Camminare… Con la testa nello zaino

Tutti gli oggetti che ti servono sul Cammino possono stare in uno zaino di 10 kg. Ma non è detto, nemmeno se il tuo zaino pesa il doppio, che tu riesca a fare il Cammino e ad uscirne intero. La cosa più importante da portare, in realtà, non va nello zaino: è la testa. Non le gambe, non i piedi, non le spalle, ma la testa. Puoi avere con te i materiali migliori, esserti allenato per mesi, avere chiare le tappe e le ospitalità, ma se la testa non è in cammino, allora non serve a nulla.
Ti serve una testa che non pensi alla meta: quella è troppo lontana, anche quella di stasera. Che pensi a sopravvivere e scovi gli angoli d’ombra, gli alberi da frutta, si sappia svegliare e riposare bene. Che pensi al corpo e non gli lesini le cure necessarie, le piccole attenzioni, ma che non faccia caso ai piccoli problemi. Al doloretto, al sudore che inzuppa una maglietta tecnica non “inzuppabile”; una testa che sappia però dare il giusto peso a ciò che il corpo le comunica. Una testa che non guardi negli angoli delle stanze in cui dormirai, per non notarvi la polvere o la sporcizia, ma si concentri piuttosto sul lavare bene i vestiti di oggi e sul disinfettare con cura la tua nuova vescica.
Una testa che pensi che, ogni passo che fai, ti avvicina di più a chi ami, non che te ne allontana di altri 50 cm.
Serve una testa che sappia guardare vicino e lontano allo stesso tempo, perché se non superi questa collina o quella pianura sterminata, allora non arriverai ai Pirenei. Non vedrai l’oceano. Una testa che ricordi perché lo fai. Anche se nemmeno tu, forse, lo sai.

7 commenti su “Camminare… Con la testa nello zaino”

  1. Sempre detto che camminare non è una questione di gambe ma di testa. Solo chi non cammina non mi crede.

    Buen camino!!!

    Pace e benedizione
    Julo d.

  2. che si camminasse con la testa, a me l’ha detto un padre mauro, prete dell’oratorio, quando avevo 14 anni.
    allora non ci credevo.
    oggi sì.
    assolutamente.
    si cammina con la testa e con il cuore.

    e riguardo alle mete lontane.
    questo lo scrivevo nel maggio 2007, camminando verso santiago:

    quando guardi solo i tuoi piedi. perché tutto il resto è troppo grande. troppo difficile. troppo lontano.

    ma poi il lontano arriva, primo o poi e in qualche modo.
    ma arriva.
    sempre.
    ed è sempre una nuova vita.

    ti abbraccio.
    cri

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