Tappa 28: Arles – Saint-Gilles

Ieri è stata una giornata strana, che ha interrotto la routine del Cammino. È cominciata con la partenza dei miei genitori e di Roberto, che sono rientrati insieme in Italia. È stato un momento un po’ triste, come sempre avviene per i saluti, ma abbiamo sdrammatizzato: al mio rientro sicuramente organizzeremo qualcosa e continuerò nel frattempo a sentire spesso i miei…e poi, sul Cammino, le separazioni sono nelle regole del gioco! Dopo la loro partenza anche io ho salutato Stefano, Renée e Paul, i nostri hospitaleri: il programma della mia giornata prevedeva l’acquisto di un paio di scarpe nuove, causa decesso delle vecchie! Georges è venuto a recuperarmi alle 9 e, dopo aver lasciato Stefano in centro, siamo andati a un enorme Decathlon a Nîmes. Lì ho trovato mon bonheur, come ha detto Georges. Già che eravamo lì, Georges mi ha anche portata a vedere la Maison Carrée, dove proiettavano un film interessante sulla nascita di Nemausius.
Nel pomeriggio lui e Christiane mi hanno portata a un mercato express, una specie di ortofrutta all’ingrosso che dura mezz’ora e si svolge come un assalto alla cassetta di frutta e verdura! La sera a nanna presto: dopo due giorni di riposo, i miei piedi dovevano essere pronti ad affrontare una nuova tappa!
Oggi, per la prima volta da quando ho lasciato l’Italia, ho camminato sola: Stefano è andato alle Saintes Maries de la Mer e io non me la sono sentita di affrontare 35km senza ripari con il mignolo ancora impacchettato come un salame… Così sono andata a Saint-Gilles: tappa di soli 20km che mi farà anche risparmiare un giorno rispetto al percorso costiero. La tappa è bellissima, segue il GR 653, e attraversa la Camargue con le sue risaie e i suoi pascoli per i tori e i cavalli bianchi. Ora sono a Saint-Gilles: qui ho trovato un vero Albergue per i pellegrini e mi riposerò un po’ prima di andare a visitare la cripta dell’Abbaziale. Questa città, meta di pellegrinaggi per tutto il Medioevo, è ora molto decaduta, ma rimane comunque crocevia di molti cammini e anche solo la possibilità di ammirare la facciata scolpita dell’Abbaziale (XII secolo) vale la pena di una sosta!
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