Tappa 39: Montréal – Fanjeaux. La rocca dei Catari

Questa mattina il risveglio è stato tardo e tranquillo: la tappa era breve, meno di 15km, e l’alloggio era già assicurato presso le suore domenicane di Fanjeaux. Oltre a essere breve, il tragitto si è anche rivelato meraviglioso: il GR78 oggi si è snodato in una campagna collinosa coltivata a grano e vigne, popolata di conigli, lepri e uccellini… Per tutto il tempo il cielo è stato coperto da nuvoloni minacciosi, ma un vento incessante ha soffiato da ovest, probabilmente salvandomi dalla pioggia.
La destinazione della tappa era Fanjeaux, sito della Fanum Jovis romana, su cui si è impostato un villaggio il cui castello era cantato anche dai trovatori. Tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, Fanjeaux divenne un centro cataro di prima importanza, tanto che venne scavato un fossato a protezione dei suoi abitanti. Proprio per la sua importanza per l’eresia, fu qui che si installò Domenico di Guzman e ne fece il centro della sua predicazione, creando, a un paio di km dal villaggio, un primo monastero femminile in cui si ritirarono molte donne recuperate alla fede cattolica. In una delle case nobiliari di Fanjeaux, inoltre, ebbe luogo il famoso miracolo del fuoco: davanti a dei giudici locali, 3 predicatori cattolici – fra cui Domenico – e 3 notabili catari si confrontarono con la prova del fuoco. I due gruppi scrissero ciascuno su carta i cardini della propria fede, per poi gettare i fogli nel fuoco per tre volte consecutive: mentre le proposizioni catare vennero arse, il foglio vergato da Domenico volò intatto per tre volte fuori dalle fiamme, confermando la verità della sua fede. È proprio sul luogo in cui ebbe luogo tale miracolo che sorge il monastero delle suore domenicane, che oggi accolgono con un sorriso e con calore i pellegrini diretti a Compostela.
Del villaggio medievale rimane anche l’edificio dell Halles, un grande spazio coperto dove si svolgevano il mercato e altre attività sociali.

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4 commenti su “Tappa 39: Montréal – Fanjeaux. La rocca dei Catari”

  1. ciao caio melina.

    anche se non commentiamo spesso, noi continuiamo a seguirti.
    io a leggerti ogni sera.
    anche stasera.
    appena tornati da una sera solo nostra sul lago.
    a festeggiare con una lanterna che vola nel cielo della notte i sette anni da quando ci siamo conosciuti, alla fine di quel cammino che poi era solo un nuovo inzio.
    ma chi lo sapeva, allora.

    ti abbracciamo.
    cri e guido

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