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Da Arles a Palavas Les Flots passando per Saintes Maries de la Mer

Oggi mi sono dedicata a rintracciare con precisione il percorso che dovremo seguire (se decideremo di farlo) per andare da Arles a Saintes Maries de la Mer e da lì raggiungere Palavas Les Flots, attraverso la Camargue, che più Camargue non si può. Ne è venuto fuori un descrittivo, con alcune mappe più dettagliate rispetto a quelle già pubblicate e le tracce gps del percorso. Metto a disposizione anche le tracce gps, premettendo, però, che non le ho ancora potute verificare sul campo: se le voleste usare, quindi, prestate attenzione, perché basta sbagliare un incrocio e vi troverete sul lato sbagliato di uno stagno, costretti ad allungare di molto tappe già lunghe.

Comunque sia: ecco qua la “guidina” in formato PDF

  1. Traccia GPS da Arles a Saintes Maries de la Mer
  2. Traccia GPS da Saintes Maries de la Mer a Le Grau du Roi
  3. Traccia GPS da Le Grau du Roi a Palavas les Flots

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Il Giubileo di Notre Dame Du Laus

Tiziana e Benito, due amici pellegrini, mi hanno segnalato, chi per un motivo, chi per un altro, che quest’anno si celebra un’importante ricorrenza, proprio in un luogo che toccherò lungo il mio Cammino. Si tratta dei 350° anniversario delle apparizioni mariane a Benoîte Rencurel, presso quello che oggi è il santuario di Notre Dame Du Laus. Le apparizioni, riconosciute dalla chiesa solo nel 2008, avvennero in modo abbastanza regolare fra il 1664 e il 1718 e videro protagoniste Maria, qui venerata come Nostra Signora del Lago, e Benoîte Rencurel, una giovane pastorella orfana e analfabeta, che ebbe cura di fondare, secondo le indicazione della Madre di Dio, il santuario che oggi accoglie i pellegrini lungo la Via Domitia. Le apparizioni di Maria a Benoîte hanno un aspetto educativo particolarmente significativo: dopo le prime manifestazioni, in cui Maria si limita a tacere,  Benoîte verrà coinvolta in un vero e proprio processo educativo, che la formerà e la consolerà, finché la “Bella Signora” non la inviterà a recarsi a incontrarla presso una cappella vicino al villaggio di Laus. Lì, dove emanava un buon profumo di violette, Benoîte riceve l’indicazione di far costruire, sul luogo della cappella di Notre Dame du Bon Rencontre, un santuario dedicato a Gesù, che avrebbe dovuto diventare luogo di accoglienza e di conversione per i pellegrini.

I profumi che emanano dal santuario sono percepiti dai pellegrini anche oggi, e costituiscono un fenomeno per il momento inspiegato, che attira in questo paesino, incastonato nelle Alpi francesi, ancora numerosi pellegrini. Il santuario di Notre Dame de Laus conserva tuttora al suo interno la cappella dove la Vergine apparve a Benoîte Rencurel. Nell’abside, davanti al Tabernacolo dell’Altare Maggiore, arde la lampada nel cui olio i pellegrini usano intingere le dita della mano destra per farsi il segno della Croce. In piccole fiale, questo stesso olio viene poi spedito in tutta i paesi della Francia e dovunque nel mondo è diffuso il culto di “Nostra Signora del Laus”. È un olio dalle proprietà miracolose. Come la Madonna stessa aveva promesso alla sua Veggente, se fosse stato utilizzato con un profondo atteggiamento di fede verso l’onnipotenza del suo Figlio, esso avrebbe ottenuto prodigiose guarigioni, non solo fisiche ma anche spirituali, come in effetti avviene da oltre due secoli.

Come detto, quindi, quest’anno ricorre il trecentocinquantesimo anniversario delle prime apparizioni di Maria a Benoîte e, per questo motivo, il santuario celebra il suo giubileo, a partire dal 1 maggio 2014 fino al 1 maggio 2015. Tutti i dettagli delle celebrazioni possono essere consultati sul sito del santuario: http://www.sanctuaire-notredamedulaus.com/fr/accueil.html.

In particolare, vi segnalo il pellegrinaggio degli Italiani, che si terrà al santuario nei giorni 17 e 18 maggio 2014, il cui programma può essere trovato su questa pagina.

[Per approfondire la storia del Santuario di Notre Dame Du Laus e delle apparizioni mariane a Benoîte Rencurel, cliccare qui.]

100 Giorni Sul Cammino: le carte in regola!

carte in regola!

I santi lungo il mio Cammino

Il Codex Calixtinus è un codice medievale che raccoglie diversi testi ed è stato redatto fra il 1139 e il 1173. Il codice è un testo fondamentale per il culto jacopeo e il suo libro V costituisce la più antica “guida” ufficiale per i pellegrini che si recavano a Compostela. Una parte di tale libro, la cui traduzione completa potete trovare cliccando qui, indica al pellegrino quali sono i santi le cui reliquie sono disseminate lungo i vari Cammini che portano a Santiago. Ecco quali corpi santi incontrerò lungo il mio Cammino, almeno quelli che Aimery Picaud ritenne utile segnalare da Arles fino alla Galizia:

Cammino d’Arles. Prima di tutto, quelli che vanno a Santiago per il cammino di Saint-Gilles devono rendere visita in Arles al corpo del beato Trophime, confessore; é lui il santo di cui san Paolo, scrivendo a Timoteo, evoca il ricordo e che fu dallo stesso apostolo consacrato vescovo ed inviato per primo in questa città per predicarci il Vangelo del Cristo. É da questa sorgente purissima, dice il papa Zozimo, che tutta la Francia ricevette il ruscello della fede. La sua festa si celebra il 29 dicembre. Bisogna anche visitare il corpo del beato Césario, vescovo e martire, che stabili’ in questa città la regola dei monasteri e di cui si celebra la festa il 1 novembre. E nel cimitero della stessa città, si deve cercare la protezione del vescovo san Onorato il cui l’uffizio solenne si celebra il 16 gennaio. Nella venerabile e magnifica basilica riposa il corpo del molto santo martire Genesio. Infatti, c’é un sobborgo vicino ad Arles, tra le due braccia del Rodano, chiamato Trinquetaille, dove si trova una colonna magnifica di marmo, molto alta ed innalzata sul terreno dietro la chiesa di questo santo. Il beato Genesio, si dice, vi fu attaccato e poi decapitato dal perfido popolino. Ci si vedono ancora oggi le tracce rosse del suo sangue vermiglio. Appena decapitato, il santo prese la sua testa tra le mani e la getto’ nel Rodano. Affido’ poi il trasporto del suo corpo fino alla basilica di Saint-Honorat dove giace con molti onori. La sua testa, invece, seguendo il Rodano e poi il mare, fu condotta da un angelo fino a Cartagèna in Spagna, dove riposa nello splendore ed ha fatto numerosi miracoli. La sua festa si celebra il 25 agosto.
Bisognerà visitare in seguito, vicino ad Arles, un cimitero di un luogo chiamato Aliscamps per pregare, secondo l’uso, per i morti con preghiere, salmi ed elemosine. La sua lunghezza e la sua larghezza sono di un miglio. In nessun altro posto si puo’ trovare un cimitero cosi’ e delle cosi’ grandi tombe di marmo allineate, che portano delle decorazioni scolpite diverse e delle iscrizioni latine di cui il testo antico é incomprensibile. Più si guarda lontano, più s’allunga la fila dei sarcofagi. In questo cimitero ci sono sette chiese. Se in una di queste, un prete celebra l’Eucaristia per i defunti o se un laico ha fatto devotamente dire la messa per loro o se un chierico vi recita il salterio, é certo d’ottenere, nel giorno della resurrezione ultima al cospetto di Dio, l’intercessione dei pii defunti che qui giacciono. Infatti, qui riposano i corpi di numerosi santi martiri e confessori di cui le anime risiedono già nei gaudii del Paradiso. La loro commemorazione si celebra il lunedi dopo l’ottava di Pasqua.
Bisogna anche fare visita con molto riguardo ed attenzione al corpo molto degno del piissimo san Gilles, confessore ed abate, poiché san Gilles, celebre sotto tutte le latitudini, deve essere venerato da tutti, celebrato da tutti, amato da tutti, invocato da tutti e visitato da tutti. Dopo i profeti e gli apostoli, nessuno tra gli altri santi é tanto degno, tanto santo, tanto glorioso, né cosi’ pronto a venire in aiuto. Infatti, é lui che più velocemente degli altri santi soccorre gli infelici, gli afflitti, e gli angosciati che l’invocano. Oh come é bello e come giova visitare la sua tomba! Il giorno stesso in cui qualcuno avrà fatto appello a lui con fervore, sarà esaudito senza nessun dubbio. Ho fatto io stesso l’esperienza di quello che dico : Ho visto nella sua città qualcuno che, avendolo invocato, poté fuggire, grazie a questo beato confessore, il giorno stesso, dalla casa di un calzolaio, un certo Peiro. Questa casa, molto vetusta, crollo’ e fu totalmente in rovina. Chi dunque passerà più tempo vicino a lui ? Chi adorerà Dio nella sua santissima basilica ? Chi bacerà di più la sua tomba ? Chi bacerà il suo venerabile altare o redigerà la storia pia della sua vita ? Un malato infila la tunica di questo santo ed é guarito. Grazie al suo valore onnipotente qualcuno é salvato dal morso d’un serpente ed un altro posseduto dal demonio si vede liberato. Un mare in tempesta si calma. La figlia di Téocrito ritrova la salute lungamente desiderata. Qualcuno, il cui corpo soffre dappertutto, ritrova una salute ardentemente desiderata. Una cerva, prima selvatica, dietro suo ordine si addomestica e si mette al suo servizio. Un monastero, di cui diviene abate, si sviluppa. Un energumeno é liberato dal demonio. Un peccato di Carlomagno, rivelato da un angelo, é lavato. Un morto risuscita. Uno storpio guarisce. Due porte in legno di cipresso, dove figura l’immagine scolpita dei santi apostoli, arrivano da Roma, portate dai flutti del mare fino al porto sul Rodano, senza nessun pilota e per la sola potenza della sua personalità. Ho paura di morire prima d’aver potuto redigere i racconti dei suoi atti molto venerabili, cosi’ numerosi e cosi’ grandi…
Tale é la tomba del beato Gilles confessore, dove riposa pieno di onori il suo corpo venerabile. Che arrossiscano di vergogna gli Ungari che pretendono di possedere il suo corpo ! Che tremino di confusione i monaci di Chamalières che si immaginano di avere il suo corpo intero ! Che caschino in poltiglia i Sansequanesi che si vantano d’avere il suo cranio e pure i Normanni del Cotentin che fanno mostra d’avere il suo corpo tutto intero, poiché in nessun modo, come molti affermano, le sue ossa sacre hanno potuto essere spostate da qui. Infatti, delle persone hanno provato in altri tempi con la frode a portare via un braccio molto venerabile del beato confessore fuori dalla sua patria gardese verso lontane rive, ma non hanno potuto in alcun modo partire con questo.
Si dice che ci sono quattro reliquie di corpi santi che non hanno mai potuto essere tolte dal loro sarcofago. Sono, secondo numerose testimonianze, quelle di san Giacomo, figlio di Zebedeo, quelle del beato Martino di Tours, di san Leonardo nel Limosino e del beato Gilles, confessore del Cristo. Si racconta che il re Filippo (I ?) di Francia cerco’ di trasferire i loro corpi sul suo territorio, ma non riusci’ ad estrarli dalle loro tombe.
Quelli che vanno a Santiago per il cammino di Toulouse devono rendere visita alle reliquie del beato confessore Guglielmo. San Guglielmo era conte, eminente porta-insegne della corte del re Carlomagno, soldato molto coraggioso, esperto di cose belliche. É lui, si dice, che con il suo valore e ardore sottomise le città di Nîmes, di Orange ed altre ancora al potere cristiano. Egli porto’ il legno della croce del Signore nella valle di Gellone, dove condusse vita d’eremita e dove questo confessore del Cristo riposa pieno di onori dopo una vita tutta di devozione. La sua festa si celebra il 28 maggio.
Sullo stesso itinerario, i corpi dei beati martiri Tibèrio, Modesto e Fiorenzo sono pure da visitare. Al tempo di Diocleziano soffrirono diversi tormenti per la fede del Cristo e finirono martirizzati. Riposano ai bordi del’Hérault in una molto bella tomba. La loro festa si celebra il 10 novembre.
Sullo stesso cammino, bisogna andare a visitare il corpo molto degno del beato Saturnino (o Sernin), vescovo e martire, che, fatto prigioniero dai pagani, fu legato davanti al Capitole della città di Toulouse a dei tori selvaggi e squartato. Fu trascinato lungo una scalinata di pietra per un buon miglio. La sua testa scoppio’, il cervello ne usci’ ed il suo corpo fatto a pezzi. Rese cosi’ degnamente la sua anima al Cristo. Fu sepolto in un bel luogo vicino alla città di Toulouse dove, in suo onore, una superba basilica fu edificata dai fedeli. I suoi canonici osservano la regola di san Agostino e Dio vi accorda molteplici grazie. La sua festa si celebra il 29 novembre. […]

Cammino in Spagna. Più lontano, bisogna visitare in Spagna il corpo del beato Domingo, confessore, che costrui’ la strada tra Najera e Redecilla, là dove riposa. Si deve anche far visita ai corpi di san Facundo e Primitivo, la cui basilica fu costruita da Carlomagno; vicino alla loro città (Sahagun) ci sono dei prati con alberi in cui le aste delle lance dei guerrieri, piantate al suolo, mettono foglie, si dice. La loro festa si celebra il 27 novembre. Da li’ bisogna andare a vedere a Léon il corpo venerabile del beato Isidoro, vescovo, confessore e dottore, che istitui’ per i clerici ecclesiastici una piiissima regola, impregno’ della sua dottrina tutto il popolo spagnolo e onoro’ la santa Chiesa tutta intera con le sue opere feconde.
Infine, bisogna rendere visita soprattutto e con la più grande devozione al santissimo corpo del beato Giacomo nella città di Compostella. Che tutti questi santi, così come gli altri santi di Dio, ci aiutino con i loro meriti e le loro preghiere presso Nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna in Dio, nell’eternità dei secoli. E cosi’ sia.

Ringrazio per l’opera di traduzione in italiano l’amico Flavio Vandoni, grazie al cui lavoro sono disponibili diversi approfondimenti sul Codex Calixtinus.

Variante in Camargue per Saintes Maries de la Mer

Quasi un anno fa, un collega mi parlava di un posto bellissimo di cui non sapevo niente: Saintes Maries de la Mer, un paesino sul mare, in Camargue, a una trentina di chilometri da Arles. Avremmo dovuto andarci in viaggio di nozze, ma non c’è stato tempo. Ieri, Stefano l’amico pellegrino che percorrerà con me il tratto francese del mio Cammino, mi chiama e mi propone di aggiungere una deviazione per Saintes Maries de la Mer al nostro itinerario. E perché no? Ricordo che mi ero un po’ informata e, oltre a essere turisticamente attraente per la sua posizione, era stato in passato anche un’importante meta di pellegrinaggio, tanto che anche oggi è meta di un pellegrinaggio importante per la comunità gitana. E così, nel giro di qualche ora, ecco approntata una possibile variante per Saintes-Maries de la Mer, che, se le gambe e il tempo ce lo permetteranno, potremo percorrere.

Tappa 1: Arles – Saintes Maries de la Mer, 35 km

Tappa 2: Saintes Maries de la Mer – Le Grau du Roi, 37 km

Tappa 3: Le Grau du Roi – Palavas les Flots, 20 km

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E ora vediamo un po’ perché sarebbe così interessante includere Saintes Maries de la Mer in questo Cammino.

Le Tre Marie

Secondo una tradizione molto antica, nei primi anni del Cristianesimo approdò in questo porto una barca priva di remi, vele o timone, che portava a bordo le tre Sante Marie e la loro serva Sara. Le tre Marie erano Maria Salomè, Maria di Giacomo e Maria Maddalena. Dal Vangelo di Giovanni, sappiamo che la madre di Gesù aveva una sorella, moglie di Cleofa e madre di Giacomo, detto il Minore: a essa la tradizione sembra attribuire il nome di Maria di Giacomo. Maria Salomè, invece, viene menzionata due volte nel Vangelo di Marco con il nome di Salome e, grazie al Vangelo di Matteo, la possiamo identificare con la madre dei figli di Zebedeo, ossia Giacomo il Maggiore, il cui sepolcro è venerato a Compostela, e Giovanni. Sono queste tre donne a recarsi per prime, dopo il sabato della Risurrezione, al sepolcro di Cristo e a trovarlo vuoto, vegliato dall’Angelo che le invia a portare la buona notizia agli Apostoli.

Secondo una tradizione medievale, le persecuzioni avvenute sotto l’impero di Tiberio avrebbero colpito anche le tre Marie, che sarebbero state arrestate e imbarcate su una nave priva di remi e vele che, condotta dalla Provvidenza, raggiunse la Provenza nel luogo che poi prese il nome di Saintes Maries de la Mer. Qui sorge una delle chiese cristiane più antiche d’Europa e ancora oggi il santuario è molto venerato.

Il culto di Santa Sara

Nella cripta del santuario, inoltre, è venerata Santa Sara, nome che non posso ignorare! Non ci sono fonti sicure per identificare questa santa, anzi, esistono almeno 4 tradizioni diverse:

  1. Una di queste è strettamente legata a quella delle Tre Marie: Sara sarebbe stata, infatti, una delle loro ancelle, che però non era stata imbarcata insieme a loro. Dopo aver supplicato le sue padrone di non abbandonarla, salì sul mantello che intanto Salomè le aveva gettato, usandolo miracolosamente come una zattera, servendosene per raggiungerle sulla barca.
  2. Secondo un’altra tradizione, Sara non proveniva dalla Palestina, ma era originaria della Camargue, discendente da una famiglia nobile e regina di una sua tribù. All’arrivo delle Tre Marie, le avrebbe accolte e si sarebbe successivamente convertita alla nuova religione.
  3. Esiste anche la tradizione secondo cui Sara avrebbe avuto origini egizie, badessa di un convento in Libia, oppure persiane, appartenente ad un gruppo di martiri.
  4. Non mancano, poi, le tradizioni più eretiche, frutto di quella “letteratura di confine” che tanto va di moda di questi tempi: Sara non sarebbe altro che la figlia di Gesù e della Maddalena, nata quando probabilmente la madre si trovava ancora in Palestina, oppure durante la traversata. Secondo queste teorie sarebbe questo il vero Santo Graal, ovvero il Sangue Reale, che la Maddalena avrebbe recato con sé in Provenza ed il “vaso” contenitore non sarebbe allora altro che un’allegoria del suo ventre, che gravido conteneva la stirpe divina, la discendenza di Gesù Cristo (per approfondimenti, potete anche leggere “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown che soddisferà tutta la fame di notizie del genere).

Sebbene non sia mai stata santificata dalla Chiesa Cattolica, il culto di questo personaggio è sopravvissuto ai secoli e oggi è venerata come patrona dei Gitani che ogni anno, il 24 e il 25 maggio si radunano per celebrarla, portandone la statua fino al mare.

N.B.: Un ringraziamento particolare a Flavio Vandoni, Georges Grave e a Manrico Canepari per la validazione dell’itinerario della variante e a Stefano Stefani per le informazioni storiche su Saintes Maries de la Mer.

Descrittivo da Milano al Monginevro

La parte più complicata del Cammino che farò quest’estate è forse percorrere all’incontrario la Via Francigena fino al Monginevro, più complicata almeno concettualmente, visto che non esiste una guida per questo percorso nella direzione da me scelta. E allora? E allora ho presto la Guida alla Via Francigena, di cui già ho parlato nel post sulla bibliografia e ho rielaborato il descrittivo dell’itinerario da est verso ovest. Se qualcuno avesse bisogno di percorrerlo, eccolo qui, in formato PDF:

100GiorniSulCammino – Milano-Monginevro

Ovviamente è da verificare, ma questo potrò farlo solo al mio ritorno. Avendo in programma di portarmi comunque copia delle mappe della guida e le indicazioni sui luoghi da visitare, non ho incluso una cartografia a corredo in questo documento, a parte quella di alcuni tratti mancanti o non chiari nelle mappe della guida, ma li inserirò in una versione più avanzata, in modo da avere tutto insieme. Quindi, se vi servono, tenete in conto che arriveranno prossimamente!

Buon Cammino!

Aggiornamenti, consigli e indicazioni dagli amici

La cosa bella dei pellegrini è che sono sempre pronti ad aiutarsi a vicenda, anche se ci si è appena conosciuti, anche se non ci si conosce affatto. Il Cammino permette di riscoprire quella dimensione umana che si perde speso nella metropolitana, ad esempio, dove tutti si guardano in cagnesco e cercano di arrivare prima del vicino, di superarlo, di rubargli il posto a sedere… ecc. Ma i pellegrini no. E questo è uno dei mille aspetti che mi fanno apprezzare enormemente l’andare a piedi. Così, già dopo un solo giorno dalla pubblicazione delle tappe, ho dovuto apportare qualche modifica al file excel che potete trovare in questo articolo oppure scaricare la versione PDF in fondo alla medesima pagina.

Ringrazio di cuore tutti coloro che sono venuti a leggere e a consultare il materiale e gli articoli postati nelle ultime settimane a proposito dei 100 giorni che passerò sul Cammino. E ringrazio ancora più calorosamente tutti quelli (tantissimi! Una vera sorpresa!) che mi stanno scrivendo, qui sul blog, tramite Facebook e via mail, anche soltanto per augurarmi buon Cammino. Un augurio quanto mai benvenuto, visto che il Cammino sarà lungo e pieno di insidie, anche se il brivido dell’avventura già mi fa battere il cuore e scorrere i brividi lungo la spina dorsale! Rinnovo l’invito a chi volesse fare un pezzetto di strada insieme: contattatemi senza problemi anche via mail: sara.pellegrina@gmail.com.

Venendo ai consigli preziosi che mi sono arrivati e ai quali vorrei dare una certa visibilità per chi già si fosse scaricato l’elenco delle tappe, ne citerò due particolarmente preziosi:

  1. L’ospitalità dei Frati di Maison Aguerria a Mauléon è attualmente chiusa, quindi ho inserito nell’excel due opzioni possibili che possono essere scelte: entrambe sono Gites d’étapes e possono essere un’ottima soluzione. Se avete in programma di seguire lo stesso percorso lungo i Pirenei e dopo Lourdes, vi raccomando di riscaricare il documento con i due nuovi possibili alloggi. Grazie a Luciano per avermi segnalato questo problema: d’altronde, chi meglio di te? 🙂
  2. Le tappe di Sant’Ambrogio Torinese e di Susa (23 e 24 maggio), possono essere cambiate con due varianti un po’ più impegnative, che non ho incluso nella tabella per scaramanzia. Le due varianti possono condurre rispettivamente alla Sacra di San Michele e all’Abbazia di Novalesa. Si tratta di due luoghi stupendi, ricchi di storia e di fascino, quindi ottime soluzioni per chi ha la possibilità di raggiungerli… io ancora non so in che forma sarò: aspetterò di arrivare a Torino per decidere! Intanto, grazie a Stefano per avermi segnalato queste possibilità, che non avevo adeguatamente sottolineato nei post precedenti!

Altri preziosi consigli mi sono arrivati da Flavio (che è una miniera inesauribile di informazioni e di consigli, che non riguardano solo l’itinerario strictu sensu) e riguardano le tappe che nel foglio excel sono rimaste vuote: per intenderci, quelle fra Arles e Carcassonne. Grazie alle sue indicazioni spero di colmare le lacune nei prossimi giorni!

Vi ringrazio ancora tutti, anche gli amici Brasiliani e in particolare Eduardo Dos Reis a cui mando un saluto particolare e un augurio di Bom Caminho, nella speranza di incontrarci lungo le vie che conducono a Santiago. Così come ringrazio anche Sylvie, Luciano, Jacques, Silvana, Fabio e Domenico che si sono candidati per fare un pezzo di strada con me… oltre a Stefano e Cesira che, a Dio piacendo, faranno un po’ più di un pezzo e ad Alessandro che si è scelto questa matta come moglie!

La Sacra di San Michele

Tappe e ospitalità fino a Saint-Jean-Pied-de-Port

Finalmente sono riuscita a mettere ordine in tutto il materiale raccolto in questi giorni e così è venuto alla luce il primo foglio Excel riepilogativo del percorso che immagino di seguire. Immagino, perché sul Cammino non si sa mai…per fortuna! Comunque sia, nel documento che segue sono riportate le tappe, la data prevista, km totali e parziali, grado di difficoltà e l’alloggio in cui spero di dormire, con relative caratteristiche.

Chi abbia bisogno di qualche informazione aggiuntiva o volesse contattarmi, può scrivermi a sara.pellegrina@gmail.com.

Se non riesci a vedere il foglio excel, puoi scaricare da qui il PDF.

Da Arles ai Pirenei: le tappe

Il Cammino del Piemonte Pirenaico

In questi giorni ho avuto modo di ponderare ampiamente le tappe per concludere la parte francese del mio Cammino estivo e di confrontarmi con Stefano, un amico pellegrino che mi accompagnerà dal Monginevro fino ai Pirenei. I nostri conti ci hanno portati a fissare un programma di 48 tappe in terra francese… 48 tappe che formeranno una collana di perle: un giorno più bello dell’altro, a giudicare da quello che sto leggendo e scoprendo online e, di conseguenza, l’entusiasmo cresce.

Ci saranno problemi, qua e là, a trovare alloggi a prezzi pellegrini, ma in qualche modo faremo: inutile adesso fasciarsi la testa prima di cadere. Quando saremo là vedremo come ce la caveremo… comunque nei prossimi giorni posterò una tabella riassuntiva degli alloggi in cui progetto di dormire fra Milano e St.-Jean-Pied-de-Port, in modo che chi deciderà in futuro di percorrere questo stesso Cammino, potrà basarsi su una fonte già “filtrata”. Quindi, tornando a noi… ecco qua le tappe che faremo tra Arles e St.-Jean-Pied-de-Port.

  1. Arles – St. Gilles: 20 km parziali, 731.8 km da Milano
  2. St. Gilles – Aigues-Mortes: 30 km parziali, 761.8 km da Milano
  3. Aigues-Mortes – Palavas: 30 km parziali, 791.8 km da Milano
  4. Palavas – Sète: 27 km parziali, 818.8 km da Milano
  5. Sète – Agde nord: 23 km parziali, 841.8 km da Milano
  6. Agde nord – Béziers: 24 km parziali, 865.8 km da Milano
  7. Béziers – Capestang: 21 km parziali, 886.8 km da Milano
  8. Capestang – Argens: 39 km parziali, 925.8 km da Milano
  9. Argens – Trèbes: 35 km parziali, 960.8 km da Milano
  10. Trèbes – Carcassonne: 14 km parziali, 974.8 km da Milano

Le tappe fra Arles e Carcassonne sono state sperimentate e descritte da Flavio Vandoni, un caro amico camminante e hospitalero, che ha percorso il Cammino da Roma a Finisterre qualche anno fa e si prende la briga di aggiornare annualmente i dati da lui raccolti. Trovate i suoi descrittivi nelle varie sezioni del sito www.camminando.eu. Le tappe successive fanno parte del Cammino del Piemonte Pirenaico: per avere maggiori informazioni su questo Cammino, fate riferimento alle fonti che ho citato nel post sulla bibliografia… e magari ne parleremo più avanti.

  1. Carcassonne – Montréal: 22 km parziali, 996.8 km da Milano
  2. Montréal – Fanjeaux: 19 km parziali, 1015.8 km da Milano
  3. Fanjeaux – Mirepoix: 30 km parziali, 1045.8 km da Milano
  4. Mirepoix – Ludiès/Carlaret: 26 km parziali, 1071.8 km da Milano
  5. Ludiès – Montégut: 27.5 km parziali, 1099.3 km da Milano
  6. Montégut – Caoué de Coume: 27 km parziali, 1126.3 km da Milano
  7. Caoué de Coume: St.-Lizier: 25.5 km parziali, 1151.8 km da Milano
  8. St.-Lizier – St.-Lary: 30 km parziali, 1181.8 km da Milano
  9. St.-Lary – Juzet d’Izaut: 20 km parziali, 1201.8 km da Milano
  10. Juzet d’Izaut – St.-Bertrand-des-Comminges: 26 km parziali, 1227.8 km da Milano
  11. St.-Bertrand-des-Comminges – Lortet: 29 km parziali, 1256.8 km da Milano
  12. Lortet – Sarlabaus: 21 km parziali, 1277.8 km da Milano
  13. Sarlabaus – Bagnères de Bigorre: 22 km parziali, 1299.8 km da Milano
  14. Bagnères de Bigorre – Lourdes: 29 km parziali, 1328.8 km da Milano
  15. Lourdes – Asson: 24 km parziali, 1352.8 km da Milano
  16. Asson – Arudy: 18.5 km parziali, 1371.3 km da Milano
  17. Arudy – Oloron-Sainte-Marie: 23 km parziali, 1394.3 km da Milano
  18. Oloron-Sainte-Marie – Hopital St.-Blaise: 23 km parziali, 1417.3 km da Milano
  19. Hopital St.-Blaise – Mauléon: 16.5 km parziali, 1433.8 km da Milano
  20. Mauléon – St.-Juste-Ibane: 21 km parziali, 1454.8 km da Milano
  21. St.-Juste-Ibane – St.-Jean-Pied-de-Port: 24 km parziali, 1478.8 km da Milano.

Rotellati verso il Cammino di Santiago

Ieri, grazie all’invito di Pierpaolo Scabbiolo, conosciuto un po’ per caso su Facebook, ho avuto il piacere di incontrare un gruppo di nuovi amici che coltivano, come me, un sogno un po’ folle. Si tratta dei Rotellati, un’associazione senza fini di lucro milanese appena nata, ma con un sogno impegnativo da portare avanti. I fondatori dell’associazione sono Marco Dell’Infante, Luigi Resovi e Pierpaolo Scabbiolo, tre ragazzi che, come tanti di noi, vogliono percorrere il Cammino di Santiago fino alla tomba dell’Apostolo. Ma per loro la sfida è ancora più complicata che per la maggioranza dei pellegrini. Infatti, loro saranno costretti a percorrere il Cammino su una sedia a rotelle, affrontando ogni giorno problemi medici di non poco conto, oltre alle difficoltà fisiche imposte dall’esperienza di un Cammino lungo 800 km.

Per poter realizzare il loro sogno, quindi, i Rotellati hanno pensato di mettersi insieme e di sognare in grande: il primo obiettivo è raccogliere il necessario per produrre delle apposite sedie a rotelle, pensate per affrontare sterrati e dislivelli impegnativi con la sola forza delle braccia. Oltre alle sedie, però, saranno costretti a farsi seguire da almeno un camper adeguatamente attrezzato per sopperire alle necessità mediche che i ragazzi devono fronteggiare ogni giorno, garantendo loro anche un alloggio con caratteristiche igieniche elevate per scongiurare il rischio di infezioni. Insomma, l’impresa non è di poco conto e loro ci mettono anche il carico da 90, aggiungendo a tutto questo lo spirito di servizio, che li spinge a mettere poi a disposizione le attrezzature per coloro che, nonostante problemi di disabilità fisica, vorranno seguirli per andare a trovare San Giacomo a Compostela.

Molti di coloro che seguono questo blog amano i viaggi e i viaggi “particolari”, lenti, a contatto con la natura … e quindi potranno capire meglio di altri il sogno che anima questi ragazzi e i loro amici dell’Associazione Rotellati onlus. E allora, andate a trovarli sul loro blog: www.rotellati.it o sulla loro pagina Facebook e, perché no? Pensate di dare loro una mano, anche piccola, per poter inseguire il loro sogno: ogni viaggio per quanto lungo inizia sempre dal primo passo.

Se poi li vorrete incontrare di persona, probabilmente li potrete trovare lungo la tappa che mi condurrà da Milano a Pavia, dove mi accompagneranno. Quindi, restate connessi!