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CaminodeSantiagowebIn questa pagina potete trovare tutte le informazioni e i materiali che ho raccolto prima della mia partenza per il Cammino da Milano a Finisterre. Potete quindi scaricare i documenti e consultare i link e note bibliografiche che ho individuato per preparare anche voi il vostro viaggio a piedi (o in bicicletta) da Milano alle sponde dell’Oceano Atlantico, lungo i Cammini che conducono a Santiago de Compostela. Buon Cammino!

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Cosa mettere nello zaino?

 

 

Lo zaino è il punto di equilibrio fra le nostre paure e la nostra voglia di libertà…Solitamente quel punto si sposta sempre più verso la libertà, man mano che lo zaino grava sulle nostre spalle: e lo zaino si svuota!

Santiago100

Personalmente, sono del parere che quello che occorre per una settimana di cammino è né più né meno quello che ci occorre per un mese: l’essenziale.

Occorre quindi pensare che si trascorrerà un lungo periodo di tempo in cui tutto ciò che ci serve dovrà essere trasportato sulle nostre  spalle, perciò, bando al superfluo! Ecco qui un elenco di cose essenziali per chi parte in primavera-estate a cui consiglio di apportare le minori modifiche possibili: ricordate che il peso ideale
dovrebbe essere inferiore al 10% del vostro peso corporeo!

  • 1 zaino da 40-45 litri, leggero, che distribuisca bene il peso sui fianchi e dotato possibilmente di tasche laterali per l’acqua
  • 1 conchiglia, simbolo del pellegrino diretto a ovest
  • 3 magliette a maniche corte (oppure 2 a maniche corte e 1 a manica lunga): per queste come per tutto il resto, preferite i materiali tecnici, che asciugano il più rapidamente possibile perché il bucato si fa la sera a fine tappa e si ritira la mattina prima di ripartire
  • 1 o 2 paia di pantaloncini
  • 1 paio di pantaloni (se trovate quei pantaloni da trekking a cui si può togliere la parte inferiore della gamba, potete anche lasciare a casa il secondo paio di pantaloncini)
  • 1 pile o micropile a seconda della stagione e delle regioni che intendete attraversare
  • 1 poncho che copra anche lo zaino
  • 3 paia di calzini tecnici rinforzati sulle dita e sui talloni (non quelli in spugna!!!)
  • 3 paia di slip
  • 2 paia di reggiseni (per le signore)
  • 1 paio di pianelle per la doccia
  • 1 paio di pedule per la montagna: oggi ci sono in commercio molte soluzioni; puntate sulla leggerezza e sulla protezione del piede. Se partite in primavera-estate, a mio parere, potete lasciare a casa il Gore-Tex e puntate su materiali traspiranti che asciughino in fretta
  • 1 sacco a pelo leggero (difficilmente dormirete all’aperto, a meno che non lo desideriate, ma il sacco a pelo vi aiuterà a proteggervi da ciò che potrebbe celarsi nel materasso) o 1 sacco-lenzuolo
  • 1 stuoia: se programmate di partire d’estate a volte gli albergues saranno abbastanza affollati da costringere a una soluzione per terra e una notte sotto le stelle potrebbe anche essere un’esperienza da provare
  • 1 torcia frontale per le partenze prima del sorgere del sole e per non disturbare se la sera si vuole leggere prima di dormire
  • sapone di Marsiglia (va bene anche per la doccia e per i capelli), filo per stendere (3-4 metri) e qualche spilla da balia per il bucato
  • il necessario – solo il necessario! – per il bagno (attenzione al peso: se partite in 2 o 3, condividete bagnoschiuma e dentifrici!) in cui includo i tappi per le orecchie, ago, filobetadine e forbicine per la cura delle vesciche, crema di arnica, unguento per i piedi alla calendula, epilatore elettrico (o kit da barba ma solo se non potete farne a meno)
  • 1 telo da doccia, in microfibra, leggero e comprimibile
  • la guida del Cammino (comprata oppure confezionata da voi con le informazioni trovate su internet, però non lasciate a casa le informazioni sul patrimonio storico e culturale che non potete mancare di ammirare!)
  • 1 cappello a larghe tese e occhiali da sole, nonché crema solare
  • 1 borraccia leggera o 2 bottigliette di plastica da 0,5 l.
  • penna e taccuino per appunti di viaggio
  • un astuccio da tenere sempre con sé contenente documento di identità, credenzialesoldi, carte di credito/bancomat, tesserino sanitario
  • macchina fotografica.

Non essenziali ma importanti per alcuni: cellulare, eventualmente lettore mp3, bordone o bastoncini telescopici, un paio di sandali da trekking per le ore di riposo e talvolta anche per camminare, un fazzolettone di cotone o altro tessuto.

Questa volta io partirò in un periodo ancora fresco, quindi aggiungerò a questo elenco una camicia tecnica a manica lunga e una giaccia impermeabile e anti-vento in Gore-Tex.

N.B.: In caso di pioggia, nonostante la mantella copra lo zaino, potrebbe accadere che gli indumenti puliti si inumidiscano, creando qualche disagio al pellegrino. Per scongiurare questa eventualità, è consigliabile chiudere i vari cambi in sacchetti di plastica trasparenti (quelli per indumenti, che fanno anche meno rumore quando maneggiati). Lo stesso accorgimento è da adottare anche per conservare i caricabatterie e gli altri oggetti elettrici, nonché soldi e documenti.

 

Da Arles a Palavas Les Flots passando per Saintes Maries de la Mer

Oggi mi sono dedicata a rintracciare con precisione il percorso che dovremo seguire (se decideremo di farlo) per andare da Arles a Saintes Maries de la Mer e da lì raggiungere Palavas Les Flots, attraverso la Camargue, che più Camargue non si può. Ne è venuto fuori un descrittivo, con alcune mappe più dettagliate rispetto a quelle già pubblicate e le tracce gps del percorso. Metto a disposizione anche le tracce gps, premettendo, però, che non le ho ancora potute verificare sul campo: se le voleste usare, quindi, prestate attenzione, perché basta sbagliare un incrocio e vi troverete sul lato sbagliato di uno stagno, costretti ad allungare di molto tappe già lunghe.

Comunque sia: ecco qua la “guidina” in formato PDF

  1. Traccia GPS da Arles a Saintes Maries de la Mer
  2. Traccia GPS da Saintes Maries de la Mer a Le Grau du Roi
  3. Traccia GPS da Le Grau du Roi a Palavas les Flots

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Variante in Camargue per Saintes Maries de la Mer

Quasi un anno fa, un collega mi parlava di un posto bellissimo di cui non sapevo niente: Saintes Maries de la Mer, un paesino sul mare, in Camargue, a una trentina di chilometri da Arles. Avremmo dovuto andarci in viaggio di nozze, ma non c’è stato tempo. Ieri, Stefano l’amico pellegrino che percorrerà con me il tratto francese del mio Cammino, mi chiama e mi propone di aggiungere una deviazione per Saintes Maries de la Mer al nostro itinerario. E perché no? Ricordo che mi ero un po’ informata e, oltre a essere turisticamente attraente per la sua posizione, era stato in passato anche un’importante meta di pellegrinaggio, tanto che anche oggi è meta di un pellegrinaggio importante per la comunità gitana. E così, nel giro di qualche ora, ecco approntata una possibile variante per Saintes-Maries de la Mer, che, se le gambe e il tempo ce lo permetteranno, potremo percorrere.

Tappa 1: Arles – Saintes Maries de la Mer, 35 km

Tappa 2: Saintes Maries de la Mer – Le Grau du Roi, 37 km

Tappa 3: Le Grau du Roi – Palavas les Flots, 20 km

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E ora vediamo un po’ perché sarebbe così interessante includere Saintes Maries de la Mer in questo Cammino.

Le Tre Marie

Secondo una tradizione molto antica, nei primi anni del Cristianesimo approdò in questo porto una barca priva di remi, vele o timone, che portava a bordo le tre Sante Marie e la loro serva Sara. Le tre Marie erano Maria Salomè, Maria di Giacomo e Maria Maddalena. Dal Vangelo di Giovanni, sappiamo che la madre di Gesù aveva una sorella, moglie di Cleofa e madre di Giacomo, detto il Minore: a essa la tradizione sembra attribuire il nome di Maria di Giacomo. Maria Salomè, invece, viene menzionata due volte nel Vangelo di Marco con il nome di Salome e, grazie al Vangelo di Matteo, la possiamo identificare con la madre dei figli di Zebedeo, ossia Giacomo il Maggiore, il cui sepolcro è venerato a Compostela, e Giovanni. Sono queste tre donne a recarsi per prime, dopo il sabato della Risurrezione, al sepolcro di Cristo e a trovarlo vuoto, vegliato dall’Angelo che le invia a portare la buona notizia agli Apostoli.

Secondo una tradizione medievale, le persecuzioni avvenute sotto l’impero di Tiberio avrebbero colpito anche le tre Marie, che sarebbero state arrestate e imbarcate su una nave priva di remi e vele che, condotta dalla Provvidenza, raggiunse la Provenza nel luogo che poi prese il nome di Saintes Maries de la Mer. Qui sorge una delle chiese cristiane più antiche d’Europa e ancora oggi il santuario è molto venerato.

Il culto di Santa Sara

Nella cripta del santuario, inoltre, è venerata Santa Sara, nome che non posso ignorare! Non ci sono fonti sicure per identificare questa santa, anzi, esistono almeno 4 tradizioni diverse:

  1. Una di queste è strettamente legata a quella delle Tre Marie: Sara sarebbe stata, infatti, una delle loro ancelle, che però non era stata imbarcata insieme a loro. Dopo aver supplicato le sue padrone di non abbandonarla, salì sul mantello che intanto Salomè le aveva gettato, usandolo miracolosamente come una zattera, servendosene per raggiungerle sulla barca.
  2. Secondo un’altra tradizione, Sara non proveniva dalla Palestina, ma era originaria della Camargue, discendente da una famiglia nobile e regina di una sua tribù. All’arrivo delle Tre Marie, le avrebbe accolte e si sarebbe successivamente convertita alla nuova religione.
  3. Esiste anche la tradizione secondo cui Sara avrebbe avuto origini egizie, badessa di un convento in Libia, oppure persiane, appartenente ad un gruppo di martiri.
  4. Non mancano, poi, le tradizioni più eretiche, frutto di quella “letteratura di confine” che tanto va di moda di questi tempi: Sara non sarebbe altro che la figlia di Gesù e della Maddalena, nata quando probabilmente la madre si trovava ancora in Palestina, oppure durante la traversata. Secondo queste teorie sarebbe questo il vero Santo Graal, ovvero il Sangue Reale, che la Maddalena avrebbe recato con sé in Provenza ed il “vaso” contenitore non sarebbe allora altro che un’allegoria del suo ventre, che gravido conteneva la stirpe divina, la discendenza di Gesù Cristo (per approfondimenti, potete anche leggere “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown che soddisferà tutta la fame di notizie del genere).

Sebbene non sia mai stata santificata dalla Chiesa Cattolica, il culto di questo personaggio è sopravvissuto ai secoli e oggi è venerata come patrona dei Gitani che ogni anno, il 24 e il 25 maggio si radunano per celebrarla, portandone la statua fino al mare.

N.B.: Un ringraziamento particolare a Flavio Vandoni, Georges Grave e a Manrico Canepari per la validazione dell’itinerario della variante e a Stefano Stefani per le informazioni storiche su Saintes Maries de la Mer.

Lacune che si colmano

Con il passare dei giorni e con le ricerche che si approfondiscono, gradualmente anche i dubbi e le lacune iniziano a colmarsi e l’animo della pellegrina a tranquillizzarsi, anche per quelle tappe che sono meno frequentate e quindi meno attrezzate. Così, grazie a Flavio a cui devo sempre di più, ecco che anche le tappe fra Arles e Carcassonne iniziano ad avere alloggi possibilità di alloggi.

Come sempre, troverete questi aggiornamenti nel file excel che ho pubblicato nel post relativo alle tappe. Comunque, ecco il PDF aggiornato con i nuovi dati.

Sète: una delle tappe fra Arles e Carcassonne

Descrittivo da Milano al Monginevro

La parte più complicata del Cammino che farò quest’estate è forse percorrere all’incontrario la Via Francigena fino al Monginevro, più complicata almeno concettualmente, visto che non esiste una guida per questo percorso nella direzione da me scelta. E allora? E allora ho presto la Guida alla Via Francigena, di cui già ho parlato nel post sulla bibliografia e ho rielaborato il descrittivo dell’itinerario da est verso ovest. Se qualcuno avesse bisogno di percorrerlo, eccolo qui, in formato PDF:

100GiorniSulCammino – Milano-Monginevro

Ovviamente è da verificare, ma questo potrò farlo solo al mio ritorno. Avendo in programma di portarmi comunque copia delle mappe della guida e le indicazioni sui luoghi da visitare, non ho incluso una cartografia a corredo in questo documento, a parte quella di alcuni tratti mancanti o non chiari nelle mappe della guida, ma li inserirò in una versione più avanzata, in modo da avere tutto insieme. Quindi, se vi servono, tenete in conto che arriveranno prossimamente!

Buon Cammino!

Aggiornamenti, consigli e indicazioni dagli amici

La cosa bella dei pellegrini è che sono sempre pronti ad aiutarsi a vicenda, anche se ci si è appena conosciuti, anche se non ci si conosce affatto. Il Cammino permette di riscoprire quella dimensione umana che si perde speso nella metropolitana, ad esempio, dove tutti si guardano in cagnesco e cercano di arrivare prima del vicino, di superarlo, di rubargli il posto a sedere… ecc. Ma i pellegrini no. E questo è uno dei mille aspetti che mi fanno apprezzare enormemente l’andare a piedi. Così, già dopo un solo giorno dalla pubblicazione delle tappe, ho dovuto apportare qualche modifica al file excel che potete trovare in questo articolo oppure scaricare la versione PDF in fondo alla medesima pagina.

Ringrazio di cuore tutti coloro che sono venuti a leggere e a consultare il materiale e gli articoli postati nelle ultime settimane a proposito dei 100 giorni che passerò sul Cammino. E ringrazio ancora più calorosamente tutti quelli (tantissimi! Una vera sorpresa!) che mi stanno scrivendo, qui sul blog, tramite Facebook e via mail, anche soltanto per augurarmi buon Cammino. Un augurio quanto mai benvenuto, visto che il Cammino sarà lungo e pieno di insidie, anche se il brivido dell’avventura già mi fa battere il cuore e scorrere i brividi lungo la spina dorsale! Rinnovo l’invito a chi volesse fare un pezzetto di strada insieme: contattatemi senza problemi anche via mail: sara.pellegrina@gmail.com.

Venendo ai consigli preziosi che mi sono arrivati e ai quali vorrei dare una certa visibilità per chi già si fosse scaricato l’elenco delle tappe, ne citerò due particolarmente preziosi:

  1. L’ospitalità dei Frati di Maison Aguerria a Mauléon è attualmente chiusa, quindi ho inserito nell’excel due opzioni possibili che possono essere scelte: entrambe sono Gites d’étapes e possono essere un’ottima soluzione. Se avete in programma di seguire lo stesso percorso lungo i Pirenei e dopo Lourdes, vi raccomando di riscaricare il documento con i due nuovi possibili alloggi. Grazie a Luciano per avermi segnalato questo problema: d’altronde, chi meglio di te? 🙂
  2. Le tappe di Sant’Ambrogio Torinese e di Susa (23 e 24 maggio), possono essere cambiate con due varianti un po’ più impegnative, che non ho incluso nella tabella per scaramanzia. Le due varianti possono condurre rispettivamente alla Sacra di San Michele e all’Abbazia di Novalesa. Si tratta di due luoghi stupendi, ricchi di storia e di fascino, quindi ottime soluzioni per chi ha la possibilità di raggiungerli… io ancora non so in che forma sarò: aspetterò di arrivare a Torino per decidere! Intanto, grazie a Stefano per avermi segnalato queste possibilità, che non avevo adeguatamente sottolineato nei post precedenti!

Altri preziosi consigli mi sono arrivati da Flavio (che è una miniera inesauribile di informazioni e di consigli, che non riguardano solo l’itinerario strictu sensu) e riguardano le tappe che nel foglio excel sono rimaste vuote: per intenderci, quelle fra Arles e Carcassonne. Grazie alle sue indicazioni spero di colmare le lacune nei prossimi giorni!

Vi ringrazio ancora tutti, anche gli amici Brasiliani e in particolare Eduardo Dos Reis a cui mando un saluto particolare e un augurio di Bom Caminho, nella speranza di incontrarci lungo le vie che conducono a Santiago. Così come ringrazio anche Sylvie, Luciano, Jacques, Silvana, Fabio e Domenico che si sono candidati per fare un pezzo di strada con me… oltre a Stefano e Cesira che, a Dio piacendo, faranno un po’ più di un pezzo e ad Alessandro che si è scelto questa matta come moglie!

La Sacra di San Michele

Tappe e ospitalità fino a Saint-Jean-Pied-de-Port

Finalmente sono riuscita a mettere ordine in tutto il materiale raccolto in questi giorni e così è venuto alla luce il primo foglio Excel riepilogativo del percorso che immagino di seguire. Immagino, perché sul Cammino non si sa mai…per fortuna! Comunque sia, nel documento che segue sono riportate le tappe, la data prevista, km totali e parziali, grado di difficoltà e l’alloggio in cui spero di dormire, con relative caratteristiche.

Chi abbia bisogno di qualche informazione aggiuntiva o volesse contattarmi, può scrivermi a sara.pellegrina@gmail.com.

Se non riesci a vedere il foglio excel, puoi scaricare da qui il PDF.

Le tappe lungo la Via Domitia (Monginevro – Arles)

Il tracciato della Via Domitia che percorrerò.
Il tracciato della Via Domitia che percorrerò.

Dopo aver definito le tappe che toccherò lungo la Via Francigena tra Pavia e il Monginevro, tocca al primo Cammino da affrontare in Francia. Si tratta della Via Domitia, un itinerario che ricalca una strada romana, costruita nel 120 a.C. e che è rimasta una delle più importanti vie di comunicazione di terra del Mediterraneo fino a non molto tempo fa. Infatti, il suo percorso è costellato di siti archeologici e luoghi estremamente affascinanti, soprattutto per chi, come me, in un Cammino così lungo non cerca la “performance sportiva”, ma un arricchimento spirituale e culturale. Ma questi aspetti avrò modo di approfondirli più avanti… per ora limitiamoci alle informazioni di base.

Ecco quale sarà la scansione delle tappe in Francia, ammesso che il programma possa essere rispettato:

  1. Oulx – Briançon: 29.8 km parziali, 302 km da Milano
  2. Briançon – L’Argentière-La-Bessée: 19.6 km parziali, 321.6 km da Milano
  3. L’Argentière-La-Bessée – Mont Dauphin: 22 km parziali, 343.6 km da Milano
  4. Mont Dauphin – Embrun: 29.8 km parziali, 373.4 km da Milano
  5. Embrun – Savines-Le-Lac: 20.3 km parziali, 393.7 km da Milano
  6. Savines-Le-Lac – Notre Dame du Laus: 29.3 km parziali, 423 km da Milano
  7. Notre Dame du Laus – Tallard: 24.6 km parziali, 447.6 km da Milano
  8. Tallard – La Motte-du-Caire: 20.2 km parziali, 467.8 km da Milano
  9. La Motte-du-Caire – Saint-Geniez: 20 km parziali, 487.8 km da Milano
  10. Saint-Geniez – Peipin: 27.6 km parziali, 515.4 km da Milano
  11. Peipin – Lurs: 35 km parziali, 550.4 km da Milano
  12. Lurs – Reillanne: 32.4 km parziali, 582.8 km da Milano
  13. Reillanne – Apt: 31.2 km parziali, 614 km da Milano
  14. Apt – Coustellet: 27.1 km parziali, 641.1 km da Milano
  15. Coustellet – Cavaillon/Orgon: 16.9 km parziali, 658 km da Milano
  16. Cavaillon/Orgon – Saint-Rémy-de-Provence: 20.7 km parziali, 678.7 km da Milano
  17. Saint-Rémy-de-Provence – Fontvieille: 22 km parziali, 700.7 km da Milano
  18. Fontvieille – Arles: 11.1 km parziali, 711.8 km da Milano

Continua a consultare le tappe da Arles a Saint-Jean-Pied-de-Port  –>

Programmando il tratto italiano

Rieccomi ad affrontare la fase preparatoria del lungo Cammino che mi attende quest’estate. Oggi, dopo aver consegnato al mio relatore la tesi di dottorato pronta per la discussione, ho pensato di studiare un po’ le tappe italiane… E così, adesso posso condividere con voi la prima parte del programma che penso di affrontare, anche se ho solo individuato i punti tappa: lo studio del tracciato e dei luoghi da visitare è ancora tutto da fare…ma ho ancora un po’ di tempo! Considerato che conto di partire fra il 12 e il 15 maggio 2014, posso dire che vedrò l’inizio di giugno quando sarò già in Francia, pensiero che mi riempie già di grande emozione!

Ma veniamo alle tappe!

  1. Milano – Pavia: km tappa 32, km totali 32
  2. Pavia – Garlasco: km tappa 25.3, km totali 57.3
  3. Garlasco – Nicorvo: km tappa 27.3, km totali 84.6
  4. Nicorvo – Vercelli: km tappa 20, km totali 104.6
  5. Vercelli – Castell’apertole: km tappa 27.3, km totali 131.9
  6. Castell’apertole – Torrazza Piemonte: km tappa 26.6, km totali 158.5
  7. Torrazza Piemonte – Torino: km tappa 29, km totali 187.5
  8. Torino – Sant’Ambrogio Torinese: km tappa 27.5, km totali 215
  9. Sant’Ambrogio Torinese – Susa: km tappa 29, km totali 244
  10. Susa – Oulx: km tappa 28.2, km totali 272.2

E così i primi 272 km sono più o meno programmati… poi, si sa: non è il pellegrino a decidere, ma il Cammino e Colui che da lassù ci tiene una mano sopra la testa…

Idee, consigli e suggerimenti sono naturalmente ben accetti da parte di chi vorrà darmeli!

Continua a consultare le tappe dal Monginevro ad Arles –>

Bibliografia utile

Consolidata l’idea di seguire l’itinerario descritto qualche giorno fa, mi sono messa subito alla ricerca di indicazioni e bibliografia. Ovviamente non sarà possibile seguire una sola guida, ma cucire diverse fonti: si tratterà di un lavoro lungo… Però vediamo un po’, a beneficio di chi vorrà fare una follia simile in futuro, quali fonti è possibile reperire in libreria e quali direttamente su internet.

Naturalmente, bisogna considerare che internet è aggiornabile continuamente e, quando gli autori dei siti sono così premurosi da riportare la data dell’ultimo aggiornamento, le informazioni possono essere molto precise, mentre le guide cartacee sono aggiornate alla data di pubblicazione. Quindi, è meglio che il pellegrino stia bene attento all’affidabilità delle varie fonti che consulta, sia per quanto riguarda l’itinerario, che per quanto concerne gli alloggi e le persone di riferimento.

Tratto 1: da Milano al Monginevro lungo la Via Francigena

Partendo da Milano in direzione Pavia, è possibile seguire la ciclabile che collega queste due città, correndo lungo il Naviglio Pavese. Da Pavia in poi, invece, seguirò la Via Francigena a ritroso, verso il Monginevro. Per le indicazioni relative all’itinerario mi sono procurata la “Guida alla Via Francigena” di Monica D’Atti e Franco Cinti, edita da Terre di Mezzo, nella sua quarta edizione (aprile 2012). Gli aggiornamenti sull’ospitalità offerta ai pellegrini sono resi disponibili costantemente dagli autori al link http://www.confraternitadisanjacopo.it/Francigena/guida/newsospitalita.htm, pagina che consiglio di consultare prima di partire.

Tuttavia, su internet si possono trovare diverse cose utili: in primo luogo, su www.camminando.eu, nella sezione italiana, potete trovare i descrittivi aggiornati di alcuni Cammini italiani, fra cui la Via Francigena: Flavio Vandoni, camminante e hospitalero, è anche disponibile per fornire descrittivi aggiornati. Un’altra fonte utile è il sito www.viefrancigene.it dove si può scaricare l’elenco dell’ospitalità pellegrina. Purtroppo, però, questo utile elenco ci abbandona a Vercelli, dove la Francigena “ufficiale” devia verso il Gran San Bernardo, mentre io devo proseguire verso ovest e il Monginevro.

A questa pagina, gestita dall’Associazione Movimento Lento, si trova anche un gruppo all’interno del famoso portale Couchsurfing per chiedere ospitalità a privati in cambio della disponibilità a ospitare altri membri della comunità in futuro.

Tratto 2: dal Monginevro ad Arles lungo la Via Domitia

Questo tratto, lungo poco meno di 500 Km, è la prima via che affronterò sul territorio francese, un percorso ricchissimo di Storia, che già mi entusiasma molto. Per capirci qualcosa, ho acquistato (ordinandola su Amazon.it) la guida “La Via Domitia vers Saint-Jacques-de-Compostelle ou vers Rome” di Jean-Yves Grégoire, edita da Rando éditions. Si tratta di un volumetto leggero, munito di cartine, descrizioni del percorso e di note storiche e culturali con indicazioni dei luoghi da visitare. Mi sembra molto buona, ma lo verificherò sul terreno. La guida non segue pedissequamente il GR 653D, ossia il sentiero escursionistico che collega il Monginevro ad Arles: ogni tanto se ne discosta per rispondere alle esigenze culturali e non solo sportive del pellegrino, cercando di ricalcare, laddove possibile, l’antico itinerario. Se volete affidarvi, invece, al GR 653D per tutto il percorso, potete acquistare la relativa TopoGuide, pubblicata da FFRandonnée. Attualmente non esistono guide in italiano per questo itinerario…vedremo di porre rimedio alla lacuna.

Anche in questo caso, il sito www.camminando.eu viene in soccorso del pellegrino, mettendo a disposizione per il download gratuito i descrittivi di Flavio Vandoni, aggiornati annualmente, che riportano a loro volta cartine, una descrizione del percorso e l’indicazione delle ospitalità pellegrine.

In Francia sono molto attive sul territorio diverse associazioni di Amici del Cammino o Amis de St.-Jacques: sui loro siti internet, spesso, mettono a disposizione del pellegrino descrittivi e elenchi delle ospitalità, che sono utilissimi a chi decide di percorrere questi itinerari. La cosa vale anche per la Via Domitia. Le informazioni utili per tutto il tratto dal Monginevro ad Arles si possono trovare sul sito http://www.compostelle-paca-corse.info/. In particolare, nella sezione “Hébergements” si può scaricare l’elenco delle ospitalità pellegrine disponibili località per località (per chi non parlasse francese, sono gli “hébergements hors chaîne d’accueil”). Il sito riporta la data di aggiornamento delle informazioni pubblicate.

Tratto 3: Da Arles a Saint-Jean-Pied-de-Port

Per questo tratto di strada, seguirò la Voie du Piémont Pyrénéen, ossia la Via del Piemonte Pirenaico. Chi volesse seguire, invece, la Via Tolosana, può fare riferimento alla guida “Miam Miam Dodo Saint Jacques de Compostelle, La Voie d’Arle/Camino Aragonés GR653”, di Mireille Retail edita da Les Edition du Vieux Crayon. Facendo però attenzione a procurarsi qualche informazione storico-culturale sui luoghi attraversati, perché le guide Miam Miam Dodo sono ottime per il percorso e gli alloggi, ma non offrono indicazioni in questo senso. Attualmente non esistono guide in italiano per questo itinerario…vedremo di porre rimedio alla lacuna.

Tornando alla Voie du Piémont Pyrénéen, infine, in attesa che esca la guida di questo Cammino, pubblicata da Rando Edition (dovrebbe uscire ad aprile 2014), mi sono procurata tutte le informazioni, che ritengo necessarie a non perdermi, su internet. Il primo riferimento è di nuovo il sito www.camminando.eu, per il quale vale il solito discorso sui descrittivi già fatto per i tratti precedenti. Sulla base di questo descrittivo potrò arrivare da Arles a Carcassonne, cucendo insieme i due pezzi del mio Cammino in Francia.

Anche in questo caso, le associazioni degli Amici del Cammino sono preziose: il sito che ci serve è http://vppyr.free.fr/vpp.php . Nella sezione Partir > Les étapes troverete una descrizione tappa per tappa del percorso da Narbonne a Roncisvalle. Un elenco delle accoglienze pellegrine è invece scaricabile dalla sezione Partir > Documents. Fra i documenti si trovano anche molte altre cose utili, come un elenco delle ospitalità annotato puntualmente, un carnet du pèlerin con le mappe e le indicazioni più scarne utili al pellegrino…spulciatela a prendete ciò che ritenete utile!

Tratto 4: da Saint-Jean-Pied-de-Port a Santiago de Compostela lungo il Camino Francés e poi Finisterre, lungo il Camino Fisterrano

Da Saint-Jean-Pied-de-Port parte il percorso “classico” del Cammino Francese per Santiago de Compostela, probabilmente lo conoscerete già, ma nella vita non si sa mai. Nel caso, un ottimo riferimento in italiano è sempre la “Guida al Cammino di Santiago de Compostela” di Alfonso Curatolo e Miriam Giovanzana edita da Terre di Mezzo nella sua ennesima edizione. Ma ormai le guide in italiano proliferano e ne troverete una decente in tutte le librerie. Vi servirà praticamente solo per avere la certezza di avere una guida nello zaino e per sapere cosa andare a vedere: all’Accueil du pèlerin di Saint-Jean vi forniranno l’indispensabile elenco completo degli albergues con le distanza chilometriche fra i singoli albergues.

Se proprio volete una guida cartacea, potete anche scaricare e stampare (seguendo le istruzioni sul sito) il pratico pdf creato dai pellegrini bellunesi: http://www.pellegrinibelluno.it/index.asp?page=guida2010/Guida-introduzione in questo caso, non cambia molto la data di aggiornamento della guida. Vi sarà impossibile perdervi, grazie alle innumerevoli conchiglie e frecce gialle che segnano la via!

Beh, che dire?! Buon Cammino!

La mia concha personale, grazie al gruppo FB "Cammino di Santiago"
La mia concha personale, grazie al gruppo FB “Cammino di Santiago”