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Tappa 87: Arzúa – Monte do Gozo. La vigilia.

Oggi abbiamo camminato 36km, una tappa lunga per poter arrivare letteralmente in vista di Santiago de Compostela entro sera. L’abbiamo presa come una bella e lunga scampagnata, con un paio di colazioni, pausa pranzo e diverse pause per varie foto commemorative in punti significativi del Cammino. Abbiamo camminato un po’ con Elisabeth (che mi perdonerà se scrivo male il suo nome, spero!), una ragazza ungherese che ha lavorato a Torino e parla un po’ di italiano, ma soprattutto è famosa sul Cammino per la mucca di peluche chiamata Rolando che porta sul suo zaino. Lungo la tappa abbiamo parlato di tante cose: di cosa ci ha portati sul Cammino e di cosa portiamo a casa dal Cammino…
Con grande calma siamo arrivati al Monte do Gozo: una volta in Albergue, ci siamo chiesti se non fosse il caso di continuare e arrivare a Santiago, ma in realtà era bello poter assaporare l’idea di essere quasi arrivati, ma non ancora, di conservarci ancora un pezzetto di strada da fare insieme, domani. E così ci siamo sistemati, abbiamo fatto il bucato e condiviso questa ultima cena, in questo Albergue formato villaggio, semivuoto e isolato dal resto del mondo: una bolla di mondo pellegrino che sembra destinata a lasciarti tirare l’ultima boccata di aria del cammino prima della meta, tanto sospirata e ora incredibilmente vicina.
Domani mattina entreremo in Santiago: io e Alessandro, Jocelyne, Zac e Chrissa coi quali ho lasciato Lourdes 36 giorni fa, Rochana, che si è unita al gruppo da così tanto tempo che non so bene quando sia successo, e Anna, che ha provato a lasciarci andare ma il Cammino ci ha sempre fatti incontrare di nuovo… E un motivo forse ci sarà! Per me è una notte di emozione, quasi come quella trascorsa a Saint-Jean-Pied-de-Port…domani vado a trovare un amico, arrivo alla meta tanto sospirata, dopo un viaggio che a volte penso sia durato tutta la vita, altre che sia iniziato ieri soltanto. Ci arrivo con le persone che hanno incrociato la mia strada e con le quali ho imparato di nuovo a camminare in compagnia, aspettando gli altri, preoccupandoci a vicenda dei piedi e dei problemi degli altri, condividendo cerotti e pomate, succhi di frutta e pacchetti di patatine, cene preparate insieme o consumate al ristorante. Ogni giorno alzandoci prima dell’alba e crollando distrutti la sera.
Ci mancano 5km: i più belli, i più sognati, i più tristi, i più gioiosi. Quelli che segneranno per alcuni una tappa, per altri la fine del Cammino, per tutti l’inizio di qualcosa di nuovo… Buona notte a noi e buon Cammino a tutti!

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Tappe 85 e 86: Portomarín – Ponte Campana – Arzúa.

Scrivo questo articolo da Arzúa, circa 38 km prima di Santiago. Le due tappe di ieri e di oggi sono state molto più rilassanti dei giorni che hanno seguito il nostro ingresso in Galizia. Purtroppo, sebbene una delle cose più belle del Cammino sia proprio che non è necessario prenotare e programmare tutto, apparentemente questa settimana questa filosofia non è più mantenibile, soprattutto a causa delle avverse condizioni meteo. Di conseguenza, ho provveduto a prenotare gli albergues per queste due tappe, tornando all’Albergue Casa Domingo, dove già mi ero trovata molto bene due volte, e un privato ad Arzúa. Di conseguenza, abbiamo tutti recuperato un bel po’ di tranquillità nel camminare, tornando ai ritmi rilassati che hanno sempre caratterizzato il nostro pellegrinare. Il nostro programma, ora, è di arrivare domani al Monte do Gozo e a Santiago per la mattina di Ferragosto, in modo da partecipare alla Messa di mezzogiorno, dove dovrebbe esserci anche il Botafumeiro. Questo è il momento della gioia per la meta che finalmente sembra raggiungibile, ma anche il momento di trarre le somme di quanto il Cammino ha dato a ciascuno di noi. Per me il tempo delle somme dovrà aspettare ancora il raggiungimento dell’Oceano: questa volta Santiago sarà davvero una tappa, forse la più importante, forse una delle più tristi, ma una tappa in cui perderò alcuni amici per poi proseguire, con Alessandro, verso la Fine del Mondo.