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Tappe 91 – 92: Negreira – Olveiroa – Muxía. La magia dell’Oceano

Mi devo scusare con chi mi segue da tanti giorni perché da un po’ non trovate più le foto in fondo a ogni post. Dovrò rimediare al mio ritorno, perché, purtroppo, la nuova versione della app che utilizzo per aggiornare il blog si pianta nel caricare le foto…le potete però vedere tutte nell’album Flickr in cui le carico ogni volta che posso.
Questa sera scrivo dall’albergue ungherese di Muxía, a pochi passi dall’oceano. Fa ancora impressione leggerlo: siamo proprio sulle sponde dell’oceano! Quando oggi lo abbiamo intravisto fra i tronchi di eucalipto, un po’ sembrava uno scherzo e un po’ mi è mancato il fiato. Stavamo camminando con Luca e Cinzia, gli altri 2 sopravvissuti del gruppo di pellegrini che ha varcato con me i Pirenei il 16 luglio: abbiamo guardato quello spicchio di blu e improvvisamente è calato il silenzio. Abbiamo camminato fino alla spiaggia e lì abbiamo lasciato gli zaini, per avvicinarci un po’. Erano diversi giorni che soffrivamo tutti un po’, psicologicamente: prima le orde di turisti camminanti e la lotta all’ultimo letto libero, poi l’atteggiamento molto disinvolto nel gestire gli albergues che hanno qui in Galizia, dove il pellegrino si sente talvolta una carta di credito ambulante. Poi, soprattutto, la separazione dagli amici e i saluti…insomma, fino a ieri il morale era piuttosto bassino. L’oceano ha cambiato tutto: domani è l’ultimo giorno e abbiamo voglia di festeggiare. Così, siamo andati a cena al O Cordobés, abbiamo riabbracciato Mark, che oggi è arrivato da Finisterre, abbiamo riso e condiviso racconti e canzoni, accompagnati dalla fisarmonica del padrone…insomma, ci siamo goduti la gioia che ci ha donato l’Oceano. Questo anche se il santuario di Nostra Signora della Barca è inagibile perché ancora sono in corso i lavori di ripristino del tetto.
Domani andiamo a Finisterre: sarà la novantatreesima tappa a piedi, l’ultima per ora, e varcherò i 2400km. Ci saranno la spiaggia, l’Oceano, le conchiglie, il falò, il faro e soprattutto il tramonto e, come il sole, anche noi potremo iniziare una nuova fase della nostra vita.

Tappe 89 e 90: Santiago de Compostela – Negreira. Non si arriva mai

Quella di ieri non è stata una tappa da percorrere a piedi, quanto con il cuore, una tappa interiore, forse un po’ per tutti noi. Era il compleanno di Alessandro e volevamo festeggiare insieme con allegria, è arrivato a Santiago il marito di Anna, la nostra ultima aggiunta al gruppo che Mark aveva denominato il “Wolf Pack”, tanto tempo fa. Chrissa non stava bene, Zac era rintronato dai festeggiamenti della sera prima…insomma, una giornata difficile per tutti. Con in più la prospettiva di salutarci definitivamente perché stamane noi due saremmo partiti da soli per gli ultimi 4 giorni di Cammino che ci separano dall’Oceano. Dopo aver condiviso l’ultima cena, i saluti sono stati la cosa peggiore vissuta in tutti questi 90 giorni: dopo aver imparato a voler bene a questi ragazzi venuti da ogni parte del mondo, sembra brutto e impossibile non sapere che non ci vedremo più per chissà quanto tempo, perché ognuno è destinato a tornare a casa, a portare con sé una parte del mio Cammino e del nostro cuore.
Oggi, nonostante la tristezza e la voglia di rivedere Roch fare a pezzi peperoni e zucchine durante la colazione, Chrissa arrivare con enormi pacchi di cereali o di Cheerios da mangiare a secco, Zac con lo zaino storto e i piedi da incerottare e Anna che arrivava sempre per ultima e ci sfotteva per i nostri tempi biblici nel consumare la prima colazione, la seconda colazione e tutti i pasti regolamentari degli Hobbit, siamo partiti zaino in spalla, attraversando la piazza della cattedrale e scendendo la scalinata verso ovest.
I 20 km verso Negreira sono stati belli, desolati, apparentemente lontanissimi dalle folle di fake pilgrims con pullman al seguito degli ultimi giorni. Attorno a noi c’erano solo boschi di eucalipti e qualche gruppetto di case e un sacco di salite e discese da percorrere senza pensarci troppo. Il punto più bello è stato sicuramente il grande ponte di pietra che precede Negreira solo di pochi chilometri.
In Albergue abbiamo trovato ad accoglierci una doccia gelata e un mix di pellegrini provenienti un po’ da tutti i Cammini: dal Francese, dal Norte, dal Portoghese…i nostri amici Luca, Cinzia, Pablo, Julie e Brian li abbiamo ritrovati per cena in paese e ancora per un po’ ci siamo sentiti a casa, protetti dalla nostra famiglia viandante…ma domani ci saranno altri addii… E io odio gli addii!