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Tappa 11: Oulx – Briançon

Oggi sono molto felice di essere qua a scrivere: la tappa che ho affrontato era la più dura e quella che forse più temevo! E invece è andata bene e mi è piaciuta davvero molto!
La mattina è iniziata con un po’ di timore per il meteo, che poi è stato clemente e ci ha regalato una bella giornata solo un po’ ventosa, ma Stefano ed io abbiamo lasciato Oulx e Giancarlo (che prosegue verso Vercelli): dovevamo affrontare la salita al passo del Monginevro. Siamo partiti di buon passo, costeggiando un po’ la SS24 e lasciandola per raggiungere dei grumi di case sparse a mezza costa. Non ascoltando il consiglio di Gianfranco – siamo un po’ testoni, ma il cimento fisico ci piace – abbiamo anche affrontato le Gorges di San Gervasio, un sentiero che corre parallelo alla statale, in una gola rocciosa che ospita un torrente spumeggiante. Arrivati in fondo al sentiero, avevamo superato i quasi 800 metri di dislivello che separano Oulx dal passo del Monginevro…e ci siamo quasi divertiti!
Dopo questa sudata, abbiamo passato la frontiera a Clavière e raggiunto il paese francese di Montgénèvre, e lì mi sono resa davvero conto che il primo pezzo di questo lungo viaggio era alle spalle e mi sono commossa un po’…poi, ci siamo premiati con un pranzo rinfrancante. Una volta ripartiti, una voce ci chiama a voltarci: ecco Roberto, che ci raggiunge per camminare con noi fino ad Arles o forse più in là…
La discesa verso Briançon è durata un paio d’ore e, dopo aver attraversato la cittadella, eccoci approdati a casa di un gentilissimo prete-medico che offre accoglienza ai pellegrini, con tanto di cena comunitaria… Meglio di così non poteva andare!
Ora siamo pronti per affrontare, da domani, l’avventura lungo la Via Domitia!20140527-185516-68116759.jpg

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Tappa 10: Susa – Oulx

Questa mattina ho aperto gli occhi e sembrava pomeriggio: nuvole pesanti e una pioggerellina sottile mi hanno ricordato che siamo in montagna e che il caldo delle risaie è alle mie spalle! Nonostante la voglia di girarmi e continuare a dormire, mi sono alzata e preparata: bisogna sempre andare avanti! Ci ha pensato suor Bibiana a rallegrarmi con una colazione buona per tre persone celiache! Ha anche trovato un sacerdote ultra novantenne che mi ha benedetta: la mia prima benedizione da pellegrina!
Dopo colazione, sono uscita: la pioggia non era niente di che e nel giro di un’ora e mezza era praticamente finita.
La tappa di oggi è stata molto bella, anche se lunga, dura e adatta più agli escursionisti che al pellegrino con lo zainone: bisogna prestare molta attenzione ai tratti nel bosco, dove il sentiero si fa stretto e sdrucciolevole, soprattutto con questo tempo! Comunque ho attraversato i boschi silenziosi della Val di Susa, turbati solo dai cantieri TAV e dall’autostrada. Ho visto cascate e laghi, attraversato paesini mezzo abbandonati ma ricchi di fascino perché testimonianza di un tempo in cui la montagna era abitata. Sono passata sotto al Forte di Exilles, dove dicono sia stato imprigionato “la maschera di ferro” e dove oggi la fanno da padrone i cartelli “C’era una volta a Exilles”… C’erano tante attività in questa cittadina che pochi decenni fa contava più di 3000 anime, ma ora conta più che altro imposte chiuse. Eppure qui ho incontrato le prime tre persone che mi hanno chiesto se andassi a Compostela… E così mi è venuta voglia di cantare l’inno dei pellegrini che mi era stato insegnato a Granon. Forse grazie alla mia voce magica, ho potuto avvistare la fuga di due camosci e un sacco di scoiattoli, lungo il Sentiero dei Franchi che attraversa il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Ora sono dai Salesiani di Oulx, insieme ad altri due pellegrini: Giancarlo che va verso Roma, e Stefano, che da domani camminerà con me verso Compostela!20140526-181909-65949964.jpg

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