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Buon Cammino, Cesare!

Domenica scorsa, mentre me ne andavo in giro per il nord Italia con mio marito a vedere i Campionati Italiani di Corsa Campestre, mi arriva una mail da una persona che non conoscevo. Si trattava di Cesare, un pellegrino che, grazie alle indicazioni ricevute dagli amici di pellegrinibelluno.it, è riuscito a contattarmi. Cesare, come me, voleva partire pellegrino per Santiago de Compostela iniziando il Cammino da casa. Lui abita a Corsico, un paese della cintura milanese, quindi il suo percorso non sarebbe stato molto diverso dal mio e desiderava trovare qualche indicazione proprio sull’itinerario da seguire, così gli ho suggerito di dare un’occhiata qui sul blog e abbiamo fissato un appuntamento per incontrarci di persona.
Così, venerdì scorso, ho avuto il grande piacere di pranzare con Cesare, che oggi è partito per il suo Cammino: era già pronto, aveva ritirato la Credenziale durante una cerimonia organizzata dalla Confraternita di San Jacopo de Compostela qui a Milano, gli ultimi acquisti erano stati fatti…insomma, era già un pellegrino! Il suo Cammino sarà un po’ particolare: Cesare ha fatto voto di povertà e quindi viaggia con una tendina e si prepara ad affrontare il Cammino in modo semplice, completamente abbandonato a quello che gli manderà la Provvidenza. Se tutto andrà secondo i suoi programmi, spera di arrivare a Santiago, a Dio piacendo per la fine di maggio, più o meno quando io starò valicando, a Dio piacendo, il Monginevro. Non posso che augurare a questo pellegrino speciale e coraggioso un buon Cammino di cuore… Che il sole splenda su di te e il vento ti sospinga gentile. E anche a Cesare, come feci con Alessandro qualche anno fa, vorrei dedicare la benedizione che tutti i pellegrini ricevono a Roncisvalle, dopo aver varcato i Pirenei:

“O Dio, che portasti fuori il tuo servo Abramo dalla città di Ur dei Caldei, proteggendolo in tutte le sue peregrinazioni e che fosti la guida del popolo ebreo attraverso il deserto, ti chiediamo di custodirci, noi tuoi servi, che per amore del tuo nome andiamo pellegrini a Santiago de Compostela.
Sii per noi compagno nella marcia,
guida nelle difficoltà,
sollievo nella fatica,
difesa nel pericolo,
albergo nel Cammino,
ombra nel calore,
luce nell’oscurità,
conforto nello scoraggiamento e fermezza nei nostri propositi,
perché con la tua guida giungiamo sani e salvi al termine del cammino e, arricchiti di grazia e di virtù,
torniamo illesi alle nostre case, pieni di salute e di perenne allegria”

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Aggiornamenti, consigli e indicazioni dagli amici

La cosa bella dei pellegrini è che sono sempre pronti ad aiutarsi a vicenda, anche se ci si è appena conosciuti, anche se non ci si conosce affatto. Il Cammino permette di riscoprire quella dimensione umana che si perde speso nella metropolitana, ad esempio, dove tutti si guardano in cagnesco e cercano di arrivare prima del vicino, di superarlo, di rubargli il posto a sedere… ecc. Ma i pellegrini no. E questo è uno dei mille aspetti che mi fanno apprezzare enormemente l’andare a piedi. Così, già dopo un solo giorno dalla pubblicazione delle tappe, ho dovuto apportare qualche modifica al file excel che potete trovare in questo articolo oppure scaricare la versione PDF in fondo alla medesima pagina.

Ringrazio di cuore tutti coloro che sono venuti a leggere e a consultare il materiale e gli articoli postati nelle ultime settimane a proposito dei 100 giorni che passerò sul Cammino. E ringrazio ancora più calorosamente tutti quelli (tantissimi! Una vera sorpresa!) che mi stanno scrivendo, qui sul blog, tramite Facebook e via mail, anche soltanto per augurarmi buon Cammino. Un augurio quanto mai benvenuto, visto che il Cammino sarà lungo e pieno di insidie, anche se il brivido dell’avventura già mi fa battere il cuore e scorrere i brividi lungo la spina dorsale! Rinnovo l’invito a chi volesse fare un pezzetto di strada insieme: contattatemi senza problemi anche via mail: sara.pellegrina@gmail.com.

Venendo ai consigli preziosi che mi sono arrivati e ai quali vorrei dare una certa visibilità per chi già si fosse scaricato l’elenco delle tappe, ne citerò due particolarmente preziosi:

  1. L’ospitalità dei Frati di Maison Aguerria a Mauléon è attualmente chiusa, quindi ho inserito nell’excel due opzioni possibili che possono essere scelte: entrambe sono Gites d’étapes e possono essere un’ottima soluzione. Se avete in programma di seguire lo stesso percorso lungo i Pirenei e dopo Lourdes, vi raccomando di riscaricare il documento con i due nuovi possibili alloggi. Grazie a Luciano per avermi segnalato questo problema: d’altronde, chi meglio di te? 🙂
  2. Le tappe di Sant’Ambrogio Torinese e di Susa (23 e 24 maggio), possono essere cambiate con due varianti un po’ più impegnative, che non ho incluso nella tabella per scaramanzia. Le due varianti possono condurre rispettivamente alla Sacra di San Michele e all’Abbazia di Novalesa. Si tratta di due luoghi stupendi, ricchi di storia e di fascino, quindi ottime soluzioni per chi ha la possibilità di raggiungerli… io ancora non so in che forma sarò: aspetterò di arrivare a Torino per decidere! Intanto, grazie a Stefano per avermi segnalato queste possibilità, che non avevo adeguatamente sottolineato nei post precedenti!

Altri preziosi consigli mi sono arrivati da Flavio (che è una miniera inesauribile di informazioni e di consigli, che non riguardano solo l’itinerario strictu sensu) e riguardano le tappe che nel foglio excel sono rimaste vuote: per intenderci, quelle fra Arles e Carcassonne. Grazie alle sue indicazioni spero di colmare le lacune nei prossimi giorni!

Vi ringrazio ancora tutti, anche gli amici Brasiliani e in particolare Eduardo Dos Reis a cui mando un saluto particolare e un augurio di Bom Caminho, nella speranza di incontrarci lungo le vie che conducono a Santiago. Così come ringrazio anche Sylvie, Luciano, Jacques, Silvana, Fabio e Domenico che si sono candidati per fare un pezzo di strada con me… oltre a Stefano e Cesira che, a Dio piacendo, faranno un po’ più di un pezzo e ad Alessandro che si è scelto questa matta come moglie!

La Sacra di San Michele

Bibliografia utile

Consolidata l’idea di seguire l’itinerario descritto qualche giorno fa, mi sono messa subito alla ricerca di indicazioni e bibliografia. Ovviamente non sarà possibile seguire una sola guida, ma cucire diverse fonti: si tratterà di un lavoro lungo… Però vediamo un po’, a beneficio di chi vorrà fare una follia simile in futuro, quali fonti è possibile reperire in libreria e quali direttamente su internet.

Naturalmente, bisogna considerare che internet è aggiornabile continuamente e, quando gli autori dei siti sono così premurosi da riportare la data dell’ultimo aggiornamento, le informazioni possono essere molto precise, mentre le guide cartacee sono aggiornate alla data di pubblicazione. Quindi, è meglio che il pellegrino stia bene attento all’affidabilità delle varie fonti che consulta, sia per quanto riguarda l’itinerario, che per quanto concerne gli alloggi e le persone di riferimento.

Tratto 1: da Milano al Monginevro lungo la Via Francigena

Partendo da Milano in direzione Pavia, è possibile seguire la ciclabile che collega queste due città, correndo lungo il Naviglio Pavese. Da Pavia in poi, invece, seguirò la Via Francigena a ritroso, verso il Monginevro. Per le indicazioni relative all’itinerario mi sono procurata la “Guida alla Via Francigena” di Monica D’Atti e Franco Cinti, edita da Terre di Mezzo, nella sua quarta edizione (aprile 2012). Gli aggiornamenti sull’ospitalità offerta ai pellegrini sono resi disponibili costantemente dagli autori al link http://www.confraternitadisanjacopo.it/Francigena/guida/newsospitalita.htm, pagina che consiglio di consultare prima di partire.

Tuttavia, su internet si possono trovare diverse cose utili: in primo luogo, su www.camminando.eu, nella sezione italiana, potete trovare i descrittivi aggiornati di alcuni Cammini italiani, fra cui la Via Francigena: Flavio Vandoni, camminante e hospitalero, è anche disponibile per fornire descrittivi aggiornati. Un’altra fonte utile è il sito www.viefrancigene.it dove si può scaricare l’elenco dell’ospitalità pellegrina. Purtroppo, però, questo utile elenco ci abbandona a Vercelli, dove la Francigena “ufficiale” devia verso il Gran San Bernardo, mentre io devo proseguire verso ovest e il Monginevro.

A questa pagina, gestita dall’Associazione Movimento Lento, si trova anche un gruppo all’interno del famoso portale Couchsurfing per chiedere ospitalità a privati in cambio della disponibilità a ospitare altri membri della comunità in futuro.

Tratto 2: dal Monginevro ad Arles lungo la Via Domitia

Questo tratto, lungo poco meno di 500 Km, è la prima via che affronterò sul territorio francese, un percorso ricchissimo di Storia, che già mi entusiasma molto. Per capirci qualcosa, ho acquistato (ordinandola su Amazon.it) la guida “La Via Domitia vers Saint-Jacques-de-Compostelle ou vers Rome” di Jean-Yves Grégoire, edita da Rando éditions. Si tratta di un volumetto leggero, munito di cartine, descrizioni del percorso e di note storiche e culturali con indicazioni dei luoghi da visitare. Mi sembra molto buona, ma lo verificherò sul terreno. La guida non segue pedissequamente il GR 653D, ossia il sentiero escursionistico che collega il Monginevro ad Arles: ogni tanto se ne discosta per rispondere alle esigenze culturali e non solo sportive del pellegrino, cercando di ricalcare, laddove possibile, l’antico itinerario. Se volete affidarvi, invece, al GR 653D per tutto il percorso, potete acquistare la relativa TopoGuide, pubblicata da FFRandonnée. Attualmente non esistono guide in italiano per questo itinerario…vedremo di porre rimedio alla lacuna.

Anche in questo caso, il sito www.camminando.eu viene in soccorso del pellegrino, mettendo a disposizione per il download gratuito i descrittivi di Flavio Vandoni, aggiornati annualmente, che riportano a loro volta cartine, una descrizione del percorso e l’indicazione delle ospitalità pellegrine.

In Francia sono molto attive sul territorio diverse associazioni di Amici del Cammino o Amis de St.-Jacques: sui loro siti internet, spesso, mettono a disposizione del pellegrino descrittivi e elenchi delle ospitalità, che sono utilissimi a chi decide di percorrere questi itinerari. La cosa vale anche per la Via Domitia. Le informazioni utili per tutto il tratto dal Monginevro ad Arles si possono trovare sul sito http://www.compostelle-paca-corse.info/. In particolare, nella sezione “Hébergements” si può scaricare l’elenco delle ospitalità pellegrine disponibili località per località (per chi non parlasse francese, sono gli “hébergements hors chaîne d’accueil”). Il sito riporta la data di aggiornamento delle informazioni pubblicate.

Tratto 3: Da Arles a Saint-Jean-Pied-de-Port

Per questo tratto di strada, seguirò la Voie du Piémont Pyrénéen, ossia la Via del Piemonte Pirenaico. Chi volesse seguire, invece, la Via Tolosana, può fare riferimento alla guida “Miam Miam Dodo Saint Jacques de Compostelle, La Voie d’Arle/Camino Aragonés GR653”, di Mireille Retail edita da Les Edition du Vieux Crayon. Facendo però attenzione a procurarsi qualche informazione storico-culturale sui luoghi attraversati, perché le guide Miam Miam Dodo sono ottime per il percorso e gli alloggi, ma non offrono indicazioni in questo senso. Attualmente non esistono guide in italiano per questo itinerario…vedremo di porre rimedio alla lacuna.

Tornando alla Voie du Piémont Pyrénéen, infine, in attesa che esca la guida di questo Cammino, pubblicata da Rando Edition (dovrebbe uscire ad aprile 2014), mi sono procurata tutte le informazioni, che ritengo necessarie a non perdermi, su internet. Il primo riferimento è di nuovo il sito www.camminando.eu, per il quale vale il solito discorso sui descrittivi già fatto per i tratti precedenti. Sulla base di questo descrittivo potrò arrivare da Arles a Carcassonne, cucendo insieme i due pezzi del mio Cammino in Francia.

Anche in questo caso, le associazioni degli Amici del Cammino sono preziose: il sito che ci serve è http://vppyr.free.fr/vpp.php . Nella sezione Partir > Les étapes troverete una descrizione tappa per tappa del percorso da Narbonne a Roncisvalle. Un elenco delle accoglienze pellegrine è invece scaricabile dalla sezione Partir > Documents. Fra i documenti si trovano anche molte altre cose utili, come un elenco delle ospitalità annotato puntualmente, un carnet du pèlerin con le mappe e le indicazioni più scarne utili al pellegrino…spulciatela a prendete ciò che ritenete utile!

Tratto 4: da Saint-Jean-Pied-de-Port a Santiago de Compostela lungo il Camino Francés e poi Finisterre, lungo il Camino Fisterrano

Da Saint-Jean-Pied-de-Port parte il percorso “classico” del Cammino Francese per Santiago de Compostela, probabilmente lo conoscerete già, ma nella vita non si sa mai. Nel caso, un ottimo riferimento in italiano è sempre la “Guida al Cammino di Santiago de Compostela” di Alfonso Curatolo e Miriam Giovanzana edita da Terre di Mezzo nella sua ennesima edizione. Ma ormai le guide in italiano proliferano e ne troverete una decente in tutte le librerie. Vi servirà praticamente solo per avere la certezza di avere una guida nello zaino e per sapere cosa andare a vedere: all’Accueil du pèlerin di Saint-Jean vi forniranno l’indispensabile elenco completo degli albergues con le distanza chilometriche fra i singoli albergues.

Se proprio volete una guida cartacea, potete anche scaricare e stampare (seguendo le istruzioni sul sito) il pratico pdf creato dai pellegrini bellunesi: http://www.pellegrinibelluno.it/index.asp?page=guida2010/Guida-introduzione in questo caso, non cambia molto la data di aggiornamento della guida. Vi sarà impossibile perdervi, grazie alle innumerevoli conchiglie e frecce gialle che segnano la via!

Beh, che dire?! Buon Cammino!

La mia concha personale, grazie al gruppo FB "Cammino di Santiago"
La mia concha personale, grazie al gruppo FB “Cammino di Santiago”

Una settimana sul Cammino di Santu Jacu. Il diario.

A volte un po’ di tempo libero si presenta inaspettato come un bel regalo in un giorno qualunque. Per me è stato così: improvvisamente, a metà novembre è stato evidente che per una settimana probabilmente non avrei avuto lavoro e così ho deciso di fare lo zaino e rimettermi in Cammino. Una possibilità che aspettavo da tempo, da quando nell’agosto del 2008 ero tornata, piena di entusiasmo e di gioia dal Cammino di Santiago. Certo, questa volta non avevo un mese a disposizione, ma una settimana è sempre meglio di niente! La scelta del Cammino da intraprendere è stata naturale: il Cammino di Santu Jacu. E la scelta è stata legata un po’ al periodo dell’anno – andare a camminare in Galizia a fine novembre equivaleva ad accettare un’ottima probabilità di prendere pioggia per buona parte del tempo – e soprattutto all’impegno che mi ha legata da ormai 3 anni al Cammino sardo che ho visto crescere e che ho sostenuto, per quanto mi è possibile.

Inizialmente avrebbe dovuto partire insieme a me la mia collega Irene, ma problemi di lavoro l’hanno trattenuta a casa all’ultimo minuto. Così, hanno fatto gli zaini due pellegrini di eccezione: i miei genitori, Paolo Zanni e Maria Luisa Albizzati. E così, il nostro Cammino di Santu Jacu nel Sulcis si è trasformato in qualcosa di particolare e di diverso da tutte le altre esperienze a piedi vissute fino a oggi. Con mia madre già avevo percorso il Cammino Francese nel 2006, ma con mio padre non avevo mai camminato così a lungo e le incertezze legate al clima e al percorso un po’ pionieristico hanno messo sicuramente del pepe alla partenza.

Comunque, fatti i biglietti, fissate le date, scaricate guida e mappe, eravamo pronti e siamo partiti, lasciando a casa a presidiare il fortino Alessandro, che ci avrebbe seguiti e sostenuti nei giorni a seguire.

24 novembre. Milano-Cagliari in aereo, Cagliari-Santa Lucia a piedi.

La mattina del 24 novembre la sveglia è suonata molto presto: alle 5:30, giusto il tempo di mangiare un boccone, chiudere lo zaino e metterci in macchina per recuperare i miei compagni di avventura e poi via, verso l’aeroporto di Orio al Serio!

Pellegrini sbarcati a Cagliari
Pellegrini sbarcati a Cagliari

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Chi è un pellegrino?

Chi è un pellegrino? Che cos’è lo spirito pellegrino per chi oggi percorre i Cammini del mondo?

Credo che una delle prime definizioni di pellegrino l’abbia data Dante, nella Vita Nova, dicendo che pellegrino è colui che viaggia in terra straniera o, in senso stretto, colui che si reca alla tomba di San Giacomo a Compostela. Quindi nel Medioevo erano molto open-minded. In realtà, il concetto di pellegrino, anche se non definito proprio con questo termine, viene da molto più lontano e definisce un aspetto dell’umanità che non si è mai spento.
Come noto (anche se qualcuno ancora sostiene il contrario), l’uomo nasce in Africa e poi inizia a viaggiare e nel giro di un battito di ciglia per la storia del mondo si diffonde in gran parte delle terre emerse. Quell’anelito a spostarsi, a viaggiare, la curiosità di conoscere nuovi orizzonti, a conoscere se stessi incontrando gli altri…questo è un istinto primordiale irrefrenabile che è rimasto indomito anche nel cuore dei popoli più sedentari, senza distinzione.

A partire dal Medioevo, il termine pellegrino entra in auge e assume una connotazione religiosa, definendo, come ricorda Dante, colui che pellegrina ad limine Sancti Jacobi. Ma chi percorreva le vie che portavano a Santiago? Così come i romei e i gerosolimitani, i pellegrini a Santiago erano una massa eterogenea di persone: uomini, donne, a volte anche bambini, anziani, credenti e peccatori, devoti e malati, persone in cerca di avventure o in cerca di guarigione. Addirittura, a Santiago venivano spediti dai tribunali e dai confessori coloro che avevano commesso i peggiori peccati, in cerca di espiazione, per iniziare una nuova vita, rinnovati. Chi partiva, a quei tempi, vendeva i propri averi, saldava i debiti, faceva testamento e si sottometteva alla tutela della Chiesa e alla Provvidenza.
Oggi invece tanti fanno distinzioni fra pellegrino e pellegrino…fra credenti e non credenti, fra fricchettoni e tombeurs de femmes, fra roncadores e chi si vuole alzare alle prime luci dell’alba. Fra puristi, penitenti, camminatori professionisti, …insomma se ne vedono di tutti i colori, ma la verità, secondo me, è che ognuno fa il suo Cammino, nel bene e nel male, con le sue motivazioni che nessun altro può giudicare.
Per quello che è stata la mia esperienza, sul Cammino non ho mai chiesto a nessuno perché fosse lì, se fosse cattolico o no, se credesse in Dio o no. Per me, il pellegrino è un uomo o una donna che cerca qualcosa, forse se stesso, e per trovarsi si mette in Cammino e si mette in gioco. Per me, già questo lo rende degno del mio rispetto. Per me, il pellegrino accetta quello che gli manda la strada e la giornata: vesciche, caldo, pioggia, sete, qualunque cosa. E non si lamenta più del dovuto perché è lì per scelta. Il pellegrino è quello che deve sempre salire, che chiede ospitalità e, anche se viene trattato con poca cortesia, ringrazia. Ma se viene trattato con calore ti sarà grato per la vita. Il pellegrino è un uomo o una donna che sorride anche se zoppica, anche se dentro di sè impreca contro il destino e forse anche contro Dio, ma che ringrazia comunque quando trova un letto su cui accasciarsi. Io credo che Dio sia in ognuno di noi ma che ci lasci liberi di trovarlo e di incontrarlo, e credo anche che sul Cammino non si è mai soli…in nessun senso. E che il pellegrino sia colui che riconosce questa realtà nel suo cuore ogni giorno, perché il Cammino è ogni giorno, anche dopo Santiago.
Credo anche che il pellegrino si porti quel che gli occorre nello zaino e che, quello zaino, se lo porti sulle spalle; che cerchi di lasciare l’albergue pulito così come sperava di trovarlo lui, che non semini cartacce e pattume lungo il Cammino, che tratti con rispetto cose e persone che incontra sulla sua strada. A prescindere da chi sono, da dove vengono e dal perché sono lì.

Tutto il resto sono travi che abbiamo negli occhi quando cerchiamo la pagliuzza in quelli altrui.

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Il Cammino di Santiago nella Storia

La Cruz de Hierro
La Cruz de Hierro

Forse non tutti sanno che qualche tempo fa ho pubblicato sul sito www.antika.it tre articoli dedicati alla storia del Cammino di Santiago. Li potete trovare partendo dalla mia pagina personale nel portale.

Gli articoli sono intitolati:

    1. Cammino di Santiago: leggende e avvenimenti storici
    2. Pellegrinaggi nel Medioevo
    3. Cammino di Santiago: Storia e Origine

Buona lettura e Buon Cammino a tutti!