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“Camminiamo la Speranza” di dom Helder Camara

Partire è anzitutto uscire da sé.

Rompere quella crosta di egoismo che tenta di imprigionarci nel nostro “io”.

Partire è smetterla di girare in tondo intorno a noi, come se fossimo al centro del mondo e della vita. Partire è non lasciarsi chiudere negli angusti problemi del piccolo mondo cui apparteniamo: qualunque sia l’importanza di questo nostro mondo l’umanità è più grande ed è essa che dobbiamo servire.

Partire non è divorare chilometri, attraversare i mari, volare a velocità supersoniche.

Partire è anzitutto aprirci agli altri, scoprirli, farci loro incontro.

Aprirci alle idee, comprese quelle contrarie alle nostre, significa avere il fiato di un buon camminatore.

E’ possibile viaggiare da soli. Ma un buon camminatore sa che il grande viaggio è quello della vita ed esso esige dei compagni.
Beato chi si sente eternamente in viaggio e in ogni prossimo vede un compagno desiderato. Un buon camminatore si preoccupa dei compagni scoraggiati e stanchi. Intuisce il momento in cui cominciano a disperare. Li prende dove li trova.

Li ascolta, con intelligenza e delicatezza,
soprattutto con amore, ridà coraggio e gusto per il cammino.

Camminare è andare verso qualche cosa; è prevedere l’arrivo, lo sbarco. Ma c’è cammino e cammino: partire è mettersi in marcia e aiutare gli altri a cominciare la stessa marcia
per costruire un mondo più giusto e umano.

dom Helder Camara

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Di terra, di roccia… di Cammino

« Di terra, di roccia, di pietre ordinate, di foglie morte, di fango, di sabbia o di selciato, tra la mattina e la sera c’é il cammino. Questo cammino é ossessivo. Graffia le dorsali delle colline spelacchiate, sonnecchia nei dintorni degli stagni, taglia dritto i paesaggi in
due parti nette. Ma non é questo che conta. Quello che conta é che porta a Santiago e che là saprete qualche cosa di più su voi stessi. Come se, consumando i vostri piedi sulla strada, voi consumate anche il vecchio che c’é in voi. Alla fine del cammino, purificato, perdonato, tu sarai qualcun’altro. Chi sarai allora?»

(da “Priez pour nous à Compostelle” di P. Barret, J.N. Gurgand)

Con questo post vorrei ringraziare un amico che mi ha aiutata a partire, pensare e pianificare il Cammino e che c’è sempre stato lungo tutta la via. Ormai ci conosciamo da anni e collaboriamo a tanti progetti, ma il progetto più bello è sempre l’amicizia. Grazie, Flavio!

Buon Cammino ogni giorno 😉

Flavio, mio primo hospitalero a Saint-Jean-Pied-de-Port nel 2008
Flavio, mio primo hospitalero a Saint-Jean-Pied-de-Port nel 2008

 

Buon rientro… Buen Camino!

Cammina.

Hai un appuntamento…
Ma non sai con chi.

Forse con te stesso…

Cammina.

Con il caldo o con il freddo
Con il sole o la tempesta
Con la gioia o la pena,
Il sorriso o le lacrime,

Cammina.

Attraverso i ricchi incontri
E il tempo della riflessione,

Cammina.

Il sentiero è la tua speranza,
I tuoi passi sono le tue parole,
La fatica, la tua preghiera,
L’orizzonte il tuo obiettivo.

Cammina.

Perché qui la terra
diventa il tuo Cammino.
Oggi
Tu sei te stesso:

Pellegrino.

(Poesia letta a casa di Renée e Paul)

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