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Camminando verso Santiago e sulla Via Francigena (Cinisello Balsamo – MI)

Mercoledì 17 Giugno alle ore 21 a Cinisello Balsamo (MI), presso l’Auditorium Pertini, Piazza Confalonieri, 3 ci ritroviamo per parlare di Via Francigena e di Cammino di Santiago e per condividere storie, esperienze ed emozioni! Vi aspettiamo!

LocandinaPertini

 

 

 

Mortara: di qui passò Carlo Magno

Uno dei primi luoghi che toccherò lungo il mio Cammino sarà Mortara, un paese in provincia di Pavia, lungo la Via Francigena. La storia di Mortara affonda nei secoli, tanto che l’esistenza del paese è testimoniata già nel IV secolo d.C., quando Gaudenzio, vescovo di Novara, volle, al suo ingresso, la costruzione di due cappelle dedicate, l’una, a San Pietro e, l’altra, a Sant’Eusebio. La seconda assunse la funzione di parrocchia per il centro abitato.  Entrambe le cappelle vennero poste a circa un chilometro e mezzo da Mortara e, grazie all’ospitale annesso alla chiesa di Sant’Eusebio, divennero una tappa importante per coloro che si dirigevano a Roma, provenendo dall’Europa settentrionale e occidentale. Di qui transitarono molti personaggi importanti: nel 440 il futuro Papa Leone, nel 494 Sant’Epifanio, nel 574 Papa Stefano II, nel 575 Papa Paolo I e, nella primavera del 773, passò di qui anche l’ambasciata franca di ritorno dall’incontro con Papa Adriano I.

La chiesa di Sant’Albino a Mortara

Non molto tempo dopo il passaggio di questa comitiva, la chiesa di Sant’Eusebio entrò definitivamente nella Storia: il 12 ottobre del 773, infatti, proprio nei pressi delle due cappelle di San Pietro e di Sant’Eusebio ebbe luogo la battaglia finale tra i Franchi di Carlo Magno e i Longobardi, guidati da re Desiderio.  Lo scontro fu estremamente cruento ed entrambe le parti subirono gravi perdite, ma a trionfare furono i Franchi. Nonostante la vittoria, però, nei combattimenti persero la vita due dei Paladini di re Carlo: Amelio d’Alvernia, coppiere del re, e Amico Beyre, tesoriere reale.

Carlo Magno ordinò che essi fossero tumulati con tutti gli onori, ognuno sotto l’altare di una delle due cappelle: Amico in San Pietro e Amelio in Sant’Eusebio. Il giorno successivo, però le spoglie di Amico e di Amelio furono rinvenute entrambe sotto l’altare della cappella di Sant’Eusebio, l’uno accanto all’altro. E così, la chiesa di Sant’Eusebio entrò nella leggenda.

Carlo Magno e i suoi paladini: miniatura su pergamenta (XV secolo), Biblioteca Nazionale, Torino.
Carlo Magno e i suoi paladini: miniatura su pergamena (XV secolo), Biblioteca Nazionale, Torino.

Dopo questi fatti miracolosi, padre Albino, monaco e consigliere di Carlo Magno, volle fondare un monastero, aggregato alla chiesa di Sant’Eusebio, a cui il re concesse ricche donazioni. La foresteria di Sant’Eusebio venne così riadattata a ospitare i monaci e qui si insediarono alcuni allievi di Albino, che presero i voti quando questi divenne vescovo di Vercelli. Alla sua morte, nell’801, egli chiese di essere sepolto accanto ai due paladini. I monaci, tutti di origine franca, dedicarono il loro monastero a Sant’Albino d’Angers e adottarono la regola di Sant’Agostino, pur godendo di ampia autonomia e rimanendo una tappa importante per i pellegrini di passaggio.

Gli affreschi cinquecenteschi che decorano l’abside della chiesa di Sant’Albino a Mortara; da sinistra verso destra: Sant’Albino, il Battesimo di Gesù, la Madonna in trono con il Bambino, circondata dai Santi, fra i quali spicca San Giacomo, ultima figura a destra.

Nella primavera del 1999, durante i lavori per il restauro della chiesa di Sant’Albino, vennero alla luce, proprio sotto l’altare maggiore, due sarcofagi. Uno dei due sarcofagi, oltre a essere coerente con la datazione all’epoca carolingia, conserva i resti di un uomo di grandissimo prestigio, tumulato a gambe incrociate, secondo un’usanza adottata per gli ecclesiastici di alto rango e, in seguito, per i cavalieri templari. Ancora oggi le pareti dell’abside romanica di Sant’Albino recano le incisioni lasciate dai tanti pellegrini che qui hanno trovato rifugio.

Descrittivo da Milano al Monginevro

La parte più complicata del Cammino che farò quest’estate è forse percorrere all’incontrario la Via Francigena fino al Monginevro, più complicata almeno concettualmente, visto che non esiste una guida per questo percorso nella direzione da me scelta. E allora? E allora ho presto la Guida alla Via Francigena, di cui già ho parlato nel post sulla bibliografia e ho rielaborato il descrittivo dell’itinerario da est verso ovest. Se qualcuno avesse bisogno di percorrerlo, eccolo qui, in formato PDF:

100GiorniSulCammino – Milano-Monginevro

Ovviamente è da verificare, ma questo potrò farlo solo al mio ritorno. Avendo in programma di portarmi comunque copia delle mappe della guida e le indicazioni sui luoghi da visitare, non ho incluso una cartografia a corredo in questo documento, a parte quella di alcuni tratti mancanti o non chiari nelle mappe della guida, ma li inserirò in una versione più avanzata, in modo da avere tutto insieme. Quindi, se vi servono, tenete in conto che arriveranno prossimamente!

Buon Cammino!

Programmando il tratto italiano

Rieccomi ad affrontare la fase preparatoria del lungo Cammino che mi attende quest’estate. Oggi, dopo aver consegnato al mio relatore la tesi di dottorato pronta per la discussione, ho pensato di studiare un po’ le tappe italiane… E così, adesso posso condividere con voi la prima parte del programma che penso di affrontare, anche se ho solo individuato i punti tappa: lo studio del tracciato e dei luoghi da visitare è ancora tutto da fare…ma ho ancora un po’ di tempo! Considerato che conto di partire fra il 12 e il 15 maggio 2014, posso dire che vedrò l’inizio di giugno quando sarò già in Francia, pensiero che mi riempie già di grande emozione!

Ma veniamo alle tappe!

  1. Milano – Pavia: km tappa 32, km totali 32
  2. Pavia – Garlasco: km tappa 25.3, km totali 57.3
  3. Garlasco – Nicorvo: km tappa 27.3, km totali 84.6
  4. Nicorvo – Vercelli: km tappa 20, km totali 104.6
  5. Vercelli – Castell’apertole: km tappa 27.3, km totali 131.9
  6. Castell’apertole – Torrazza Piemonte: km tappa 26.6, km totali 158.5
  7. Torrazza Piemonte – Torino: km tappa 29, km totali 187.5
  8. Torino – Sant’Ambrogio Torinese: km tappa 27.5, km totali 215
  9. Sant’Ambrogio Torinese – Susa: km tappa 29, km totali 244
  10. Susa – Oulx: km tappa 28.2, km totali 272.2

E così i primi 272 km sono più o meno programmati… poi, si sa: non è il pellegrino a decidere, ma il Cammino e Colui che da lassù ci tiene una mano sopra la testa…

Idee, consigli e suggerimenti sono naturalmente ben accetti da parte di chi vorrà darmeli!

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