Il sito Camminando.eu

In questa pagina, dedicata alle attività di alcuni amici, vorrei dare particolare risalto al sito dell’Associazione Amici del Cammino di Santu Jacu: www.camminando.eu.

camminando

Vi consiglio di visitarlo, in parte perché è l’unico sito dove troverete le informazioni aggiornate e ufficiali sul Cammino di Santu Jacu in Sardegna. Come alcuni sanno, collaboro da diversi anni alla realizzazione di questo progetto e lo scorso novembre ho avuto il privilegio di percorrerne una parte a piedi. Il video di quella settimana meravigliosa potete vederlo qui sotto.

Ma il Cammino di Santu Jacu non è l’unica cosa che troverete su quel sito: ci sono informazioni aggiornate costantemente anche su altri Cammini italiani, sui Cammini in Francia, Spagna e Portogallo; elenchi di albergues, istruzioni per raggiungere i principali punti di partenza per i Cammini, eccetera… insomma, è una miniera d’oro da esplorare!

Cosa mettere nello zaino?

 

 

Lo zaino è il punto di equilibrio fra le nostre paure e la nostra voglia di libertà…Solitamente quel punto si sposta sempre più verso la libertà, man mano che lo zaino grava sulle nostre spalle: e lo zaino si svuota!

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Personalmente, sono del parere che quello che occorre per una settimana di cammino è né più né meno quello che ci occorre per un mese: l’essenziale.

Occorre quindi pensare che si trascorrerà un lungo periodo di tempo in cui tutto ciò che ci serve dovrà essere trasportato sulle nostre  spalle, perciò, bando al superfluo! Ecco qui un elenco di cose essenziali per chi parte in primavera-estate a cui consiglio di apportare le minori modifiche possibili: ricordate che il peso ideale
dovrebbe essere inferiore al 10% del vostro peso corporeo!

  • 1 zaino da 40-45 litri, leggero, che distribuisca bene il peso sui fianchi e dotato possibilmente di tasche laterali per l’acqua
  • 1 conchiglia, simbolo del pellegrino diretto a ovest
  • 3 magliette a maniche corte (oppure 2 a maniche corte e 1 a manica lunga): per queste come per tutto il resto, preferite i materiali tecnici, che asciugano il più rapidamente possibile perché il bucato si fa la sera a fine tappa e si ritira la mattina prima di ripartire
  • 1 o 2 paia di pantaloncini
  • 1 paio di pantaloni (se trovate quei pantaloni da trekking a cui si può togliere la parte inferiore della gamba, potete anche lasciare a casa il secondo paio di pantaloncini)
  • 1 pile o micropile a seconda della stagione e delle regioni che intendete attraversare
  • 1 poncho che copra anche lo zaino
  • 3 paia di calzini tecnici rinforzati sulle dita e sui talloni (non quelli in spugna!!!)
  • 3 paia di slip
  • 2 paia di reggiseni (per le signore)
  • 1 paio di pianelle per la doccia
  • 1 paio di pedule per la montagna: oggi ci sono in commercio molte soluzioni; puntate sulla leggerezza e sulla protezione del piede. Se partite in primavera-estate, a mio parere, potete lasciare a casa il Gore-Tex e puntate su materiali traspiranti che asciughino in fretta
  • 1 sacco a pelo leggero (difficilmente dormirete all’aperto, a meno che non lo desideriate, ma il sacco a pelo vi aiuterà a proteggervi da ciò che potrebbe celarsi nel materasso) o 1 sacco-lenzuolo
  • 1 stuoia: se programmate di partire d’estate a volte gli albergues saranno abbastanza affollati da costringere a una soluzione per terra e una notte sotto le stelle potrebbe anche essere un’esperienza da provare
  • 1 torcia frontale per le partenze prima del sorgere del sole e per non disturbare se la sera si vuole leggere prima di dormire
  • sapone di Marsiglia (va bene anche per la doccia e per i capelli), filo per stendere (3-4 metri) e qualche spilla da balia per il bucato
  • il necessario – solo il necessario! – per il bagno (attenzione al peso: se partite in 2 o 3, condividete bagnoschiuma e dentifrici!) in cui includo i tappi per le orecchie, ago, filobetadine e forbicine per la cura delle vesciche, crema di arnica, unguento per i piedi alla calendula, epilatore elettrico (o kit da barba ma solo se non potete farne a meno)
  • 1 telo da doccia, in microfibra, leggero e comprimibile
  • la guida del Cammino (comprata oppure confezionata da voi con le informazioni trovate su internet, però non lasciate a casa le informazioni sul patrimonio storico e culturale che non potete mancare di ammirare!)
  • 1 cappello a larghe tese e occhiali da sole, nonché crema solare
  • 1 borraccia leggera o 2 bottigliette di plastica da 0,5 l.
  • penna e taccuino per appunti di viaggio
  • un astuccio da tenere sempre con sé contenente documento di identità, credenzialesoldi, carte di credito/bancomat, tesserino sanitario
  • macchina fotografica.

Non essenziali ma importanti per alcuni: cellulare, eventualmente lettore mp3, bordone o bastoncini telescopici, un paio di sandali da trekking per le ore di riposo e talvolta anche per camminare, un fazzolettone di cotone o altro tessuto.

Questa volta io partirò in un periodo ancora fresco, quindi aggiungerò a questo elenco una camicia tecnica a manica lunga e una giaccia impermeabile e anti-vento in Gore-Tex.

N.B.: In caso di pioggia, nonostante la mantella copra lo zaino, potrebbe accadere che gli indumenti puliti si inumidiscano, creando qualche disagio al pellegrino. Per scongiurare questa eventualità, è consigliabile chiudere i vari cambi in sacchetti di plastica trasparenti (quelli per indumenti, che fanno anche meno rumore quando maneggiati). Lo stesso accorgimento è da adottare anche per conservare i caricabatterie e gli altri oggetti elettrici, nonché soldi e documenti.

 

Il Cammino non è un fine ma un mezzo

“Il cammino in sé non è un fine ma un mezzo: il migliore senza dubbio e il più anticamente conosciuto per liberarci da tutti i legami che c’incatenano ai nostri comodi, alle nostre pigrizie, alle nostre abitudini, ossia in definitiva a noi stessi.
Camminare è bene perché stanca, perché ci purifica: il sacco pesa, le scarpe o i ciottoli della strada vi ammaccano i piedi, il sole picchia con forza, la sete o la fame vi attanagliano, l’anima tenuta prigioniera del corpo troppo ben curato, a poco a poco spicca il volo.”

Da Henri Engelmann, I Pellegrinaggi

Mortara: di qui passò Carlo Magno

Uno dei primi luoghi che toccherò lungo il mio Cammino sarà Mortara, un paese in provincia di Pavia, lungo la Via Francigena. La storia di Mortara affonda nei secoli, tanto che l’esistenza del paese è testimoniata già nel IV secolo d.C., quando Gaudenzio, vescovo di Novara, volle, al suo ingresso, la costruzione di due cappelle dedicate, l’una, a San Pietro e, l’altra, a Sant’Eusebio. La seconda assunse la funzione di parrocchia per il centro abitato.  Entrambe le cappelle vennero poste a circa un chilometro e mezzo da Mortara e, grazie all’ospitale annesso alla chiesa di Sant’Eusebio, divennero una tappa importante per coloro che si dirigevano a Roma, provenendo dall’Europa settentrionale e occidentale. Di qui transitarono molti personaggi importanti: nel 440 il futuro Papa Leone, nel 494 Sant’Epifanio, nel 574 Papa Stefano II, nel 575 Papa Paolo I e, nella primavera del 773, passò di qui anche l’ambasciata franca di ritorno dall’incontro con Papa Adriano I.

La chiesa di Sant’Albino a Mortara

Non molto tempo dopo il passaggio di questa comitiva, la chiesa di Sant’Eusebio entrò definitivamente nella Storia: il 12 ottobre del 773, infatti, proprio nei pressi delle due cappelle di San Pietro e di Sant’Eusebio ebbe luogo la battaglia finale tra i Franchi di Carlo Magno e i Longobardi, guidati da re Desiderio.  Lo scontro fu estremamente cruento ed entrambe le parti subirono gravi perdite, ma a trionfare furono i Franchi. Nonostante la vittoria, però, nei combattimenti persero la vita due dei Paladini di re Carlo: Amelio d’Alvernia, coppiere del re, e Amico Beyre, tesoriere reale.

Carlo Magno ordinò che essi fossero tumulati con tutti gli onori, ognuno sotto l’altare di una delle due cappelle: Amico in San Pietro e Amelio in Sant’Eusebio. Il giorno successivo, però le spoglie di Amico e di Amelio furono rinvenute entrambe sotto l’altare della cappella di Sant’Eusebio, l’uno accanto all’altro. E così, la chiesa di Sant’Eusebio entrò nella leggenda.

Carlo Magno e i suoi paladini: miniatura su pergamenta (XV secolo), Biblioteca Nazionale, Torino.
Carlo Magno e i suoi paladini: miniatura su pergamena (XV secolo), Biblioteca Nazionale, Torino.

Dopo questi fatti miracolosi, padre Albino, monaco e consigliere di Carlo Magno, volle fondare un monastero, aggregato alla chiesa di Sant’Eusebio, a cui il re concesse ricche donazioni. La foresteria di Sant’Eusebio venne così riadattata a ospitare i monaci e qui si insediarono alcuni allievi di Albino, che presero i voti quando questi divenne vescovo di Vercelli. Alla sua morte, nell’801, egli chiese di essere sepolto accanto ai due paladini. I monaci, tutti di origine franca, dedicarono il loro monastero a Sant’Albino d’Angers e adottarono la regola di Sant’Agostino, pur godendo di ampia autonomia e rimanendo una tappa importante per i pellegrini di passaggio.

Gli affreschi cinquecenteschi che decorano l’abside della chiesa di Sant’Albino a Mortara; da sinistra verso destra: Sant’Albino, il Battesimo di Gesù, la Madonna in trono con il Bambino, circondata dai Santi, fra i quali spicca San Giacomo, ultima figura a destra.

Nella primavera del 1999, durante i lavori per il restauro della chiesa di Sant’Albino, vennero alla luce, proprio sotto l’altare maggiore, due sarcofagi. Uno dei due sarcofagi, oltre a essere coerente con la datazione all’epoca carolingia, conserva i resti di un uomo di grandissimo prestigio, tumulato a gambe incrociate, secondo un’usanza adottata per gli ecclesiastici di alto rango e, in seguito, per i cavalieri templari. Ancora oggi le pareti dell’abside romanica di Sant’Albino recano le incisioni lasciate dai tanti pellegrini che qui hanno trovato rifugio.

Guida al Cammino di Santiago per tutti: sostieni FreeWheels

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Progetto di mappatura dei percorsi e di censimento delle strutture ricettive e di servizio del Cammino di Santiago de Compostela, da Saint Jean Pied de Port a Finisterre, finalizzato alla realizzazione di una Guida al Cammino di Santiago, per tutti, rivolta a persone con disabilità fisica o sensoriale.

Come nasce questo progetto?

Pietro Scidurlo, 36 anni, di Somma Lombardo (Varese), disabile motorio dalla nascita, percorre negli anni 2012 e 2013 il cammino di Santiago, da Saint Jean Pied de Port a Santiago de Compostela con una handbike, terminando il cammino a Muxia e Finisterre. Queste esperienze lo hanno convinto dello straordinario contributo che il Cammino può dare alla formazione e consolidamento del carattere, dell’aiuto che si può ricevere per il superamento dei problemi personali e di relazione.
Matura quindi il progetto di creare una guida che offra tutte le informazioni necessarie a far sì che persone con disabilità possano realizzare l’esperienza del cammino di Santiago, nel rispetto delle loro esigenze.

A chi è rivolto?

A persone portatori di una disabilità a vario titolo: disabili motori, non vedenti, ipovedenti, audiolesi. Ma la guida conterrà informazioni utili a persone che soffrono di una riduzione permanente dell’autonomia a causa di malattie o di condizioni fisiche particolari: celiaci, diabetici gravi, diallizzati, anziani con ridotte capacità fisiche. Estendendo l’accezione del termine “disabile” ci si intende rivolgere infine anche a persone che non sono in grado di portare pesi per problemi alla colonna vertebrale, ad anziani e genitori che intendono portare con sé figli in tenera età.

Cosa verrà realizzato?

Verrà realizzata una guida in forma cartacea contenente le indicazioni di 3 percorsi:
– uno corrispondente al cammino classico, segnato con le frecce gialle
– uno su strade asfaltate, per chi si muove con handbike o ausili simili
– uno su un percorso misto, comprendente sterrati, utilizzabile da chi si muove con carrozzine autospinte, carrozzine elettriche ecc.
Verranno censite e segnalate le strutture ricettive lungo il cammino per verificarne l’accessibilità da parte di disabili.
Verranno individuate le strutture e i servizi di ausilio principali (fontane, bar, trattorie, farmacie, supermercati, ambulatori medici, ospedali, officine ortopediche, ecc.)
Saranno rese disponibili le tracce GPS dei tre percorsi, complete dei waypoint delle strutture e dei servizi censiti.

Chi realizzerà il progetto?

FREE WHEELS ONLUS, un’associazione di utilità sociale senza fine di lucro che ha lo scopo di divulgare, sensibilizzare e dare vita a iniziative in grado di abbattere le barriere sia mentali sia fisiche, verso persone con disabilità.
L’associazione si propone di incentivare lo sviluppo dell’indipendenza fisica e sociale di ragazzi disabili, sostenendoli sia moralmente che psicologicamente. FreeWheels Onlus opera non solo sulla mappatura di percorsi ed itinerari per persone con disabilità, ma è altresì attiva nelle scuole per sensibilizzare ragazzi e futuri professionisti sull’abbattimento delle barriere architettoniche e mentali verso le persone diversamente abili. www.freewheels.it.
TERRE DI MEZZO EDITORE nasce nel 1994 come giornale di strada, facendo informazione sociale. Tra i primi libri pubblicati, nel 1999 la Guida al Cammino di Santiago de Compostela, giunta alla settima edizione (oltre 50.000 copie distribuite). Oggi Terre di mezzo è l’editore di riferimento per le guide ai Cammini storici e di lunga percorrenza, con la collana Percorsi dedicata a chi viaggia a piedi e in bicicletta. Negli anni ha pubblicato le guide a tutti i cammini per Santiago ed ai principali cammini in Italia. www.percorsiditerre.it.

La guida sarà solo su carta? E quando sarà disponibile?

Il primo obiettivo del progetto è rendere disponibile nella primavera 2015 la guida in formato cartaceo. Successivamente lavoreremo per realizzare una app per smartphone e tablet, una versione in formato testo per non vedenti e ipovedenti. E ancora un’eventuale versione in lingua inglese e spagnola.

Si potrà avere una guida anche per altri cammini?

La realizzazione del presente progetto è considerata una prima tappa, alla quale seguiranno altri progetti tesi a rendere accessibili ulteriori itinerari di lungo percorso, in Italia e in Europa: la Via Francigena da Canterbury a Roma, il cammino di Francesco ecc.

IL PROGETTO HA BISOGNO DEL TUO SOSTEGNO

Perché?
Questo è un progetto basato sul lavoro volontario e gratuito di un gruppo di persone che sostengono l’attività di Pietro e di Free Wheels. Comporta però alcune spese vive: attrezzature informatiche, noleggio di un auto, spese di autostrada e benzina, spese di vitto e alloggio per le due spedizioni previste nei mesi di aprile (5 persone per 30 gg.) e luglio (5 persone per 45 gg), spese di aereo per le persone che si alterneranno durante la rilevazione del percorso. Questi costi ammontano per Free Wheels a oltre 20.000 €

Cosa posso fare per sostenere il progetto?
Puoi contribuire nella misura e con il metodo che preferisci. Noi ti proponiamo questo sistema: acquista in prevendita da Terre di Mezzo una o più copie della guida, per te, per fare un regalo a un amico. Il costo complessivo è di 24 €, dei quali 20 € per la guida e 4 per le spese di spedizione. Puoi versare questo importo con le seguenti modalità:

Free Wheels Onlus, Corso Europa 18/20 – 21019 SOMMA LOMBARDO (VA)

IBAN IT 70 D 02008 50560 000102494094

Causale: DONAZIONE PER PROGETTO SANTIAGO PER TUTTI

indicando i seguenti dati:

Cognome e nome
Indirizzo
Città
Provincia
email
n. copie acquistate

Per sicurezza dovrà essere mandata una email a info@freewheels.it con la copia della ricevuta di versamento oppure con i dati completi di chi ha effettuato il versamento. I tuoi dati saranno girati a Terre di Mezzo che, quando uscirà la guida (primavera 2015), te ne spedirà una copia al tuo indirizzo.
Riteniamo che sia un sistema di sostegno semplice ed efficace. Tieni conto che la guida, pur essendo scritta con particolare riferimento ai disabili motori e sensoriali, sarà utilizzabile da tutti viste le moltissime informazioni cartografiche sui cammini descritti, sulle strutture di alloggio, sui servizi a disposizione dei pellegrini, sulle tracce GPS messe a disposizione.

Puoi inoltre effettuare un contributo volontario dell’importo che vuoi utilizzando le coordinate bancarie che ti abbiamo indicato.

Ci sono altri modi, oltre all’acquisto della guida, per collaborare al progetto?
Sì, i modi sono diversi. Organizzare una presentazione del progetto, diffonderlo ad associazioni, enti, società che possono essere interessate, che ritieni particolarmente sensibili ai problemi legati alla disabilità. Puoi procurarci il sostegno di qualche azienda o di privati in grado di dare al progetto un contributo finanziario, anche piccolo. Se sei pellegrino o pensi di andare quest’anno sul cammino di Santiago puoi aiutarci a testare alcuni tratti del percorso, a verificare alcune informazioni delle quali possiamo non essere sicuri.
Ma di queste cose puoi parlarne direttamente con Pietro scrivendogli all’indirizzo info@freewheels.it pietro.scidurlo@gmail.com o telefonandogli al n. 340.3914360, dalle 8 alle 20 dei giorni feriali. Se mandi un SMS verrai prontamente ricontattato.

Ci vediamo il 24 aprile per un aperitivo camminante?

Da pochi mesi è nata, a Segrate, un’associazione che ha creato uno spazio di condivisione e di sport che prima non esisteva in questo ridente paesino della cintura milanese, tagliato da larghe strisce d’asfalto. Si tratta dell’Associazione Progetto in Movimento. Direte voi… e quindi? Quindi vi scrivo per proporvi di passare dal leggere qualche notizia sul mio prossimo viaggio, a vederci di persona, cogliendo l’occasione per bere e mangiucchiare qualcosa insieme. Infatti, l’Associazione Progetto in Movimento mi ha invitata a animare uno degli incontri del giovedì del loro caffé culturale, parlando un po’ del Cammino di Santiago, in generale e del viaggio a cui mi sto preparando, in particolare.

Che cosa sarà questo aperitivo? Sarà un’occasione particolarmente buona per coloro che vogliono raggiungermi per camminare per qualche chilometro o per qualche tappa insieme, per capire meglio come sarà l’organizzazione e come occorrerebbe prepararsi (sempre che non lo sappiano già!). Sarà un’occasione particolarmente buona per coloro che vogliono semplicemente passare un po’ di tempo insieme a chiacchierare di un argomento che ci piace, senza tanti formalismi, ma in amicizia e condivisione, magari raccontandosi qualcosa dei viaggi fatti e sognati. Sarà anche un’occasione buona, per chi vorrà, di mangiarsi insieme una pizza (anche gluten-free) dopo aver condiviso l’aperitivo. Soprattutto, chi mi conosce lo sa, sarà un’occasione per farci quattro risate insieme.

Che cosa non sarà questo aperitivo? Non sarà una conferenza. Introdurrò l’argomento, per chi non lo conosce, cercando di essere breve e leggera. Non sarà un monologo: non ci sarà una cattedra né una relazione da ascoltare. Ognuno potrà fare domande e ricevere o darsi risposte, da me e dagli altri presenti.

Non so se vi ho convinti, ma nel caso, sappiate che sarò felicissima di vedervi di persona! Quindi, ecco cosa dovete segnarvi:

Giovedì 24 Aprile 2014, ore 18:30

Associazione Progetto In Movimento ASD e Culturale

via Papa Giovanni XXIII, 9 – Segrate (MI)

Potete partecipare liberamente (ossia presentarvi senza avvisare), oppure comunicarmi prima la vostra presenza al solito indirizzo mail: sara.pellegrina@gmail.com . Se poi vi va la pizza, allora, vi chiederei proprio di comunicarmelo via mail, fermo restando che se sarete colti da un’improvvisa voglia di pizza durante l’aperitivo, sarete i benvenuti!

Ecco il volantino dell’evento!

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Da Arles a Palavas Les Flots passando per Saintes Maries de la Mer

Oggi mi sono dedicata a rintracciare con precisione il percorso che dovremo seguire (se decideremo di farlo) per andare da Arles a Saintes Maries de la Mer e da lì raggiungere Palavas Les Flots, attraverso la Camargue, che più Camargue non si può. Ne è venuto fuori un descrittivo, con alcune mappe più dettagliate rispetto a quelle già pubblicate e le tracce gps del percorso. Metto a disposizione anche le tracce gps, premettendo, però, che non le ho ancora potute verificare sul campo: se le voleste usare, quindi, prestate attenzione, perché basta sbagliare un incrocio e vi troverete sul lato sbagliato di uno stagno, costretti ad allungare di molto tappe già lunghe.

Comunque sia: ecco qua la “guidina” in formato PDF

  1. Traccia GPS da Arles a Saintes Maries de la Mer
  2. Traccia GPS da Saintes Maries de la Mer a Le Grau du Roi
  3. Traccia GPS da Le Grau du Roi a Palavas les Flots

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