Tappe 20: Sisteron – Peyruis

Alcuni dei ricordi più belli che mi resteranno di queste settimane, trascorse attraversando la Francia a piedi, saranno sicuramente legati all’accoglienza splendida e generosa di alcune famiglie che mettono a disposizione dei pellegrini le loro case e il loro tempo, senza chiedere nulla in cambio. Uno di questi ricordi sarà relativo alla tappa di oggi: da Sisteron a Peyruis.
La tappa è stata molto piacevole: i dislivelli iniziano a essere meno marcati e i paesini un po’ più animati. Soprattutto, quello che sta cambiando di più, è il clima: stiamo lasciando pian piano le Alpi e, anche se stamane a Sisteron c’era una nebbia fredda, in breve l’aria si è fatta calda e umida, quasi soffocante… Immagino cosa sarà il caldo della Camargue fra non molti giorni! Ormai abbiamo anche iniziato a conoscere bene come funziona la mente – a volte un po’ perversa – dell’autore della nostra guida e di chi ha messo e mantiene egregiamente il balisage del GR: per questo abbiamo iniziato a guardare con occhio critico entrambi i percorsi e a distanziarcene quando lo riteniamo utile. Il risultato é che stiamo risparmiando chilometri alle nostre gambe e dislivelli non sempre necessari. Con il caldo che aumenta, evitare di arrivare troppo tardi e quindi fare aggiustamenti intelligenti diventerà sempre più importante, ma questo è possibile solo grazie al fatto di avere un’ottima guida, con un apparato grafico adeguato e comprensibile, e una segnaletica quasi impeccabile.
La tappa di oggi, in particolare, si è svolta prima sulle colline alle spalle di Sisteron e poi nelle ravines, dei calanchi scavati nella roccia calcarea dalle intemperie, che separano Peipin e Châteauneuf-Val-Saint-Donat: un paesaggio quasi lunare che ci ha spinti al silenzio rispettoso, dovuto anche al calore montante. Sia io che Roberto siamo arrivati a Châteauneuf lessati, con una scorta di poche gocce di acqua calda. Dopo una breve pausa siamo ripartiti: questa sera, a Peyruis ci raggiungono i miei genitori, che hanno deciso di trascorrere qualche giorno di vacanza da queste parti…forse per controllare che l’unica figlia fosse davvero ancora in vita! E così, armati di borracce di nuovo piene di acqua fresca, abbiamo affrontato il tratto di strada che ci separava da Peyruis, seguendo uno dei pochi tratti superstiti della romana Via Domitia. Incontrare i miei genitori dopo tanti giorni di Cammino è stato bello, ma il momento è stato breve: questa sera noi saremo ospitati da una famiglia di Peyruis e loro dovevano ancora trovare alloggio…ci rivedremo domani a Forcalquier! L’accoglienza che ci è stata riservata da Florence, Christian e da una delle loro figlie è stata bellissima: la cena nel giardino stupendo della loro casa, rallegrata dal canto delle rane e dei rospi, le chiacchiere e le risate come se fossimo in famiglia… Sono momenti che non mi sarei mai sognata di vivere e che non scorderò!20140607-180336-65016271.jpg20140607-180337-65017362.jpg20140607-180339-65019154.jpg

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Tappa 19: La Motte du Caire – Sisteron

La tappa di oggi si presentava come un susseguirsi di salite e discese finalizzate a evitare il tracciato delle strade asfaltate. Già ieri sera le condizioni del ginocchio di Stefano ci avevano fatto riflettere sull’opportunità di compiere la tappa seguendo la traccia del GR, ma stamane, dopo avere passato il Passaggio dell’uomo morto, la difficoltà è apparsa evidente. Così abbiamo optato per un comodo nastro di asfalto che ci ha condotto in poco più di 12 km fino a Sisteron. E così, eccoci qua: a Sisteron, dopo una bella cena a riposare. E io vi lascio alle foto di oggi, pochine a causa del tempo inclemente!

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Tappe 17 e 18: Notre Dame Du Laus – Gap – La Motte di Caire.. C’est fou, ça!

Gli ultimi due giorni sono stati impegnativi e con poca connessione. Dopo la tappa molto lunga che ci ha portati al santuario di Notre Dame du Laus, avevamo tutti bisogno di un po’ di riposo, così abbiamo pensato di approfittare della rete di accoglienza giacobee che ha un paio di referenti a Gap e abbiamo dimezzato la diciassettesima tappa, tagliandola a 11 km. Dopo una saluta colazione al santuario, mentre Stefano dedicava un po’ di tempo alla visita e alla preghiera, io e Roberto siamo partiti per Gap e vi siamo arrivati a fine mattinata. Dopo un pranzo rapido, su una panchina davanti alla cattedrale, abbiamo visitato la città, che ha una storia che risale a prima della romanizzazione. Abbiamo quindi contattato i nostri padroni di casa e ci siamo recati da loro per sistemarci per la notte. Claire e Jean-Marie abitano in un villaggetto stupendo sopra Gap e ci hanno accolto come se fossimo tre dei loro 7 figli! Dopo aver condiviso con loro le ciliegie del loro albero e un thé, ci siamo preparati per la cena, alla quale ha partecipato anche una loro amica di origini italiane. Prima di andare tutti à dodo, Jesn-Marie e Céline, che lavora fra Gap e Aix-en-Provence come insegnante di piano, si sono esibiti in un breve concerto a quattro mani per noi. Ci hanno poi preparato la colazione e Claire ci ha confezionato dei pranzi al sacco a base di ciliegie, prosciutto, formaggi francesi e lenticchie… La gratitudine per un’accoglienza così bella, dopo tanti giorni in cui abbiamo avuto difficoltà a trovare un posto letto è immensa!
Stamane ci Jean-Marie ci ha riportati in auto sul Cammino e io e Roberto ci siamo avviati verso Tallard, mentre Stefano tornava a Gap a cercare la guida che aveva scordato in cattedrale. La tappa fino a Tallard è stata tranquilla e panoramica, anche se ci ha costretti a salire di 600 metri per poi compiere lo stesso dislivello in discesa. Tallard è un bel paesino, con la chiesa dedicata a San Gregorio Armeno, che é morto qui nel 414, e le viuzze abbarbicate ai piedi del castello. Lo abbiamo lasciato per affrontare la seconda metà della tappa. Dopo un paio d’ore, avevamo raggiunto quota 1200 metri e abbiamo cercato un posto adatto al pranzo. L’abbiamo individuato alla fermata degli autobus di Les Blachiers. Proprio mentre stavamo apparecchiando la nostra panchina, arriva un signore e ci dice che per La Motte du Caire mancano ancora 18km, che bisogna salire ancora molto e poi ridiscendere… Che tutti i pellegrini che hanno fatto tappa a Gap si fermano lì, nel suo gîte. Noi avevamo già prenotato a La Motte e in più, essendo solo le 13, ancora ci sentivamo in grado di proseguire. Gli abbiamo fatto notare che non ci saremmo fermati e lui ha sbottato: “C’est fou, ça!”…come se andare a Santiago de Compostela a piedi non fosse folle!
E così, ci siamo rimessi in marcia, verso quota 1385 metri…il sentiero ha continuato a salire e scendere per tutto il pomeriggio, passando da un versante a un altro e da una valle a un’altra. Finché, alle 17 dopo 36km, ci ha depositato su una strada dipartimentale che, in 5km, ci avrebbe portati alla Motte du Caire, appena in tempo per non prendere la pioggia! Oraci riposiamo e domani andremo a Saint-Géniez, ameno paesino in cui pare ci siano un gîte e un maneggio… A presto con le prossime avventure e le foto!

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Tappa 16: Savines-le-Lac – Notre Dame di Laus

La tappa di oggi è stata molto bella, ma anche molto lunga e faticosa a causa dei dislivelli notevoli che abbiamo dovuto affrontare. Un altro fattore particolarmente significativo è stato il clima, che negli ultimi due giorni è radicalmente cambiato: l’aria fredda che scendeva dai ghiacciai è stata sostituita dal vento caldo che scalda l’erba e ci secca la gola e i pensieri in testa.
Come negli ultimi giorni, ho camminato con Roberto, mentre Stefano era ancora alle prese con problemi fisici che, speriamo, stanno gradualmente migliorando. Lasciare Savines-le-Lac non è stata una sofferenza, nonostante la bellezza del luogo: l’accoglienza ieri è stata pressoché inesistente, eccezion fatta per una signora gentilissima che ha cercato in ogni modo di aiutarci a trovare un alloggio, ma si è scontrata con un muro di gomma…
Oggi, invece, dopo numerosi saliscendi, siamo approdati al santuario mariano di Notre Dame di Laus. Siamo arrivati stanchi e accaldati, confortati solo dall’acqua fresca offertaci da una signora davanti alla cui casa siamo passati. Qui tutto è ben organizzato e ci è stato accordato un alloggio a mezza pensione a 24.50€ a testa…e stiamo alloggiando proprio sopra la cella in cui ha vissuto Bénoite!
Questa sera, dopo un momento di preghiera nella chiesa del santuario, ho anche incontrato il primo pellegrino in terra francese: Ignacio, un ragazzo argentino che sta andando da Santiago a Gerusalemme a piedi. Questo post é un po’ sconnesso, lo so, ma cado letteralmente dal sonno… Buon riposo a tutti!

P.S.: purtroppo la connessione oggi non mi consente di caricare le foto… Rimedierò nei prossimi giorni!
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