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Alla scoperta della Francia

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Come ho già scritto, il tratto di Cammino che mi porterà ad attraversare la Francia meridionale è per me completamente sconosciuto. La cosa un po’ mi spaventa, ma mi emoziona molto. Più leggo e più scopro cose e luoghi di cui non sospettavo l’esistenza e che vorrei vedere con i miei occhi! D’altra parte l’ignoto spaventa un po’ tutti, ma affrontarlo è una delle esperienze più stimolanti della vita dell’uomo.
E così, per cercare di saperne un po’ di più e per alimentare la fantasia, mi sono fatta un giro su Youtube, alla ricerca di video che raccontino le vie che percorrerò… Ed ecco i risultati!

Le tappe lungo la Via Domitia (Monginevro – Arles)

Il tracciato della Via Domitia che percorrerò.
Il tracciato della Via Domitia che percorrerò.

Dopo aver definito le tappe che toccherò lungo la Via Francigena tra Pavia e il Monginevro, tocca al primo Cammino da affrontare in Francia. Si tratta della Via Domitia, un itinerario che ricalca una strada romana, costruita nel 120 a.C. e che è rimasta una delle più importanti vie di comunicazione di terra del Mediterraneo fino a non molto tempo fa. Infatti, il suo percorso è costellato di siti archeologici e luoghi estremamente affascinanti, soprattutto per chi, come me, in un Cammino così lungo non cerca la “performance sportiva”, ma un arricchimento spirituale e culturale. Ma questi aspetti avrò modo di approfondirli più avanti… per ora limitiamoci alle informazioni di base.

Ecco quale sarà la scansione delle tappe in Francia, ammesso che il programma possa essere rispettato:

  1. Oulx – Briançon: 29.8 km parziali, 302 km da Milano
  2. Briançon – L’Argentière-La-Bessée: 19.6 km parziali, 321.6 km da Milano
  3. L’Argentière-La-Bessée – Mont Dauphin: 22 km parziali, 343.6 km da Milano
  4. Mont Dauphin – Embrun: 29.8 km parziali, 373.4 km da Milano
  5. Embrun – Savines-Le-Lac: 20.3 km parziali, 393.7 km da Milano
  6. Savines-Le-Lac – Notre Dame du Laus: 29.3 km parziali, 423 km da Milano
  7. Notre Dame du Laus – Tallard: 24.6 km parziali, 447.6 km da Milano
  8. Tallard – La Motte-du-Caire: 20.2 km parziali, 467.8 km da Milano
  9. La Motte-du-Caire – Saint-Geniez: 20 km parziali, 487.8 km da Milano
  10. Saint-Geniez – Peipin: 27.6 km parziali, 515.4 km da Milano
  11. Peipin – Lurs: 35 km parziali, 550.4 km da Milano
  12. Lurs – Reillanne: 32.4 km parziali, 582.8 km da Milano
  13. Reillanne – Apt: 31.2 km parziali, 614 km da Milano
  14. Apt – Coustellet: 27.1 km parziali, 641.1 km da Milano
  15. Coustellet – Cavaillon/Orgon: 16.9 km parziali, 658 km da Milano
  16. Cavaillon/Orgon – Saint-Rémy-de-Provence: 20.7 km parziali, 678.7 km da Milano
  17. Saint-Rémy-de-Provence – Fontvieille: 22 km parziali, 700.7 km da Milano
  18. Fontvieille – Arles: 11.1 km parziali, 711.8 km da Milano

Continua a consultare le tappe da Arles a Saint-Jean-Pied-de-Port  –>

Programmando il tratto italiano

Rieccomi ad affrontare la fase preparatoria del lungo Cammino che mi attende quest’estate. Oggi, dopo aver consegnato al mio relatore la tesi di dottorato pronta per la discussione, ho pensato di studiare un po’ le tappe italiane… E così, adesso posso condividere con voi la prima parte del programma che penso di affrontare, anche se ho solo individuato i punti tappa: lo studio del tracciato e dei luoghi da visitare è ancora tutto da fare…ma ho ancora un po’ di tempo! Considerato che conto di partire fra il 12 e il 15 maggio 2014, posso dire che vedrò l’inizio di giugno quando sarò già in Francia, pensiero che mi riempie già di grande emozione!

Ma veniamo alle tappe!

  1. Milano – Pavia: km tappa 32, km totali 32
  2. Pavia – Garlasco: km tappa 25.3, km totali 57.3
  3. Garlasco – Nicorvo: km tappa 27.3, km totali 84.6
  4. Nicorvo – Vercelli: km tappa 20, km totali 104.6
  5. Vercelli – Castell’apertole: km tappa 27.3, km totali 131.9
  6. Castell’apertole – Torrazza Piemonte: km tappa 26.6, km totali 158.5
  7. Torrazza Piemonte – Torino: km tappa 29, km totali 187.5
  8. Torino – Sant’Ambrogio Torinese: km tappa 27.5, km totali 215
  9. Sant’Ambrogio Torinese – Susa: km tappa 29, km totali 244
  10. Susa – Oulx: km tappa 28.2, km totali 272.2

E così i primi 272 km sono più o meno programmati… poi, si sa: non è il pellegrino a decidere, ma il Cammino e Colui che da lassù ci tiene una mano sopra la testa…

Idee, consigli e suggerimenti sono naturalmente ben accetti da parte di chi vorrà darmeli!

Continua a consultare le tappe dal Monginevro ad Arles –>

Ringraziamenti e un predecessore…

Oggi vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno scritto, in privato e sui social network, ma anche commentando i post pubblicati qui sul blog. È da pochissimi giorni che ho resa pubblica l’idea di andare a Santiago e poi a Finisterre a piedi, partendo da Milano, e già in tantissimi mi avete contattata per manifestarmi il vostro apprezzamento e il vostro sostegno… la vicinanza umana che sempre si manifesta tra i pellegrini è una forza magnifica che sarebbe in grado di cambiare il mondo, se ci lasciassero fare. Ma in realtà già cambiamo il mondo nel nostro piccolo ogni giorno, un passo dopo l’altro, riscoprendo il senso dell’essere umani e solo umani. Sono molto felice di assistere a queste manifestazioni di entusiasmo e vorrei che vedeste, se vi fa piacere, la mia avventura come uno stimolo a non lasciarvi scoraggiare dai vostri sogni, a inseguirli, anche se non vi sentite adeguati, anche se avete un po’ di paura. E poi, se vorrete fare un pezzo di strada insieme, nei prossimi giorni metterò online un programma di massima e chi vorrà mi potrà scrivere per accordarci… per qualche chilometro, qualche giorno o qualche settimana, come vi ispira il Cammino.

Uno dei nuovi amici che mi ha scritto in questi giorni, Lucio Casali, mi ha anche mandato le scansioni di un reportage pubblicato nel 2000 dal giornalista milanese Ernesto Scotti, dopo essere a Santiago de Compostela partendo da Milano, insomma, seguendo press’a poco il mio stesso itinerario. È molto importante confrontarsi con chi già ha percorso la strada che ci proponiamo di fare, soprattutto se quella strada non è molto affollata, quindi spero di potere, nei prossimi mesi, contattare e magari incontrare Ernesto Scotti!

Condivido con voi questo interessante articolo, che mi incoraggia nell’idea che, sì: si può fare!

Buon Cammino!

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Clicca sull’immagine per leggere il reportage di Ernesto Scotti

Bibliografia utile

Consolidata l’idea di seguire l’itinerario descritto qualche giorno fa, mi sono messa subito alla ricerca di indicazioni e bibliografia. Ovviamente non sarà possibile seguire una sola guida, ma cucire diverse fonti: si tratterà di un lavoro lungo… Però vediamo un po’, a beneficio di chi vorrà fare una follia simile in futuro, quali fonti è possibile reperire in libreria e quali direttamente su internet.

Naturalmente, bisogna considerare che internet è aggiornabile continuamente e, quando gli autori dei siti sono così premurosi da riportare la data dell’ultimo aggiornamento, le informazioni possono essere molto precise, mentre le guide cartacee sono aggiornate alla data di pubblicazione. Quindi, è meglio che il pellegrino stia bene attento all’affidabilità delle varie fonti che consulta, sia per quanto riguarda l’itinerario, che per quanto concerne gli alloggi e le persone di riferimento.

Tratto 1: da Milano al Monginevro lungo la Via Francigena

Partendo da Milano in direzione Pavia, è possibile seguire la ciclabile che collega queste due città, correndo lungo il Naviglio Pavese. Da Pavia in poi, invece, seguirò la Via Francigena a ritroso, verso il Monginevro. Per le indicazioni relative all’itinerario mi sono procurata la “Guida alla Via Francigena” di Monica D’Atti e Franco Cinti, edita da Terre di Mezzo, nella sua quarta edizione (aprile 2012). Gli aggiornamenti sull’ospitalità offerta ai pellegrini sono resi disponibili costantemente dagli autori al link http://www.confraternitadisanjacopo.it/Francigena/guida/newsospitalita.htm, pagina che consiglio di consultare prima di partire.

Tuttavia, su internet si possono trovare diverse cose utili: in primo luogo, su www.camminando.eu, nella sezione italiana, potete trovare i descrittivi aggiornati di alcuni Cammini italiani, fra cui la Via Francigena: Flavio Vandoni, camminante e hospitalero, è anche disponibile per fornire descrittivi aggiornati. Un’altra fonte utile è il sito www.viefrancigene.it dove si può scaricare l’elenco dell’ospitalità pellegrina. Purtroppo, però, questo utile elenco ci abbandona a Vercelli, dove la Francigena “ufficiale” devia verso il Gran San Bernardo, mentre io devo proseguire verso ovest e il Monginevro.

A questa pagina, gestita dall’Associazione Movimento Lento, si trova anche un gruppo all’interno del famoso portale Couchsurfing per chiedere ospitalità a privati in cambio della disponibilità a ospitare altri membri della comunità in futuro.

Tratto 2: dal Monginevro ad Arles lungo la Via Domitia

Questo tratto, lungo poco meno di 500 Km, è la prima via che affronterò sul territorio francese, un percorso ricchissimo di Storia, che già mi entusiasma molto. Per capirci qualcosa, ho acquistato (ordinandola su Amazon.it) la guida “La Via Domitia vers Saint-Jacques-de-Compostelle ou vers Rome” di Jean-Yves Grégoire, edita da Rando éditions. Si tratta di un volumetto leggero, munito di cartine, descrizioni del percorso e di note storiche e culturali con indicazioni dei luoghi da visitare. Mi sembra molto buona, ma lo verificherò sul terreno. La guida non segue pedissequamente il GR 653D, ossia il sentiero escursionistico che collega il Monginevro ad Arles: ogni tanto se ne discosta per rispondere alle esigenze culturali e non solo sportive del pellegrino, cercando di ricalcare, laddove possibile, l’antico itinerario. Se volete affidarvi, invece, al GR 653D per tutto il percorso, potete acquistare la relativa TopoGuide, pubblicata da FFRandonnée. Attualmente non esistono guide in italiano per questo itinerario…vedremo di porre rimedio alla lacuna.

Anche in questo caso, il sito www.camminando.eu viene in soccorso del pellegrino, mettendo a disposizione per il download gratuito i descrittivi di Flavio Vandoni, aggiornati annualmente, che riportano a loro volta cartine, una descrizione del percorso e l’indicazione delle ospitalità pellegrine.

In Francia sono molto attive sul territorio diverse associazioni di Amici del Cammino o Amis de St.-Jacques: sui loro siti internet, spesso, mettono a disposizione del pellegrino descrittivi e elenchi delle ospitalità, che sono utilissimi a chi decide di percorrere questi itinerari. La cosa vale anche per la Via Domitia. Le informazioni utili per tutto il tratto dal Monginevro ad Arles si possono trovare sul sito http://www.compostelle-paca-corse.info/. In particolare, nella sezione “Hébergements” si può scaricare l’elenco delle ospitalità pellegrine disponibili località per località (per chi non parlasse francese, sono gli “hébergements hors chaîne d’accueil”). Il sito riporta la data di aggiornamento delle informazioni pubblicate.

Tratto 3: Da Arles a Saint-Jean-Pied-de-Port

Per questo tratto di strada, seguirò la Voie du Piémont Pyrénéen, ossia la Via del Piemonte Pirenaico. Chi volesse seguire, invece, la Via Tolosana, può fare riferimento alla guida “Miam Miam Dodo Saint Jacques de Compostelle, La Voie d’Arle/Camino Aragonés GR653”, di Mireille Retail edita da Les Edition du Vieux Crayon. Facendo però attenzione a procurarsi qualche informazione storico-culturale sui luoghi attraversati, perché le guide Miam Miam Dodo sono ottime per il percorso e gli alloggi, ma non offrono indicazioni in questo senso. Attualmente non esistono guide in italiano per questo itinerario…vedremo di porre rimedio alla lacuna.

Tornando alla Voie du Piémont Pyrénéen, infine, in attesa che esca la guida di questo Cammino, pubblicata da Rando Edition (dovrebbe uscire ad aprile 2014), mi sono procurata tutte le informazioni, che ritengo necessarie a non perdermi, su internet. Il primo riferimento è di nuovo il sito www.camminando.eu, per il quale vale il solito discorso sui descrittivi già fatto per i tratti precedenti. Sulla base di questo descrittivo potrò arrivare da Arles a Carcassonne, cucendo insieme i due pezzi del mio Cammino in Francia.

Anche in questo caso, le associazioni degli Amici del Cammino sono preziose: il sito che ci serve è http://vppyr.free.fr/vpp.php . Nella sezione Partir > Les étapes troverete una descrizione tappa per tappa del percorso da Narbonne a Roncisvalle. Un elenco delle accoglienze pellegrine è invece scaricabile dalla sezione Partir > Documents. Fra i documenti si trovano anche molte altre cose utili, come un elenco delle ospitalità annotato puntualmente, un carnet du pèlerin con le mappe e le indicazioni più scarne utili al pellegrino…spulciatela a prendete ciò che ritenete utile!

Tratto 4: da Saint-Jean-Pied-de-Port a Santiago de Compostela lungo il Camino Francés e poi Finisterre, lungo il Camino Fisterrano

Da Saint-Jean-Pied-de-Port parte il percorso “classico” del Cammino Francese per Santiago de Compostela, probabilmente lo conoscerete già, ma nella vita non si sa mai. Nel caso, un ottimo riferimento in italiano è sempre la “Guida al Cammino di Santiago de Compostela” di Alfonso Curatolo e Miriam Giovanzana edita da Terre di Mezzo nella sua ennesima edizione. Ma ormai le guide in italiano proliferano e ne troverete una decente in tutte le librerie. Vi servirà praticamente solo per avere la certezza di avere una guida nello zaino e per sapere cosa andare a vedere: all’Accueil du pèlerin di Saint-Jean vi forniranno l’indispensabile elenco completo degli albergues con le distanza chilometriche fra i singoli albergues.

Se proprio volete una guida cartacea, potete anche scaricare e stampare (seguendo le istruzioni sul sito) il pratico pdf creato dai pellegrini bellunesi: http://www.pellegrinibelluno.it/index.asp?page=guida2010/Guida-introduzione in questo caso, non cambia molto la data di aggiornamento della guida. Vi sarà impossibile perdervi, grazie alle innumerevoli conchiglie e frecce gialle che segnano la via!

Beh, che dire?! Buon Cammino!

La mia concha personale, grazie al gruppo FB "Cammino di Santiago"
La mia concha personale, grazie al gruppo FB “Cammino di Santiago”

Il Cammino mi ha insegnato…

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Credevo di sapere tutto, il Cammino mi ha mostrato che mi sbagliavo!
Volevo cambiare il mondo; a cambiare me stesso per primo, mi ha invitato il Cammino!
Pensavo di aver raggiunto l’ultima meta, il Cammino mi ha detto: Non hai ancora cominciato!
Mi vedevo molto grande, il Cammino mi ha reso piccolo, insignificante!
Credevo di essere forte, il Cammino mi ha insegnato l’umiltà!
La mia vita era complicata, il Cammino l’ha semplificata!
Credevo che certe cose fossero importanti, il Cammino mi ha mostrato le priorità!
Corteggiavo la morte e le sue menzogne, il Cammino mi ha condotto alla vita e alla verità!
Pensavo di essere condannato, il Cammino ha fatto di me un figlio dell’eternità!
La mia vita si limitava al materiale, il Cammino mi ha mostrato la spiritualità!
Contavo sulle mie proprie forze, il Cammino mi ha insegnato che il Signore camminava al mio fianco!
Il mio cuore era disperatamente vuoto, il Cammino, riempiendolo, mi ha insegnato ad amare!


Michel Simonet

100 Giorni sul Cammino: quale rotta seguire?

È pericoloso, Frodo, uscire dalla porta. Ti metti in strada, e se non dirigi bene i piedi, non si sa dove puoi finire.         — Bilbo Baggins —

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Alcuni sostengono che la parte più bella di un viaggio, lungo o corto che sia, la viviamo ancora prima di partire, quando si raccoglie il materiale, le informazioni, i consigli di chi già quel viaggio l’ha compiuto. Un po’ è vero, perché è nel periodo della preparazione che immagazziniamo entusiasmo, visualizziamo nella nostra mente l’itinerario e ci immaginiamo i posti e le cose che vedremo, ci appuntiamo quello che non ci vogliamo perdere… Insomma, la fase di preparazione è fondamentale, soprattutto nei viaggi a piedi, soprattutto se il viaggio avverrà su rotte poco battute o su cammini che decidiamo di “inventare” o di tracciare per primi. Fortunatamente quest’ultimo non è il mio caso, anzi! Il percorso che mi propongo di fare è più che tracciato: è stato segnato da migliaia di persone prima di me e, anche se oggi non è più così frequentato, una rotta esiste e può essere facilmente seguita. Ora vediamo a grandi linee il percorso che intendo fare: a grandi linee perché ancora devo stilare un programma dettagliato, ma l’idea generale è già nella mia mente e anche su un pezzo di carta.

La partenza, come ho scritto ieri, avverrà da Milano, dal centro cittadino. Da lì, imboccherò la pista ciclabile che corre lungo il Naviglio Pavese e raggiunge la Certosa di Pavia e quindi la stessa città di Pavia. La prima tappa, quindi, sarà lunga circa 32 km e sarà tutta in una discesa più o meno costante, perché un lieve dislivello separa Milano da Pavia. Nella capitale dei Longobardi potrò allacciarmi alla Via Francigena, che imboccherò in direzione ovest, verso il Monginevro.

Proprio dal Passo del Monginevro transitavano i pellegrini italiani che andavano a Santiago de Compostela e i moltissimi romei francesi che non sceglievano la Via della Costa. Andando a ovest, verso Briançon e, dopo poco più di 400 Km, Arles, seguirò la Via Domitia, una delle più antiche vie romane fuori dai confini dell’Italia, costruita nel 120 a.C. dal console Gneo Domizio Enobarbo, da cui prende il nome. Ad Arles potrò scegliere due vie, che si dirigono entrambe a nord, una verso Tolosa e il Camino Aragonés, la Via Tolosana, e l’altra che costeggia i Pirenei alla scoperta di centri minori e numerosi siti archeologici preistorici e medievali che arriva a Lourdes e poi conduce a St.-Jean-Pied-de-Port: il Cammino del Piemonte Pirenaico. In questo momento sono abbastanza sicura che sarà questa seconda opzione quella che sceglierò, andando alla scoperta dei Pirenei, una catena montuosa sulla quale ho già lasciato il cuore nel 2006 e poi di nuovo nel 2008. La via che mi permetterà di tornare a Roncisvalle, a salutare le memorie delle Chansons de gestes e di Carlomagno. E da lì, la via è segnata: da St.-Jean-Pied-de-Port oggi parte tradizionalmente il Camino Francés per Santiago de Compostela.

Insomma, ecco qua, a occhio e croce, quello che dovrebbe essere il mio percorso. La strada è segnata… basta fare il primo passo!

100 Giorni Sul Cammino: ecco la rotta!
100 Giorni Sul Cammino: ecco la rotta!

Da Milano a Finisterre: 100 giorni sul Cammino

Anni fa, quando stavo tornando dalla Spagna con l’enorme gioia nel cuore di aver completato il Cammino di Santiago de Compostela e di aver conosciuto tante persone meravigliose, un sogno mi spuntò nel cuore. Andare a Santiago a piedi, partendo dalla mia città, così come facevano i pellegrini medievali. Chi mi conosce sa che per me il grande fascino delle antiche vie consiste proprio nella possibilità di rivivere le esperienze vissute da centinaia, migliaia di uomini e donne prima di me. Di camminare nel flusso vivo della Storia, fatta dalle vite delle persone, che si eterna nei nostri stessi passi. E per me un Cammino non può essere che questo, perché è questo che mi consente di viverne appieno la dimensione spirituale e anche religiosa: il camminare su queste rotte mi rimette in sesto il ritmo interiore e mi riporta alla dimensione vera dell’homo viator, che ogni giorno va seguendo il proprio cuore e le stelle.

Così quest’estate, dopo cinque anni stupendi, in cui la mia vita è completamente cambiata  – in meglio -, ho deciso di tornare in Cammino. Un Cammino che segna il mio ingresso nei trent’anni, la fine del dottorato e un auspicio per il futuro. Allora, presa la decisione non restava che fare un progetto e, già che c’ero, ho pensato a un progetto importante e ambizioso. E così mi è tornata in mente questa idea folle: andare a Santiago de Compostela e poi a Finisterre a piedi, partendo da Milano.

Ora è iniziata la fase preparatoria: la raccolta delle informazioni, l’acquisto delle guide, mi sono procurata la credenziale… La partenza è prevista per la fine di maggio o l’inizio di giugno, con l’obiettivo di arrivare a Finisterre per la fine di agosto. Chi vorrà unirsi a questa lunga passeggiata, anche solo per qualche chilometro, è il benvenuto: seguendo questo blog e contattandomi, potrà sapere dove passerò e quando, almeno in termini indicativi… si sa: il pellegrino programma ma chi dispone è qualcun altro!

Buon Cammino!

100giorni

Il Cammino di Santu Jacu su Life in Travel.it

Finisterrae

Il nuovo anno è iniziato portando con sé già qualche nuova preoccupazione, ma anche qualche sorpresa. La mia prima sorpresa – un po’ annunciata, a dire il vero – è stata la pubblicazione sul sito Life in Travel, di cui ho già avuto modo di parlare in passato, di un mio articolo riguardante l’esperienza vissuta sul Cammino di Santu Jacu in Sardegna. Lo spazio riservatomi è ampio e, come sempre, mi è stata concessa la massima libertà. Fatemi sapere se vi è piaciuto l’articolo.

Ora, un augurio di buon anno, che si fa anche preghiera, per continuare a camminare insieme.

Preghiera del pellegrino

di Fratello Dino

Quand’anche avessi percorso tutti i sentieri, superato montagne e valli da est a ovest,
se non ho scoperto la libertà di essere me stesso, allora non sono ancora arrivato.

Quand’anche avessi condiviso tutti i miei beni con persone di altre lingue e culture;
quand’anche avessi per amici dei pellegrini dell’altra parte del mondo e dormito negli stessi alloggi dei santi e dei principi,
se, domani, non sono capace di perdonare al mio vicino, allora non sono ancora arrivato.

Quand’anche avessi portato il mio sacco dal primo all’ultimo giorno e sostenuto i pellegrini a corto di forze,
o ceduto il mio letto a qualcuno arrivato dopo di me, donato la mia borraccia senza alcuna contropartita,
se, di ritorno a casa e al lavoro non sono capace di seminare attorno a me la fratellanza,
la felicità, l’unità e la pace, allora non sono ancora arrivato.

Quand’anche avessi ogni giorno mangiato e bevuto a sazietà, a disposizione tutte le sere un tetto e una doccia,
ricevuto delle cure per le mie ferite, se non ho visto in tutto questo l’amore di Dio, allora non sono ancora arrivato.

Quand’anche avessi visitato tutti i monumenti e ammirato i più bei tramonti,
imparato a dire buongiorno in tutte le lingue, gustato l’acqua di tutte le fontane,
se non ho indovinato chi è Colui che, senza nulla attendere in cambio,
mi offre tanta bellezza e tanta pace, allora non sono ancora arrivato.

Se adesso smetto di camminare sulla tua strada, di proseguire la mia ricerca e di vivere in coerenza con ciò che ho imparato;
se, d’ora in avanti, non vedo in ogni persona, amico o nemico, un compagno di strada;
se, ancora oggi, il Dio di Gesù di Nazareth non è per me il solo Dio della mia vita, allora non sono ancora arrivato.

ULTREYA!

Una settimana sul Cammino di Santu Jacu. Il diario.

A volte un po’ di tempo libero si presenta inaspettato come un bel regalo in un giorno qualunque. Per me è stato così: improvvisamente, a metà novembre è stato evidente che per una settimana probabilmente non avrei avuto lavoro e così ho deciso di fare lo zaino e rimettermi in Cammino. Una possibilità che aspettavo da tempo, da quando nell’agosto del 2008 ero tornata, piena di entusiasmo e di gioia dal Cammino di Santiago. Certo, questa volta non avevo un mese a disposizione, ma una settimana è sempre meglio di niente! La scelta del Cammino da intraprendere è stata naturale: il Cammino di Santu Jacu. E la scelta è stata legata un po’ al periodo dell’anno – andare a camminare in Galizia a fine novembre equivaleva ad accettare un’ottima probabilità di prendere pioggia per buona parte del tempo – e soprattutto all’impegno che mi ha legata da ormai 3 anni al Cammino sardo che ho visto crescere e che ho sostenuto, per quanto mi è possibile.

Inizialmente avrebbe dovuto partire insieme a me la mia collega Irene, ma problemi di lavoro l’hanno trattenuta a casa all’ultimo minuto. Così, hanno fatto gli zaini due pellegrini di eccezione: i miei genitori, Paolo Zanni e Maria Luisa Albizzati. E così, il nostro Cammino di Santu Jacu nel Sulcis si è trasformato in qualcosa di particolare e di diverso da tutte le altre esperienze a piedi vissute fino a oggi. Con mia madre già avevo percorso il Cammino Francese nel 2006, ma con mio padre non avevo mai camminato così a lungo e le incertezze legate al clima e al percorso un po’ pionieristico hanno messo sicuramente del pepe alla partenza.

Comunque, fatti i biglietti, fissate le date, scaricate guida e mappe, eravamo pronti e siamo partiti, lasciando a casa a presidiare il fortino Alessandro, che ci avrebbe seguiti e sostenuti nei giorni a seguire.

24 novembre. Milano-Cagliari in aereo, Cagliari-Santa Lucia a piedi.

La mattina del 24 novembre la sveglia è suonata molto presto: alle 5:30, giusto il tempo di mangiare un boccone, chiudere lo zaino e metterci in macchina per recuperare i miei compagni di avventura e poi via, verso l’aeroporto di Orio al Serio!

Pellegrini sbarcati a Cagliari
Pellegrini sbarcati a Cagliari

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