Tappa 4: Nicorvo – Vercelli

Anche oggi Alessandro ha camminato con me e… Beh, per me è sempre più bello quando camminiamo insieme, anche se tanti dicono che la cosa migliore sia camminare da soli! La tappa di oggi si prospettava rilassante, al nostro risveglio: 20km pianeggianti e sereni sulla Via Francigena, in mezzo alle risaie e lungo l’argine del Sesia. E fino a Robbio è andata proprio così, con gli aironi che volavano via e le rane che si tuffavano in acqua al nostro arrivo, silenzio e sentiero ben tracciato. Da Robbio a Palestro, invece, la perdizione: grazie agli amici della Venice Way to Santiago abbiamo azzeccato almeno l’uscita dal paese, ma poi ci siamo trovati, seguendo al contrario le indicazioni della guida e le “mappe”, a vagare in mezzo a risaie allagate in un intrico di rogge. Arrivati a caso a una stradina che usciva da una cascina, l’abbiamo seguita in direzione ovest, abbiamo scavalcato una roggia a sud e, miracolo: un segnavia della Via Francigena! E allora: hop! Ci siamo girati di 180 gradi e abbiamo ritrovato la strada giusta… Forse aveva ragione Roberto ieri sera e la grappa si è vendicata facendoci smarrire la retta via, fatto sta che ancora dobbiamo capire il senso delle indicazioni della guida.
A Palestro, verso mezzogiorno, abbiamo fatto uno spuntino…ed ecco sbucare dalla via la macchina di mio padre con a bordo anche mia madre e mia nonna. Ci accordiamo per vederci a Vercelli, in corso Matteotti. Così, dopo aver rimesso lo zaino in spalla, ripartiamo. Dopo poco troviamo il nostro terzo pellegrino diretto a Roma (i primi due li abbiamo incontrati ieri a Mortara): un signore francese che pranza a un tavolo da pic-nic. Da lì il cammino segue l’argine del Sesia: il caldo inizia a farsi sentire e la strada sembra più lunga di quanto prospettato…ma poco importa: alle 14 arriviamo al termine dei nostri 26km quotidiani ed entriamo a Vercelli.
Da domani il mio cammino subisce una breve interruzione: dobbiamo recuperare la macchina che si è rotta in autostrada mercoledì scorso. Questa sera rientro a casa, faccio una lavatrice o due e mercoledì mattina mi rimetto in cammino: tornerò presto a scrivere!

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Tappa 3: Ferrera Erbognone – Nicorvo

La serata di ieri sera è stata coronata dalla splendida e generosa ospitalità di Katia, Raffaele, Federica e Nicole: una famiglia di futuri pellegrini che mi ha accolta come una figlia. A loro va questo il mio pensiero e il mio affetto e soprattutto il mio sincero di buon Cammino per il prossimo anno!
Dopo aver lasciato Ferrera, attraverso risaie e campi di mais, finalmente mi sono incontrata con Alessandro, arrivato in treno a Mortara, per trascorrere insieme il week-end. Abbiamo tirato un po’ il fiato all’Abbazia di Sant’Albino e poi abbiamo ricevuto un graditissimo invito a pranzo da parte di Claudia e suo marito Franco, coi quali abbiamo anche proseguito per alcuni chilometri, finalmente lungo la Via Francigena! Purtroppo, ben presto non abbiamo più trovato i segnavia e così abbiamo aggiunto a una tappa, già sostanziosa, un altro paio di chilometri! Ora siamo a Nicorvo e concluderemo la serata al pub Sherwood, con spirito!

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Tappa 2: Pavia – Ferrera Erbognone

Se si può valutare un Cammino dalla bellezza degli incontri, allora questo Cammino è già stupendo! Ieri sono stata ospitata da Guerrino, Irene e dalla fantastica Marina, una famiglia semplice, che mi ha fatta sentire a casa mia, fra amici di tutta la vita…e non ho sinceramente parole per esprimere adeguatamente la mia gratitudine: sappiate che vi porto con me nel cuore!
Oggi, invece, per la prima volta ho notato le occhiate curiose e un po’ stranite dei passanti: alcuni che salutavano, altri che chiedevano dove stessi andando e altri ancora che mi chiedevano di essere ricordati a Lourdes e a Santiago. La signora Giacomina che mi ha chiesto di abbracciare l’Apostolo anche per lei. E ora sono ospite di un’altra famiglia meravigliosa di futuri pellegrini, di cui vi parlerò domani…
Per quanto riguarda la tappa, finora ho camminato per il 90% del tempo su asfalto e non è stato leggerissimo, ma il Monte Rosa sulla destra, sempre più nitido, le risaie tutt’attorno, il primo boschetto e una stupenda pista di sabbia (non potete capire quanto sia bello camminare sulla sabbia battuta, se non dopo due giorni di asfalto!) e il pranzo con gli zii mi hanno fatto macinare anche oggi 30 km! Insomma, sono pronta per una cenetta preparata da un cuoco d’eccezione!

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Tappa 1: da Milano a Pavia

Questa mattina, finalmente, è iniziata la grande avventura: da Milano a Finisterre a piedi! Come ogni grande viaggio, è iniziato con il primo passo, davanti alla Basilica di Sant’Ambrogio. La bella sorpresa è stata arrivare lì in compagnia di mia mamma, la mia prima compagna di Cammino, e trovare radunati alcuni nuovi amici: Patrizia e Lino, con cui ci siamo sentiti nelle ultime settimane e che, finalmente, ho incontrato di persona! Poi sono arrivati Valeria – che mi sarà vicina in spirito -, Luigi – che presto avrà anche lui la sua dose di avventura – e Stefano. Dopo qualche foto e gli ultimi abbracci un po’ commossi, Stefano ed io siamo partiti, diretti a Pavia. I 35km di oggi sono volati, fra una chiacchiera e l’altra, e siamo anche stati raggiunti da Luca in bicicletta! Il tempo ci ha favoriti e le gambe hanno risposto bene… E così, alle 17 e qualcosa, già guardavamo il ponte coperto di Pavia con in mano una granita di frutti misti! Questa prima tappa era di quelle che più mi preoccupavano… Quindi sono molto soddisfatta! Ora, dopo una bella cena tranquilla a casa di una gentilissima famiglia di Borgo Ticino che ospita i pellegrini, posso dormire, in attesa della giornata di domani!

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Regali del Cammino

Non sono ancora partita, ma già sono arrivate le prime sorprese di questo Cammino… La prima è stata sicuramente Stefano. Un paio di mesi fa, quando l’idea di intraprendere questa avventura mi è venuta in mente, l’ho chiamato perché sapevo che aveva già percorso la Via Francigena dal Monginevro a Roma e sapevo che sicuramente doveva essersi procurato informazioni e liste di ospitalità. L’ho chiamato per avere informazioni, insomma! E invece che mi dice? “Che bello! Ti va se ti accompagno dal Monginevro a Roncisvalle?” E come no?! È vero che sul Cammino è bello essere soli e liberi di gestirsi come ci pare, scegliere che fare un passo dopo l’altro e che non si è mai soli, ma avere con me un amico per un tratto così lungo l’ho subito visto come un dono, prezioso e inaspettato, la possibilità di condividere emozioni e pesi. E Stefano è stato da subito un grande aiuto: con il suo entusiasmo e la voglia di fare subito suo il nostro viaggio mi ha aiutata a trovare più informazioni, stimolata a studiare varianti, e ha supplito alle lacune che avevo lasciato, mettendo ordine nella documentazione e raccogliendo note storiche e culturali. Non siamo ancora partiti e già mi chiedo come avrei fatto senza di lui!
Un altro dono, ancora più inaspettato, me l’hanno fatto Katia e la sua famiglia: si stanno preparando per affrontare tutti e 4 insieme il Cammino di Santiago nel 2015 e hanno letto da qualche parte della mia partenza fra 11 giorni. Abitano vicino a Mortara, a pochi passi dal percorso della Francigena e mi hanno invitata a trascorrere a casa loro la mia seconda notte in Cammino. Come dire di no e come spiegare a parole la bellezza e il valore di un gesto così spontaneo e generoso? Non lo so… So solo dire grazie… E mi viene anche un po’ da sorridere: sono partita con l’idea di andare a ringraziare e ancora non so per quante cose, persone, sorrisi, emozioni come questi dovrò ringraziare quando sarò arrivata a destinazione!

E intanto mancano 11 giorni… Settimana prossima a quest’ora, probabilmente, avrò già fatto lo zaino… Per ora mi limito a oscillare fra il timore e l’entusiasmo esondante… Meno male che domani torno a scavare, devo tenere occupate le mani…almeno per qualche altro giorno!

Intervista con Andrea Turchi

Oggi Andrea Turchi, amico conosciuto attraverso questo potente mezzo che è internet ormai un anno fa, ha pubblicato sul suo blog un’intervista in cui mi ha chiesto di parlare un po’ del mio viaggio, che ormai è cominciato… Cliccando qui potete leggere l’intervista!

Ringrazio Andrea per lo spazio, l’attenzione e il sostegno che mi ha regalato e vi auguro buona lettura!

Il sito Camminando.eu

In questa pagina, dedicata alle attività di alcuni amici, vorrei dare particolare risalto al sito dell’Associazione Amici del Cammino di Santu Jacu: www.camminando.eu.

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Vi consiglio di visitarlo, in parte perché è l’unico sito dove troverete le informazioni aggiornate e ufficiali sul Cammino di Santu Jacu in Sardegna. Come alcuni sanno, collaboro da diversi anni alla realizzazione di questo progetto e lo scorso novembre ho avuto il privilegio di percorrerne una parte a piedi. Il video di quella settimana meravigliosa potete vederlo qui sotto.

Ma il Cammino di Santu Jacu non è l’unica cosa che troverete su quel sito: ci sono informazioni aggiornate costantemente anche su altri Cammini italiani, sui Cammini in Francia, Spagna e Portogallo; elenchi di albergues, istruzioni per raggiungere i principali punti di partenza per i Cammini, eccetera… insomma, è una miniera d’oro da esplorare!

Cosa mettere nello zaino?

 

 

Lo zaino è il punto di equilibrio fra le nostre paure e la nostra voglia di libertà…Solitamente quel punto si sposta sempre più verso la libertà, man mano che lo zaino grava sulle nostre spalle: e lo zaino si svuota!

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Personalmente, sono del parere che quello che occorre per una settimana di cammino è né più né meno quello che ci occorre per un mese: l’essenziale.

Occorre quindi pensare che si trascorrerà un lungo periodo di tempo in cui tutto ciò che ci serve dovrà essere trasportato sulle nostre  spalle, perciò, bando al superfluo! Ecco qui un elenco di cose essenziali per chi parte in primavera-estate a cui consiglio di apportare le minori modifiche possibili: ricordate che il peso ideale
dovrebbe essere inferiore al 10% del vostro peso corporeo!

  • 1 zaino da 40-45 litri, leggero, che distribuisca bene il peso sui fianchi e dotato possibilmente di tasche laterali per l’acqua
  • 1 conchiglia, simbolo del pellegrino diretto a ovest
  • 3 magliette a maniche corte (oppure 2 a maniche corte e 1 a manica lunga): per queste come per tutto il resto, preferite i materiali tecnici, che asciugano il più rapidamente possibile perché il bucato si fa la sera a fine tappa e si ritira la mattina prima di ripartire
  • 1 o 2 paia di pantaloncini
  • 1 paio di pantaloni (se trovate quei pantaloni da trekking a cui si può togliere la parte inferiore della gamba, potete anche lasciare a casa il secondo paio di pantaloncini)
  • 1 pile o micropile a seconda della stagione e delle regioni che intendete attraversare
  • 1 poncho che copra anche lo zaino
  • 3 paia di calzini tecnici rinforzati sulle dita e sui talloni (non quelli in spugna!!!)
  • 3 paia di slip
  • 2 paia di reggiseni (per le signore)
  • 1 paio di pianelle per la doccia
  • 1 paio di pedule per la montagna: oggi ci sono in commercio molte soluzioni; puntate sulla leggerezza e sulla protezione del piede. Se partite in primavera-estate, a mio parere, potete lasciare a casa il Gore-Tex e puntate su materiali traspiranti che asciughino in fretta
  • 1 sacco a pelo leggero (difficilmente dormirete all’aperto, a meno che non lo desideriate, ma il sacco a pelo vi aiuterà a proteggervi da ciò che potrebbe celarsi nel materasso) o 1 sacco-lenzuolo
  • 1 stuoia: se programmate di partire d’estate a volte gli albergues saranno abbastanza affollati da costringere a una soluzione per terra e una notte sotto le stelle potrebbe anche essere un’esperienza da provare
  • 1 torcia frontale per le partenze prima del sorgere del sole e per non disturbare se la sera si vuole leggere prima di dormire
  • sapone di Marsiglia (va bene anche per la doccia e per i capelli), filo per stendere (3-4 metri) e qualche spilla da balia per il bucato
  • il necessario – solo il necessario! – per il bagno (attenzione al peso: se partite in 2 o 3, condividete bagnoschiuma e dentifrici!) in cui includo i tappi per le orecchie, ago, filobetadine e forbicine per la cura delle vesciche, crema di arnica, unguento per i piedi alla calendula, epilatore elettrico (o kit da barba ma solo se non potete farne a meno)
  • 1 telo da doccia, in microfibra, leggero e comprimibile
  • la guida del Cammino (comprata oppure confezionata da voi con le informazioni trovate su internet, però non lasciate a casa le informazioni sul patrimonio storico e culturale che non potete mancare di ammirare!)
  • 1 cappello a larghe tese e occhiali da sole, nonché crema solare
  • 1 borraccia leggera o 2 bottigliette di plastica da 0,5 l.
  • penna e taccuino per appunti di viaggio
  • un astuccio da tenere sempre con sé contenente documento di identità, credenzialesoldi, carte di credito/bancomat, tesserino sanitario
  • macchina fotografica.

Non essenziali ma importanti per alcuni: cellulare, eventualmente lettore mp3, bordone o bastoncini telescopici, un paio di sandali da trekking per le ore di riposo e talvolta anche per camminare, un fazzolettone di cotone o altro tessuto.

Questa volta io partirò in un periodo ancora fresco, quindi aggiungerò a questo elenco una camicia tecnica a manica lunga e una giaccia impermeabile e anti-vento in Gore-Tex.

N.B.: In caso di pioggia, nonostante la mantella copra lo zaino, potrebbe accadere che gli indumenti puliti si inumidiscano, creando qualche disagio al pellegrino. Per scongiurare questa eventualità, è consigliabile chiudere i vari cambi in sacchetti di plastica trasparenti (quelli per indumenti, che fanno anche meno rumore quando maneggiati). Lo stesso accorgimento è da adottare anche per conservare i caricabatterie e gli altri oggetti elettrici, nonché soldi e documenti.

 

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