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Tappa 78: León – Hospital de Orbigo. El Camino es compartir… Anche quando non si parla la stessa lingua!

Oggi, per la prima volta da Roncisvalle sono partita, ho rimesso i miei passi sul tracciato di una tappa che percorro per la terza volta: l’uscita da Burgos. Mi ha impressionata come i ricordi, così nitidi, si sovrapponessero ai passi di oggi: il posto dove ci siamo fermate con mia madre in cerca di un bagno, il supermercato dove abbiamo incontrato Valentina, Alberto e Daniele, mentre io e Walter compravamo il pranzo, il ponte sull’Orbigo che Cristina non ha notato… Eppure, il Cammino non annoia mai e anche oggi è stato così. Già stamane abbiamo incontrato nuovamente un gruppetto di Coreane che sono partite da Saint-Jean il nostro stesso giorno. Dovete sapere che i Coreani sul Cammino sono a dir poco numerosi perché per loro va di moda prendersi il proprio tempo e goderselo…quindi niente di meglio che sfasciarsi un po’ i piedi sul Cammino. Pur essendo così numerosi, però, hanno un evidente problema linguistico: rispetto ai pellegrini di tutti gli altri Paesi, infatti, sono pochissimi a spiccicare più di poche parole in inglese. Quindi oggi abbiamo camminato per diversi chilometri con la nostra nuova amica, che chiamerò semplicemente Kim, cercando di intenderci a grandi linee e finendo per scattare foto bizzarre e ascoltare musica dai rispettivi smartphone.
La maggior parte dei concetti sono stati espressi a gesti e suoni incomprensibili per l’interlocutore, ma miracolosamente ci siamo intesi. In questo senso, il pellegrino che più mi stupisce per la voglia irrefrenabile di comunicare e di farsi capire è Alessandro, mio marito. Quando è arrivato a Pamplona, il suo livello di inglese era molto basico, eppure ora parla con Americani, Canadesi, Coreani, Australiani, Francesi, Olandesi, Tedeschi e Spagnoli, come se niente fosse! Ogni argomento è buono: sport, cinema, politica, rimedi contro vesciche, tendiniti, affaticamenti muscolari… Lui è la dimostrazione vivente – e camminante – che basta il cuore per condividere: non occorre parlare 12 lingue, ma solo avere la voglia di capire e di farsi capire… E sono davvero felice di averlo qui con me!

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Tappa 77: Mansilla de las Mulas – León. La carovana del Cammino

Oggi siamo arrivati a León, all’albergue delle monache benedettine, dopo una tappa di soli 18km, senza quasi aver sudato grazie al clima fresco di questi giorni. In fila all’albergue c’era già un sacco di gente, fra cui molte facce nuove di pellegrini pronti a mettersi in cammino da qui…ma c’era anche Jocelyne, che ci aspettava con Sean! È stata una bellissima sorpresa riabbracciarla, anche perché pensavamo fosse molto più avanti di noi. In fila c’erano un po’ tutti coloro che hanno condiviso con noi i primi 500km di Cammino Francese: oltre a Jocelyne c’erano i Francesi, i Tedeschi, Luca e Cinzia, Christina, i Catalani, la famiglia di Barcellonesi e altri che avevamo un po’ perso per strada. Passeggiando per León, poi, abbiamo incontrato tanti altri: il Cammino è compartir, incontrare ogni giorno nuove persone, condividere emozioni e allargare il proprio mondo, facendo entrare nuovi amici. Ma nel giro di poco, si trasforma in una carovana di persone che si spostano più o meno insieme: di alcuni ti fidi, di altri conosci i problemi alle gambe o ai piedi, di altri scopri un pezzetto di storia. Sai che quello russa, che quell’altro è vegetariano, che a quella ragazza hanno rubato una maglietta e quell’altro ha perso il cellulare. Questa (io) è celiaca – e tutti gli Spagnoli cercano di aiutarmi a trovare cibo senza glutine -, e quell’altra è vegetariana. Ci si cerca un po’ ogni sera, ci si informa su vesciche e tendiniti, ci si preoccupa se non si vede una persona per più di due giorni…insomma siamo un piccolo mondo che si sposta all’unisono!