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Tappe 45 e 46: Saint-Lizier – Saint Jean du Castillonais – Juzet d’Izaut. Amici, colli mitici, pioggia e chi più ne ha più ne metta!

Sono stati due giorni intensi, così intensi che è difficile descriverli. La giornata di ieri è cominciata in compagnia dei nostri amici Tassaux, che ci hanno accompagnati per i primi 17,5km, in mezzo a una bella campagna tranquilla e qualche bosco. Fortunatamente, all’approssimarsi delle montagne, il loro chauffeur Vincent li ha recuperati, per portarli a casa di Robert e Bernadette a Saint-Jean du Castillonais, dove ci saremmo ritrovati a fine tappa: le ultime tre ore di cammino sono state segnate dall’abbodante presenza di fango nei tratti nel bosco, tanto da spingermi a seguire la route départementale per gli ultimi 5km. È così che è iniziata la salita verso il Col Du Portet d’Aspet, che abbiamo completato questa mattina. A Saint-Jean siamo stato accolti come vecchi amici e abbiamo trascorso la serata a “arroser” l’ottima cena preparata da Bernadette, accompagnandola con canti delle montagne… Un momento di condivisione che resterà una delle perle di questo lungo Cammino!
Purtroppo, questa mattina abbiamo dovuto separati dai nostri amici e continuare il Cammino verso ovest: verso il Col Du Portet d’Aspet e poi giù verso Juzet d’Izaut. Poco dopo il passo, ha iniziato a piovere e, anche oggi, abbiamo preferito evitare il bosco e il sentiero stretto e scivoloso su cui si snoda il GR per questa tappa (i nostri albergatori questa sera ci hanno confermato la bontà della scelta) e abbiamo seguito la dipartimentale. Purtroppo, per una svista a un incrocio e per l’assenza del sole come punto di riferimento, abbiamo imboccato la valle sbagliata e, dopo 5km, ci siamo trovati a Couledoux, inconsapevoli dell’errore. In mezzo al villaggio c’era un signore vestito da Walker Texas Ranger: cappello e soprabito da cow-boy inclusi. Ci saluta e ci chiede dove stiamo andando. Alla nostra risposta ci informa che abbiamo sbagliato: bisogna tornare indietro e fare almeno altri 12km sotto la pioggia per arrivare a Juzet d’Izaut: a ancora un’ora di cammino nella direzione che stavamo seguendo e avremmo passato la frontiera con la Spagna! Ci spiega bene e poi… Compare una macchina che va proprio nella direzione che dovremmo prendere. Per me è un segno del destino: poche parole con il nostro uomo provvidenziale e siamo in macchina con lui e il suo amico inglese, diretti all’incrocio incriminato! La loro apparizione è stata provvidenziale: non avevamo alcuna idea di esserci sbagliati e se lui non fosse stato lì, avremmo probabilmente continuato fino al cartello “ESPAGNE”! Una volta salutati i nostri salvatori, nel giro di poco siamo arrivati a Juzet d’Izaut, con la rinnovata consapevolezza che il pellegrino ha sempre una mano amica che gli copre il capo! E intanto sono arrivata a metà cammino: Walker mi ha detto di essere partito da casa per andare a Santiago e di aver percorso 1150 km circa, io oggi ho proprio superato i 1150km… Ormai ci siamo!

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