Tappa 32: Sète – Agde. L’inizio del Canal du Midi

Come immaginerà facilmente chi ha letto il mio post di ieri, sebbene ricorderò per sempre Sète, forse non sarà uno dei miei posti del cuore… Arrivandoci – prima dell’incontro con la mobilhome – mi ero ripromessa che mi sarei goduta la sua spiaggia, magari facendo una sosta durante la tappa di oggi… Ma al risveglio, questa mattina, avevo solo voglia di andarmene. Forse perché arrivare ad Agde significa iniziare il pezzo di Cammino che segue il Canal Du Midi, portandoci a Carcassonne, dove inizieremo a seguire di nuovo una “Via” tracciata: il Cammino del Piemonte Pirenaico.
Fatto sta che stamane mi sono goduta un’oretta e mezza di sonno in più e poi sono partita mentre a Sète stavano allestendo le bancarelle del mercato e me la sono rapidamente lasciata alle spalle.
Il percorso di oggi era facile, tutto su una lunga e frequentata pista ciclabile che unisce Sète ad Agde e alle aree naturalistiche che stanno in mezzo. Rimane per me un mistero come si possa concepire una pista ciclabile senza prevedere almeno dei punti d’ombra, ma tant’è: 25 km di nastro d’asfalto perfetto, con qualche fontanella, ma nemmeno una tettoia piccolina. Ma non voglio lamentarmi: oggi la giornata era fresca e arieggiata e io ho sfruttato appieno le ore della mattinata, per cui ho sudato giusto un po’ arrivando ad Agde, dove ho saccheggiato le scorte gluten-free del negozio bio!
Agde è una città interessante: il nome deriva dal greco, perché è stata fondata dai Greci, e significava “Buona fortuna”: una fortuna che ha sfruttato per secoli, essendo posta in una posizione eccellente per gli scambi commerciali via acqua. La sua particolarità, oltre a mostrare scorci di fiumi, canali e ponti a ogni svolta, è che il centro è interamente costruito in pietra lavica nera, cattedrale di Saint-Étienne inclusa. Questo è dovuto al fatto che sorge su una collina di basalto nero, appunto. Particolarmente notevoli sono proprio la cattedrale, del XII secolo, il cui aspetto austero e militaresco è accentuato proprio dal colore della pietra con cui è stata costruita, e ciò che resta dei bastioni: il nucleo delle mura risale addirittura alla fase greca della città, al VI-IV secolo a.C. … Insomma, mica male!
Per il resto, oggi il centro ha un aspetto un po’ triste, lasciato andare… Forse perché il commercio sull’Hérault, sul Canal du Midi e via mare non è più così fruttuoso, forse perché ci sono un po’ di problemi di integrazione con la componente di immigrati… Fatto sta che mette un po’ di malinconia!

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4 commenti su “Tappa 32: Sète – Agde. L’inizio del Canal du Midi”

  1. agde.

    mai sentita prima di due giorni fa.
    e ieri invece studio la zona su googlemaps per cercare un campeggio per le nostre vacanze d’estate.
    no…
    non in una mobilhome.
    noi andiamo di tenda.

    e oggi ne parli tu.
    coincidenze?

    abbracci.
    cri

  2. ciao Sara,
    ti sto seguendo da un po’ di giorni e leggo con molto interesse la tua piacevole scrittura, con la quale riesci a trasmettere le sensazioni che stai provando. Io partirò da Burgos con direzione Lourdes l’11 luglio, mi fermerò a Najera dal 15 al 31 Luglio per il servizio di hospitalero volontario e poi riprenderò il cammino sulla via aragonese. Chissà che i nostri passi no si incrocino. Un abbraccio

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