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Tappe 49 e 50: Montsérié – Sarlabous – Bagnères de Bigorre. In mezzo ai bricchi e alle alluvioni

Questo post riguarda due tappe, molto simili fra loro: lasciando Montsérié fino al nostro arrivo oggi a Bagnères de Bigorre, abbiamo affrontato salite e discese in mezzo a boschi e pascoli dei Pirenei, sotto agli occhi perplessi di mucche, vitelli e tori e davanti a cani giocherelloni, annoiati o semplicemente vocianti. A parte ieri mattina, siamo stati costretti ad abbandonare il tracciato del GR, perché le condizioni meteo rendevano avventato addentrarsi nei boschi su sentieri che in poco tempo diventano una trappola di fango. Già ieri alle 14, infatti, siamo stati raggiunti dal primo rovescio torrenziale, seguito da molti altri fino alla tarda mattinata di oggi.
La logica conseguenza è stata una partenza ritardata stamattina, nel tentativo riuscito di temporeggiare fino a un miglioramento delle condizioni meteo.
La tappa di oggi ci ha anche regalato una chicca culturale: l’abbazia di Escaladieu, una delle più grandi abbazie cluniacensi del XII-XIII secolo. Da essa sono nate ben 13 abbazie figlie in Spagna e Francia, ma dopo la fine del XIV secolo, Escaladieu affrontò una serie di sventure: prima le depredazioni da parte di gruppi di briganti, poi le guerre di religione e infine la Rivoluzione Francese, che portò alla vendita della struttura… I suoi edifici – fra cui il chiostro – sono stati distrutti, altri, recuperati recentemente, sono oggi accessibili al pubblico nell’ambito dell’Itinerario Culturale Europeo delle Abbazie Cistercensi (dovrebbero farne parte anche Chiaravalle e Morimondo).
Ora siamo a Bagnères de Bigorre, prima luogo in cui ci sono attività commerciali di qualunque tipo da 3 giorni a questa parte!
Domani, a Dio piacendo, arriveremo a Lourdes, dove sosteremo un giorno, nella speranza che il maltempo se ne vada. E poi comincerà l’avvicinamento a Roncisvalle: e dire che sembra ieri che abbiamo affrontato la salita al Monginevro!

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Tappa 48: Saint-Bertrand des Comminges – Montsérié. Un ospitale speciale

Oggi la tappa è stata breve e tranquilla, in un lento sali scendi fra pascoli e boschi: le uniche cose rilevanti da vedere erano le Grottes de Gargas (una di quelle con le mani dalle dita mozzate), dove però non siamo riusciti ad arrivare in tempo per la visita guidata, e la chiesa di Nestier con i suoi affreschi giacobei, che abbiamo trovato chiuso. Ma nessun giorno su questo Cammino va sprecato! Vi racconto la storia della nostra hospitalera di ieri: la signora Marie di Saint-Bertrand des Comminges. Questa signora abita in una casa apparentemente “vecchia” nella parte bassa della città e accoglie i pellegrini a donativo, offrendo loro affetto, calore, cena, prima colazione e tutto ciò di cui hanno bisogno. A colazione, stamane, ci ha narrato la sua storia: la casa, risalente almeno al 1610, era l’antico ospitale per i pellegrini diretti a visitare i resti di Saint-Bertrand e a Santiago. È in quella casa che, nel XVII secolo, San Benedetto Labre trascorse un lungo periodo accudendo i pellegrini, dopo essere stata assolto dall’ingiusta accusa di omicidio che gli era stata rivolta. Il nonno della signora acquistò la casa e ne fece una casa colonica: dal 2004, su stimolo del parroco di Saint-Bertrand, la signora Marie ha restituito la casa alla sua vocazione e ha raccolto lei stessa l’eredità di San Benedetto Labre. Se capitate pellegrinando a Saint-Bertrand, un abbraccio e un saluto a questa signora eccezionale sono d’obbligo: nel suo sguardo leggerete l’amore e la devozione verso i pellegrini che rendono questo Cammino forse quello più bello dal punto di vista degli incontri e della condivisione umana, fra quelli che ho percorso fin qua.

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