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Tappa 48: Saint-Bertrand des Comminges – Montsérié. Un ospitale speciale

Oggi la tappa è stata breve e tranquilla, in un lento sali scendi fra pascoli e boschi: le uniche cose rilevanti da vedere erano le Grottes de Gargas (una di quelle con le mani dalle dita mozzate), dove però non siamo riusciti ad arrivare in tempo per la visita guidata, e la chiesa di Nestier con i suoi affreschi giacobei, che abbiamo trovato chiuso. Ma nessun giorno su questo Cammino va sprecato! Vi racconto la storia della nostra hospitalera di ieri: la signora Marie di Saint-Bertrand des Comminges. Questa signora abita in una casa apparentemente “vecchia” nella parte bassa della città e accoglie i pellegrini a donativo, offrendo loro affetto, calore, cena, prima colazione e tutto ciò di cui hanno bisogno. A colazione, stamane, ci ha narrato la sua storia: la casa, risalente almeno al 1610, era l’antico ospitale per i pellegrini diretti a visitare i resti di Saint-Bertrand e a Santiago. È in quella casa che, nel XVII secolo, San Benedetto Labre trascorse un lungo periodo accudendo i pellegrini, dopo essere stata assolto dall’ingiusta accusa di omicidio che gli era stata rivolta. Il nonno della signora acquistò la casa e ne fece una casa colonica: dal 2004, su stimolo del parroco di Saint-Bertrand, la signora Marie ha restituito la casa alla sua vocazione e ha raccolto lei stessa l’eredità di San Benedetto Labre. Se capitate pellegrinando a Saint-Bertrand, un abbraccio e un saluto a questa signora eccezionale sono d’obbligo: nel suo sguardo leggerete l’amore e la devozione verso i pellegrini che rendono questo Cammino forse quello più bello dal punto di vista degli incontri e della condivisione umana, fra quelli che ho percorso fin qua.

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Tappa 47: Juzet d’Izaut – Saint-Bertrand des Comminges. Cambiare si può.

Stamane abbiamo fatto colazione con Julie e Michel, la coppia gentilissima che gestisce il gîte in cui abbiamo dormito (nel dormitorio degli angeli, fantastico e tutto sistemato da loro!), per poi avviarsi sotto un cielo minaccioso verso il Col des Ares. Passato il colle, ormai con una certa elasticità, abbiamo iniziato a scendere verso valle. Già in partenza eravamo molto in dubbio sul seguire il GR per la seconda metà della tappa: per raggiungere un punto molto panoramico, infatti, il sentiero si inerpicava nella foresta, e sotto la pioggia non sembrava una grande idea. Così, per temporeggiare, abbiamo iniziato a scendere sulla strada asfaltata. Arrivati in fondo, grazie alle indicazioni di un passante gentilissimo, abbiamo scoperto l’esistenza di una ciclabile che correva fra la Garonna e la ferrovia, pianeggiante e ben indicata, diretta proprio a Saint-Bertrand. La ciclabile ci ha fatto due grandi regali: il primo è stato il passaggio davanti a un supermercato dotato anche di prodotti senza glutine, il secondo è stata la chiesa di Saint-Just de Valcabrère. Questa basilica, che oggi sorge solitaria in mezzo ai campi, un tempo era parte dei sobborghi di Saint-Bertrand e insiste su un’area un tempo occupata da una necropoli romana. Questo è reso evidente dal fatto che, per costruire la basilica, sono stati impiegati prevalentemente materiali riutilizzati della necropoli: fregi, bassorilievi, colonne e pilastri, lastre e colonnine, tutto è stato rimescolato, smembrato e riassemblato in un nuovo edificio, che è diventato meta di pellegrinaggio. In questa chiesa, infatti, i pellegrini passavano al di sotto delle reliquie di Saint-Just, conservate in un sarcofago – romano – posto in un baldacchino gotico dietro l’altare maggiore.
Dopo la sosta alla basilica, luogo di grande fascino, siamo arrivati in breve a Saint-Bertrand des Comminges, l’antica Lugdunum Convenarum. Qui è conservato un triplice trofeo dedicato da Augusto alla celebrazione della sottomissione della penisola iberica, delle Gallie e della vittoria di Azio su Marco Antonio. I primi due trofei, seppur molto danneggiati, sono esposti gratuitamente al pubblico, mentre il trofeo navale che celebra la vittoria di Azio è troppo frammentario per l’esposizione…ed è un peccato perché doveva costituire probabilmente il fulcro visivo dell’insieme statuario! Per il resto, Saint-Bertrand è una bella cittadina, affezionata alla propria immagine medievale, dominata dall’imponente cattedrale dedicata al suo santo vescovo, predicatore di pace in tempi turbolenti. Ancora oggi, come a Saint-Gilles, sono tanti i pellegrini che si recano qui per ringraziare per i benefici ricevuti. Fin dal Medioevo, Saint-Bertrand des Comminges è un importante meta di pellegrinaggio, grazie alla grande fama raggiunta dal santo e questo si respira davvero fra i muri della cattedrale, tanto che, mentre stavo rendendo la mia visita al santo, si è diffusa nella chiesa la musica di una canzone che, per me, è particolarmente legata al Cammino: miracolo!

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