Tappa 47: Juzet d’Izaut – Saint-Bertrand des Comminges. Cambiare si può.

Stamane abbiamo fatto colazione con Julie e Michel, la coppia gentilissima che gestisce il gîte in cui abbiamo dormito (nel dormitorio degli angeli, fantastico e tutto sistemato da loro!), per poi avviarsi sotto un cielo minaccioso verso il Col des Ares. Passato il colle, ormai con una certa elasticità, abbiamo iniziato a scendere verso valle. Già in partenza eravamo molto in dubbio sul seguire il GR per la seconda metà della tappa: per raggiungere un punto molto panoramico, infatti, il sentiero si inerpicava nella foresta, e sotto la pioggia non sembrava una grande idea. Così, per temporeggiare, abbiamo iniziato a scendere sulla strada asfaltata. Arrivati in fondo, grazie alle indicazioni di un passante gentilissimo, abbiamo scoperto l’esistenza di una ciclabile che correva fra la Garonna e la ferrovia, pianeggiante e ben indicata, diretta proprio a Saint-Bertrand. La ciclabile ci ha fatto due grandi regali: il primo è stato il passaggio davanti a un supermercato dotato anche di prodotti senza glutine, il secondo è stata la chiesa di Saint-Just de Valcabrère. Questa basilica, che oggi sorge solitaria in mezzo ai campi, un tempo era parte dei sobborghi di Saint-Bertrand e insiste su un’area un tempo occupata da una necropoli romana. Questo è reso evidente dal fatto che, per costruire la basilica, sono stati impiegati prevalentemente materiali riutilizzati della necropoli: fregi, bassorilievi, colonne e pilastri, lastre e colonnine, tutto è stato rimescolato, smembrato e riassemblato in un nuovo edificio, che è diventato meta di pellegrinaggio. In questa chiesa, infatti, i pellegrini passavano al di sotto delle reliquie di Saint-Just, conservate in un sarcofago – romano – posto in un baldacchino gotico dietro l’altare maggiore.
Dopo la sosta alla basilica, luogo di grande fascino, siamo arrivati in breve a Saint-Bertrand des Comminges, l’antica Lugdunum Convenarum. Qui è conservato un triplice trofeo dedicato da Augusto alla celebrazione della sottomissione della penisola iberica, delle Gallie e della vittoria di Azio su Marco Antonio. I primi due trofei, seppur molto danneggiati, sono esposti gratuitamente al pubblico, mentre il trofeo navale che celebra la vittoria di Azio è troppo frammentario per l’esposizione…ed è un peccato perché doveva costituire probabilmente il fulcro visivo dell’insieme statuario! Per il resto, Saint-Bertrand è una bella cittadina, affezionata alla propria immagine medievale, dominata dall’imponente cattedrale dedicata al suo santo vescovo, predicatore di pace in tempi turbolenti. Ancora oggi, come a Saint-Gilles, sono tanti i pellegrini che si recano qui per ringraziare per i benefici ricevuti. Fin dal Medioevo, Saint-Bertrand des Comminges è un importante meta di pellegrinaggio, grazie alla grande fama raggiunta dal santo e questo si respira davvero fra i muri della cattedrale, tanto che, mentre stavo rendendo la mia visita al santo, si è diffusa nella chiesa la musica di una canzone che, per me, è particolarmente legata al Cammino: miracolo!

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6 commenti su “Tappa 47: Juzet d’Izaut – Saint-Bertrand des Comminges. Cambiare si può.”

  1. Mai fare programmi troppo rigidi, come dici tu a volte cambiando scopri cose che non pensavi di trovare , percorsi che non sapevi esistessero. Curiosità: qual è la canzone?
    Bon chemin!

    1. Esatto… Il Cammino non esiste, sono le nostre impronte a fare il Cammino: mai come in queste settimane Machado mi è sembrato saggio! Ho aggiunto il video della canzone in fondo all’articolo: “La longue route” di Yann Tiersen

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