Le ultime due tappe ci hanno portati alla Cruz de Hierro e poi giù verso le vigne del Bierzo e Ponferrada, fino ad arrivare alle pendici della lunga salita che ci condurrà al Cebreiro. La Cruz de Hierro, sebbene pochissime delle persone con cui sto camminando sembri conoscerla, è uno dei punti più carichi di significato dell’intero Cammino Francese. È qui che i pellegrini depositano, ai piedi della Croce, una pietra portata da casa che simbolizza i pesi della loro vita: le stanchezze, i peccati, tutto ciò che non va e che impedisce loro di crescere e di diventare persone migliori. È uno dei passi più importanti nel percorso di purificazione e di rinascita spirituale che il pellegrino cerca – per lo più – di compiere. Imparare a lasciarsi dietro le spalle i pesi della propria è uno degli aspetti fondamentali del Cammino, almeno secondo quanto ho vissuto finora e arrivare ai piedi della Croce, ieri, con il mio sasso raccolto mesi fa nell’ultimo cantiere che ho seguito a Milano, è stato una grandissima emozione, inutile sottolineare che lo sia stato ancora di più perché ci sono arrivata con mio marito e con i ragazzi coi quali ho condiviso così tanti giorni, momenti di fatica e di gioia… Temevo che percorrere il Cammino Francese, in agosto così affollato, dopo tante settimane di cammino solitario sarebbe diventato una specie di incubo, ma invece conserva tutto il suo fascino e la sua emozione, anche se devo ammettere che la nostalgia per un letto normale e per la cucina di casa inizia a farsi sentire!
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Tappa 79: Hospital de Orbigo – El Ganso. Di nuovo verso le montagne!
Come chi mi segue avrà ormai imparato, non sono una grande fan delle pianure: sapere che si va verso una montagna mi rallegra sempre e nonostante la salita, il passo mi si fa più leggero. La stessa cosa è successa oggi, salendo dopo Astorga le prime pendici dei Montes del León. La salita è lieve, almeno fino a El Ganso, dove oggi ci siamo fermati, e il vento ci ha accompagnati per gli ultimi chilometri, ricordandoci l’ascesa verso il Passo di Ibaneta e Roncisvalle. Il cielo era di un blu smerigliato surreale e le nuvole spettinate sembravano appese con un filo al soffitto…
Il tema ricorrente di questi giorni è l’incontro con i nuovi pellegrini partiti da León: gli italiani sono numerosissimi e molti hanno pochi giorni e vogliono procedere a tappe forzate per raggiungere Santiago. Avendo visto coi nostri occhi cosa può significare forzare troppo nei primi giorni di Cammino, ci preoccupiamo per loro e a volte cerchiamo di consigliare pazienza e gradualità… Ma alla fine ognuno ha il suo Cammino: questa sera auguro buon Cammino ai ragazzi italiani che hanno condiviso la giornata con noi, Anna da Lodi, Enrica, Federica e la loro amica dalla provincia di Bergamo, Gaetano e Adriano che ci precedono a Rabanal del Camino. Che ciascuno trovi nel Cammino quello che cerca…o almeno ciò di cui ha bisogno!